Tempo di pagelle

_20180213_1835012066659729.jpg
Pagella di quinta di Speranza

Da venerdì scorso sono online le pagelle del primo quadrimestre. In realtà la pagella  già da diversi decenni si chiama documento di valutazione.  Ma se tu chiedi a i bambini se hanno visto il documento di valutazione fanno quella faccia di chi sta chiedendo cose assurde. Se invece chiedi della pagella non ti lasciano neanche finire.  I genitori possono accedere alla loro lettura e alla stampa tramite una password, che è uguale per entrambi i genitori. Nel caso si volessero dei chiarimenti sui voti,  sul giudizio del comportamento o su quello globale, i genitori possono chiedere un incontro gli insegnanti. Oppure siamo noi insegnanti a chiamare i genitori per fare il punto della situazione sulla valutazione e non solo.

Quest’anno i miei alunni sono in terza, sono una classe a tempo pieno composta da 23 bambini. Il livello di apprendimento generale è medio alto. La maggior parte dei genitori sono diplomati, alcuni sono laureati. Sono genitori che lavorano, seguono i figli, si interessano dell’andamento scolastico e hanno un buon rapporto con le insegnanti. La classe dal punto di vista comportamentale è alquanto vivace, alcuni bambini non sono solo vivaci ma anche refrattari al rispetto delle regole. Niente di gravissimo, ma fanno cose, o non fanno cose, che se le fa un bambino una volta non disturba, ma se le fanno più bambini più volte, allora la musica cambia. Ad esempio sono comportamenti disturbanti: stare seduti con i piedi sulla sedia, fare rumori con gli oggetti scolastici, alzarsi e frugare nel diario a random, non preparare il materiale per la lezione e continuare a disegnare o ritagliare per proprio conto, interrompere qualcuno, maestra compresa, mentre si parla, fare giochi inadatti e pericolosi durante la ricreazione, litigare con i compagni, ridere alle spalle della maestra arrabbiata, negare di aver fatto qualcosa anche se la maestra lo ha visto, non rispettare le regole di comportamento in mensa, in palestra o nei trasferimenti di ambiente. Alcune sono piccolezze che vanno corrette, sempre, ogni volta che si presentano e vanno fatte notare. Se un bambino ha più di uno di questi comportamenti il giudizio sul comportamento non potrà essere positivo.

Ad alcuni bambini abbiamo scritto nero su bianco che il comportamento non è corretto. Apriti o cielo! Nonostante i genitori sappiano perfettamente del comportamento della classe e del proprio figlio, vederlo scritto ha fatto male e la chat dei genitori, dove noi insegnanti non siamo presenti, è rimasta infuocata per molti giorni. Noi abbiamo avuto gli echi di queste discussioni dalla rappresentante della classe. La povera donna, piccola di statura ma è alquanto cazzuta e a completamente dalla parte delle insegnanti, ha avuto un bel da fare. Ha chiesto i chiarimenti a noi sul nostro modo di procedere e  ha appurato che la nostra intrasigenza è dovuta al fatto che in terza i bambini sanno benissimo come si devono comportare e che tutti hanno la capacità di rispettare le regole del vivere comune. Ovviamente la parte più difficile per lei è stata quella di farlo capire e farlo accettare ad alcuni irriducibili genitori. Ma già a una settimana la situazione si sta normalizzando.

Questi giorni durante le pause ho intervistato singolarmente i bambini. Hai visto la pagella? Sei contento/a ?  Mamma? Papà? I voti sono corretti? Il giudizio del comportamento è giusto? Cosa puoi fare tu? Vuoi impegnarti di più? Bravissimo/a sono sicura che ce la puoi fare e allora anche il tuo giudizio o voto cambierà.

I bambini hanno un senso di giustizia molto più sviluppato di quello di noi adulti. Hanno bisogno di avere certezze, di sapere ciò che è giusto o sbagliato e  di essere giudicati correttamente. Ma hanno anche bisogno di sapere che  non tutto finisce lì, che tu hai fiducia in loro e che possono cambiare la situazione con l’impegno e l’incoraggiamento.

E io sono lì per questo.

 

Amici

people-2569234_640Che non sia un bel periodo è un dato di fatto, più volte dichiarato e certificato. Ci sono troppe cose che non girano per il verso giusto. Troppe botte a destra e a sinistra, sotto e sopra. Cerco di prenderne il meno possibile, di tirare il fiato.  Cerco di galleggiare,  farmi trascinare dalla corrente per risparmiare energie. Prima o poi la tempesta finirà, che cosa potrà mai accadere ancora? Abbiamo già dato, no? A quanto pare no.

La nostra vita è fatta di piccole cose, lavoro, famiglia e amicizie. I nostri amici sono pochi ma buoni. Sono quelli che abbiamo da prima che ci fidanzassimo. Li conosciamo bene, abbiamo fatto lo stesso percorso. Magari si rimane un po’ di tempo senza vedersi o sentirsi, ma quando ci si sente,  incontriamo, oppure. organizziamo qualche uscita siamo tutti felici. Ci godiamo l’amicizia. La maggior parte hanno avuto la  nostra stessa sorte di non aver figli. Qualcuno li voleva come noi e non li ha avuti, qualcuno ha deciso che non ne voleva, qualcuno invece li ha avuti come e quanti ne voleva. Per il grande rispetto che abbiamo tra di noi, nessuno ha messo il becco nelle decisioni altrui e tutti abbiamo gioito per le scelte fatte. Ci siamo incoraggiati nelle difficoltà, premurosi affinché se ne venisse fuori nel miglior modo possibile. Insomma una vita normale di amicizia. Di quelle che auguri a tutti, perché tu ci sei per loro e loro ci sono per te. Ci si conosce da una vita, si apprezzano i pregi e si sorvola sui difetti.

Amici così sono una certezza, come sai che il sole sorge tutti i giorni. Anche quando è nuvoloso e piove tutto il giorno.

Il lunedì di Speranza #7 Riconnettersi dopo gli scrutini

fullsizeoutput_b64-e1518432433245.jpeg
Maestra, ti ho portato un regalo. L’ho fatto io.

Non riesco a trovare le parole per descrivere la leggerezza e la gioia che ho provato mentre andavo via da scuola dopo aver posto l’ultima firma nel verbale degli scrutini. Era venerdì’ pomeriggio e mi aspettavano quattro giorni di vacanza, oltre al fine settimana nella nostra scuola ci sono due giorni per le vacanze di Carnevale. Domani, martedì grasso,  c’è la vacanza prevista dal calendario scolastico regionale sardo, mentre oggi, lunedì, è giorno di vacanza stabilito dal consiglio d’istituto già a giugno dello scorso anno e comunicata tempestivamente ai genitori. Tutte le scuole italiane hanno a disposizione due giorni di vacanza da disporre come si vuole. Gli insegnanti al Collegio dei docenti propongono delle date e poi il Consiglio d’Istituto può accettare le date o cambiarle. Di solito vanno bene quelle proposte dal Collegio. I bambini e gli insegnanti del tempo pieno hanno il sabato libero, ecco perché mi sono ritrovata, con sommo gaudio, ad avere quattro gironi di vacanza di fila.

Dicevo della mia sensazione di leggerezza e libertà dopo gli scrutini. E’ un evento eccezionale perché di solito gli scrutini sono dopo le vacanze di Carnevale. Questo vuol dire ho sempre trascorso queste giornate china sulle verifiche, a compilare i registri cartacei, o a farmi diventare gli occhi strabici sul pc, con il volume della tv basso per seguire la Sartiglia di Oristano o il Carnevale di Tempio.

Quest’anno no, non ho previsto di fare grandi cose, ma di riposarmi tanto, visto che Gennaio è stato un mese faticoso che mi ha visto a combattere su più fronti. Prima il problema dei calcoli renali che mi ha portato via tempo ed energie. Poi una causa giudiziaria che ci ha tenuti impegnati cinque anni. Un’ eredità contestata, e causa persa ingiustamente con grande sgomento e scoramento da parte di tutta la famiglia, zii e cugini compresi. La verità giudiziaria molte volte non coincide con la verità vera e fa diventare nero quello che è bianco. E’ dura da digerire e come dice l’avvocato: non la digerirete mai. Però non voglio che questa sentenza sia la nostra pietra tombale, anzi! Chi vince a volte non considera ciò che ha perso: la pace e il poter contare in futuro sui consanguinei che hai calpestato in ogni modo. Mi piego alle alla volontà giudiziaria ma non mi considero sconfitta. Ora inizia il bello.

Così per prepararmi a ripartire con il nuovo quadrimestre, sabato ho messo a posto la casa e ho riordinato i libri e i quaderni, sbarazzato la scrivania, sistemato la libreria. E’ tutto pronto per ricominciare. Invece ieri ho invitato a pranzo tutta la mia famiglia e l’ho trascorso a cucinare e a condividere cibo e momenti di serenità con i miei cari. A fine serata siamo andati a trovare la mamma di Mylove e lì abbiamo trovato gli altri nipoti. Insomma abbiamo trascorso un fine settimana in famiglia. Abbiamo commentato Sanremo, che anche se l’ho visto pochissimo in diretta, l’ho seguito nei tg e nelle altre trasmissioni dedicate. Mi fa piacere che sia stato un bel momento di allegria e spensieratezza nazionale, visto che le brutture e i bruti sono sempre lì pronti a deprimerci. Bravo Claudio Baglioni!

Oggi sono sola a casa, fuori piove e c’è freddo. Non mi lamento perché l‘acqua serve sempre, e in alcune zone sarde sono già iniziate le restrizioni idriche. Mi dedico un po’ al blog che ultimamente ho trascurato un pochino. Medito anche un po’ di cambiamenti nel blog. Dopo mesi e mesi di riflessione ho deciso di non chiudere il blog. Credo di aver passato la crisi del che ci sto a fare qui; perché scrivo qui e non un diario privato’; ma soprattutto a chi interessa quello che scrivo? Però ho bisogno di cambiare qualcosa, come quando tinteggi la casa e sposti la mobilia e compri qualche pezzo di arredamento nuovo. O cambi taglio dei capelli e adotti un nuovo look nel vestire. Tu rimani la stessa ma stai decisamente meglio.