Lacci arcobaleno

Immagine presa da qui

Indossare dei Lacci Arcobaleno. A proposito di colori, visto che le cose colorate ci piacciono tanto, vero? Soprattutto dopo tanto grigio abbiamo bisogno di vedere e indossare i colori. Tutti!

Antefatto: domenica Daniele Dessena, calciatore del Cagliari, ha messo nelle sue scarpette da calcio dei lacci arcobaleno in segno di solidarietà contro l’omofobia. Apriti cielo, quattro cretini gli hanno dato del “caghino” (gay in sardo) e l’hanno pesantemente insultato, ed è diventato un caso nazionale.

Fortunatamente gli insulti hanno sortito l’effetto contrario di quello voluto: molti calciatori scenderanno in campo con i lacci colorati e si pensa pure ad una fascia del capitano tutta colorata. C’è addirittura la benedizione dei  vertici  della Federazione. Alla faccia di quei quattro intolleranti che si nascondono dietro l’anonimato dei media!

I prati sono in fiore

Un mare giallo
Un mare giallo di acetoselle

Non so se alla fine la coda dell’inverno ci colpirà all’improvviso, anche se in effetti abbiamo avuto un inverno mite, niente gelate, ma tanta acqua. Tutta quell’acqua delle settimane passate ci regalano lo spettacolo di prati in fiore che paiono seminati apposta. Invece è gratis. Mi distraggono e per poco non vado a sbattere contro qualche auto. Sono belli e mettono tanta allegria. Abbiamo avuto giornate semiestive, gli uccellini che svolazzano e cinguettano a più non posso, i gatti che si fanno sentire. Un po’ di ritegno, non guasterebbe, mica noi facciamo così! Ah ah ah.

Tante belle cose succedono intorno a me, anche qualcuna brutta, ma non merita di essere ricordata. Una bella cosa è che una volta alla settimana lavoro per un piccolo progetto con i bambini della scuola materna. Non ci crederete dopo tanti anni di esperienza, il primo giorno ero emozionatissima, mi sembrava di essere tornata indietro al primo giorno di supplenza. Sentivo gli stessi odori! Poi di fronte ai quei bambini e alle maestre tutto è passato e ho trovato il ritmo, la calma. Non c’è fretta. Quella fretta che abbiamo alla scuola primaria. Un’ ora di inglese, ricreazione, la collega non arriva a darmi il cambio, dai muoviti stiamo per uscire. Non era una novità ma l’insegnante prevalente, non l’insegnante unico che non esiste è un’emerita cavolata! Insomma siamo più stressate di prima con ritmi da catena di montaggio. Spero che qualcuno lassù in alto lo capisca e ci dia ritmi più umani! Mi piace lavorare con i bambini piccoli, sono così pieni di fiducia anche nei miei confronti, un’emerita sconosciuta. Mi raccontano le loro cose come se mi avessero conosciuto da sempre. L’ambiente è sereno, pulito, ordinato, si alternano attività strutturate a attività libere. Un bell’equilibrio.Non si arriva a questi livelli senza l’apporto delle maestre. Grazie alle colleghe per lo splendido lavoro quotidiano.

 

Il verdetto del voto della Sardegna

E’ andata così. Un sardo su due ha preferito che fossero gli altri a decidere per lui. Li capisco, anche a me era balenata quest’idea. Michela Murgia come previsto non ha vinto le elezioni e ha avuto poco più del 10%. Ha vinto Pigliaru, del centro sinistra. A dire il vero mancano ancora i dati di alcune sezioni, che presidenti di seggio e scrutatori si devono essere addormentati sulle schede. Infatti la scheda aveva la dimensione di una federa! Nella stessa federa scheda si poteva votare per il presidente e per i consiglieri. Con il voto disgiunto. Cioè potevamo votare il presidente di sinistra e un consigliere di destra. Praticamente potevi dare due voti completamente diversi. Altro che porcata! Questo fregò Soru cinque anni fa, la sinistra prese molti più voti del suo canditato presidente! Praticamente lo impallinarono. Notizie dai seggi ci dicevano che c’erano molte schede contestate. Dare due schede no? Una per il presidente e l’altra per il consiglio! Nooo, troooooppo semplice.

Altra cagxta, grande gagxta, è la nostra legge elettorale, che per arginare i grilli, non permette alla Murgia di avere un seggio, neanche il suo: le sue liste non hanno raggiunto il 10%, si sono fermate attorno all’8%. Ma secondo voi si è demoralizzata? Manco per niente, è solo l’inizio di un lungo percorso.

Che dire ancora? Sono contenta che abbia vinto Pigliaru, un professore universitario di economia, persona serissima e onesta. Molto amato dai suoi studenti anche se non sa raccontare le barzellette! Ha fatto campagna elettorale in un mese: alle primarie vinse un’altra candidata che poi venne inquisita, sembra per stupidaggini. Intanto fino all’ultimo non si sapeva chi fosse il candidato del centro sinistra. Quindi è andata di lusso. La pochezza dell’ex-governatore era così evidente che neanche B, sceso in Sardegna ben due volte, ha potuto salvarlo. Anzi forse ha peggiorato le cose: è palese che B non è  più quello di una volta, meno male, ha fatto delle gaffes incredibili che invece di aiutare il candidato lo ha affossato ulteriormente. Amen.

Al Professor Pigliaru chiedo di mantenere una delle sue poche promesse: quelle di rianimare il mondo della scuola sarda! Auguri Presidente, a lei e noi!