Pulizie e rinnovamento.

Come dice la mia amica White, noi che lavoriamo nel mondo della scuola abbiamo una gran fortuna: quella di vedere la fine di un anno. Comunque sia andata metti un punto fermo e a settembre si ricomincia.

Credo che venga da questo il desiderio irrefrenabile di questo periodo di mettere a posto le cose. Tutto viene vagliato, anche in modo inconsapevole, e valutato. Ho voglia di avere attorno cose belle e pulite, nuove o rinnovate . Con molta semplicità sto buttando tante cose conservate perché potrebbero servire.

Che cavolo me ne faccio dei bicchieri graffiati dalla lavastoviglie? Li rimetterei a tavola? No! Li potrei riutilizzare per fare i lavoretti a scuola. Ma io odio i lavoretti! E poi sto per sostituire anche quelli che abbiamo in uso adesso! Quindi via, al bidone del riciclo! Scarpe e vestiti, ugualmente! Niente si salva. Ieri è toccato alla mia aula! Ora è  pronta per essere imbiancata. Non ci crederete mai ma ieri c’erano già gli imbianchini! Dopo secoli di celestino abbiamo un bel lilla! Evidentemente qualcuno del comune ha voglia pure lui di cambiamento.

Ho ripulito anche il computer che uso a scuola. Via file inutili! Senza pietà! Presto toccherà anche a questo che uso a casa. E’ sgangherato, lo vorrei sostituire, ma anche qui ci sono tanti file da sistemare, qualcuno da eliminare! Poi ci vorrà un bel reset,  hopure  in mente di comprarne uno nuovo, prima che questo mi pianti in asso.

Devo pure sistemare l’elenco dei miei blog preferiti. Sono diventati un numero spropositato, alcuni tra l’altro non li leggo più.  Altri sono entrati con piacere nella mia vita e fanno un pezzo di strada con me. Sono in movimento e questo mi piace.

Anche nella vita ho bisogno di rimettere a posto alcune cose. Ho bisogno di  rinnovarmi, non so ancora cosa farò, ma sono certa di quello che non farò. Credo che per ora possa bastare!

 

 

Pensieri di una maestra a fine anno scolastico

Temevo che questo giorno non sarebbe mai arrivato. Il giorno degli ultimi scrutini. Quel momento in cui ho messo l’ultima firma e spaesata ho chiesto: cosa devo firmare ancora? Niente era finita. Tutti promossi, i nostri bambini della scuola primaria. Abbiamo valutato i progressi di tutti, quelli fatti e anche quelli che potrebbero fare. Con rammarico e dispiacere abbiamo parlato di quelli che alcuni non hanno fatto per negligenza dei bambini e delle famiglie. Domani potranno vedere i tabelloni con il risultato.

Ho vissuto questo scorcio di giugno in apnea. Nei primi giorni a scuola abbiamo avuto una grana da risolvere. Una di quelle faccende che poteva finire nei giornali, creando un gran casino. Invece sembra che non sarà così e gli strascichi saranno minimi, ma ci saranno per qualcuno. Dico solo che se la faccenda fosse stata seguita dall’inizio con il cuore e non con i termini dei procedimenti ci saremmo risparmiati una settimana da incubo e tutto si sarebbe risolto come doveva risolversi dall’inizio: una bolla di sapone.

I bambini l’ultima settimana erano su di giri soprattutto quelli di quinta, impegnati con le prove della recita. I giorni precedenti non rispondevano più, ci ridevano in faccia. Roba da non credere. Le prove generali sono andate malissimo. Invece davanti ai genitori e al preside è filato tutto liscio. Eravamo allibite. Sono stati bravissimi.

Sto invecchiando. Lo percepisco da come ho reagito ai saluti e ai ringraziamenti finali. Le lettere dei bambini, che non sono solo formalità. I fiori e i regali, che sempre m’imbarazzano anche se mi fanno piacere. Tutto questo mi dice che le maestre lasciano un segno profondo in ciascuno di noi, un segno che non sarà dimenticato. I miei alunni hanno colto i miei difetti, accettati e perdonati perché surclassati dai pregi, l’insegnamento e l’esempio (cit).

Non mi era mai capitato di scioperare per gli scrutini, quest’anno è successo. Una maratona, una faticaccia, una gara di resistenza. Praticamente ognuno di noi ha fatto saltare a turno uno scrutinio, per non vedersi decurtata tutta la giornata. Morale abbiamo presenziato a tutti gli scrutini, anche se poi non sono stati fatti. Poi sono stati riconvocati questa settimana. Insomma doppio lavoro. Ma la cosa incredibile è che tutti abbiamo partecipato in accordo, consapevoli di quello che stavamo facendo. Questa riforma non s’ha da fare, come ho già detto più volte in questo blog, non risolve i veri problemi della scuola italiana. Ne aggiungerà altri.

Non è ancora finita, stiamo già impostando l’inizio del prossimo anno scolastico, ma diciamo che il grosso è già fatto. Vorrei dormire per una settimana di seguito e poi organizzare le vacanze. Non so ancora dove quando e come partiremo. Ma questo succederà.

Dalla terra dei cookie

Mylove si è sbellicato dalle risate quando gli ho detto questa cosa dei cookie. Mi ha detto di smetterla di vendere biscotti. Che ci sono siti di compagnie aeree che si ricordano che sei entrato due giorni prima e per lo stesso biglietto ti fanno pagare in più, mentre se usi un altro computer lo stesso biglietto lo paghi meno. La legge è stata fatta per questi farabutti, ma poi il legislatore non ha pensato a noi piccoli, microscopici direi bloggers che scriviamo per diletto e per sfogarci, giusto per non gravare le casse della cassa mutua.

Comunque qualcuno ha pensato di telefonare all’Ufficio del Garante della Privacy e ha pubblicato in FB la risposta, quindi per favore continuiamo a scrivere sui nostri blog, Sandra hai capito?  Insomma ci hanno fatto perdere delle ore e poi si risolverà, come al solito succede nella repubblica dei cookie, a tarallucci e vino!cookie