E’ un buon lunedì

E’ un lunedì mattina splendido. C’è il sole e gli uccellini cinguettano allegri. Questo fine settimana ho riposato e dormito tanto. Ho avuto dei bei momenti con la famiglia e gli amici. Ci voleva, dopo una settimana in cui sono stata accampata a scuola. A metà settimana non sapevo che giorno fosse, in alcuni momenti mi sembrava di essere un giorno indietro in altri un giorno avanti. Una confusione incredibile!  Poi miracolosamente è arrivato il venerdì pomeriggio, ho chiuso baracca e burattini e ho soprattutto ho chiuso gli occhi,per non guardare la casa che era in stato pietoso, e non vedere gli abiti da smistare negli armadi. Qualcuno l’ho dovuto tirar fuori perché faceva nuovamente freddo!

Ora mi aspettano i lavori di casa, ma non mi ammazzerò, farò con calma. Ho capito che se faccio in fretta, troppo in fretta, alla fine devo ripassare quello che ho lasciato. Tanto vale!

Auguro un buon inizio di settimana a tutti quelli che passano di qui. Buon lunedì!

Così così

Non scrivo molto.  Anzi diciamo la verità, scrivo pochissimo. E sta per arrivare un rimprovero da parte di Sandra, a cui non piacciono i blog fermi. Ha ragione. Le parole hanno un peso, quelle scritte ancora di più e ho paura di scrivere cose sbagliate o di impiegare troppo tempo a scrivere due righe. Forse sono solo stanca, anzi sono stanca. Ho dovuto ammetterlo quando ho scoperto che una cisti del seno si è gonfiata come un uovo nel giro di un giorno. Non ho nulla perché il mese scorso ho fatto ecografia e mammografia e poi è capitato anche altre volte. Dopo tre giorni di banali antinfiammatori  si è già ridotta notevolmente.

La situazione stressante però  non è passata, questa storia dalla riforma della scuola mi sta logorando veramente. Non è una cosa che passa, stravolgerà in negativo la vita di molti, compresa la mia. Inoltre le incombenze di fine anno, i lavori da chiudere, i corsi da terminare, l’aver toccato con mano cosa può fare un dirigente scolastico, con molta facilità, mi ha fatto turbato non poco.

Ultimo, ma non ultimo, lo scandalo del giovane sacerdote accusato e arrestato per pedofilia in un paese non molto lontano dal mio, mi ha rattristato non poco. Le risposte del ex arcivescovo al giornalista  dell’Unione Sarda mi hanno lasciato attonita. Ma che Chiesa è quella della mia diocesi, della mia regione? Sembra marcia fino alle fondamenta. Ieri a messa guardavo i miei compaesani, giovani, anziani, mamme, babbi, bambini. Meritiamo tutto questo? Avevamo le fette di prosciutto negli occhi, o davvero un problema così non ci ha mai riguardato da vicino? Il fatto è che mi riguarda in quanto credente e praticante. Una chiesa così non la voglio, una chiesa che fa il contrario di quello che predica è fuori dalla chiesa. Chi ha sbagliato paghi ora, sapendo che anche pagando niente di quello che è stato fatto ai bambini, ai ragazzi, potrà essere completamente riparato.

Due scioperi di fila contro “La buona scuola”

Che sia messo agli atti. C’è un giramento di eliche a velocità supersonica. Ho scioperato due giorni di fila. Io che erano ANNIIII, che non scioperavo. Che per ricordarmi quando ho scioperatol’ultima volta ho faticato e a dir la verità non me lo ricordo neanche ora. Ma c’era la Gelmini e B ed ero sposata da pochissimo. Poi è successo che i sindacati si sono divisi e scioperare  in quattro gatti per volta non aveva più senso. E quando ho visto che i governi di sinistra non si sono stracciati le vesti per gli insegnanti, ma hanno aiutato a  peggiorare la situazione, è allora che ho deciso di non regalare soldi ulteriori allo Stato.

Ma questa volta no: il 5 maggio finalmente i sindacati della scuola erano uniti! La riforma fa veramente schifo perché non migliora di un millimetro la scuola pubblica italiana. I grossi problemi che abbiamo rimarranno e se ne aggiungeranno altri ancora più grossi.

Sono delusa nel mio profondo perché ci avevo creduto, ho letto, studiato e proposto. Niente. Il Governo ha assunto anche un comportamento altamente antisindacale, spostando le prove invalsi, che detto tra noi sono allucinanti, fatte a posta per dire che siamo degli asini calzati e vestiti. Non sono sindacalista, né mai stata iscritta ad alcun sindacato, perché penso che anche loro hanno perso la loro spinta. Non possono solo proporre di scioperare! Ci sono anche altre forme di lotta! Se non ci sono, bisogna inventarle.

Nonostante tutto questo, alla fine io e le mie colleghe abbiamo fatto un sacrificio ENORME scioperando due giorni. Il 5 contro la riforma e il 6 contro le prove invalsi. Oggi 7 maggio, la scuola era deserta: hanno scioperato i genitori. Quindi le prove sono andate a ramengo in mezza Sardegna. Complimenti al presidente del consiglio, al ministro e al presidente dell’Invalsi. Mi sembra un ottimo risultato!

Qualcuno dovrà pur pensare che gli addetti alla scuola, non sono parlamentari ricattabili in quanto attaccati alla poltrona, ma siamo persone vere. Ricorderemo bene tutto ciò al momento di votare!