Come gli ulivi

 

Villamassargia. Sa Reina. Ulivo millenario
Villamassargia. Sa Reina. Ulivo millenario

E no! Questa sera strappo del tempo per scrivere qui. Cavoli vorrei tanto riuscire a scrivere tutto quello che penso, invece mi faccio prendere dalle cose da fare, che sono tante, ma insomma devo darmi una regolata perché voglio scrivere.

Innanzitutto mio suocero, oggi è stato in hospital day, come dice mia suocera, l’hanno rivoltato come un calzino. Non è quel che pensavamo tutti, i dolori sono dovuti all’artrite reumatoide e pure quel liquido attorno al cuore era dovuto al quello. La sua dottoressa dice che ormai è come superman. Supera tutto, e ruba mesi e anni. Lui li conta con orgoglio e dice: io non dovrei essere qui, ma ci sono. Incredibile, no?

Villamassargia. Sa Reina. Il tronco misura 16 metri
Villamassargia. Sa Reina. Il tronco misura 16 metri

Il ciclo. Il ciclo è andato a farsi un giro e non è ancora tornato. La settimana scorsa ho pure fatto le beta. Niente, ovviamente, altrimenti lo avrei trovato il tempo di scrivere almeno un numero. Domani appuntamento con Miogine. Secondo me è iniziata la fase premenopausa. Che palle!!! Pallissime direi, ma aspetto domani. Tanto mi farà fare un giro di valzer e mazurca e rifare tutti i controlli che ormai so già a memoria. Più qualcun altro nuovo. Ma almeno sapremo come sono messa, che ora non lo so di preciso.

Villamassargia. S'ortu mannu. Ogni ulivo ha la sua storia.
Villamassargia. S’ortu mannu. Ogni ulivo ha la sua storia.

A parte questo direi che sto bene. Vorrei una mini vacanza, uno stacco dalla scuola, come quelli che ci sono all’estero, ogni sei settimane uno stop salutare. Ne avrei bisogno. Anche i bambini ne hanno bisogno. Le vacanze di Natale sono troppo lontane. Chissà se un giorno succederà anche in Italia di avere un calendario scolastico più equilibrato?

 

Villamassargia. S'ortu mannu. Avrei voluto abbracciare e fotografare tutti gli ulivi . E sono tanti
Villamassargia. S’ortu mannu. Avrei voluto abbracciare e fotografare tutti gli ulivi . E sono tanti!

 

Giornate strane

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Pula. Estate 2015. Ombrelli per colorare la via e la vita

Sono giorni strani. Lenti perché ho deciso così. Si fa quel che si può e quello che non si è fatto si fa domani, forse. Per alcune cose c’è tempo e per altre no. Sono urgenti e si fanno quelle.

Mio suocero, come sa chi mi  segue da tempo, ha subito negli anni scorsi varie operazioni, prima al retto e poi alla vescica, e ora  va peggiorando, ha raggiunto la soglia dell’inferno, ma non l’ha ancora varcata. Mia suocera ha tanta energia, ma con i medici non si raccapezza molto. I figli sono chiamati a prendere in mano la situazione, visto che anche lei ha i suoi problemucci di salute. Non sarà facile visto che vuole avere il controllo della situazione, ma vedo segni di cedimento. E chi non li avrebbe? Santa pazienza, siamo umani tutti, lei compresa. Ma appunto bisogna avere tanta pazienza tra noi. Le persone sono più importanti di tutto. E’ ovvio, ma poi spesso ce lo dimentichiamo.

Del ciclo neanche l’ombra. Domani chiamerò Miogine e vediamo un po’ quel che sta succedendo laggiù. Perché qualcosa di fuori dal consueto sta succedendo.  Fisicamente sto benone, e non vorrei dirlo ma forse… forse, niente, non lo dico!!!  Anche se mi sono chiamata Speranza, c’è un limite a tutto!

Qui oggi è una bellissima giornata di sole, di pomeriggio usciremo a farci una passeggiata in paese e godere dell’ultima giornata di festeggiamenti per un importante monumento ultracentenario.

Buona domenica a tutti.

 

Orari e ritardi

A fine settimana ho terminato di elaborare l’orario della mia scuola. Un’impresa vera e propria. Sono scoppiate grane dell’ultimo minuto e ho lasciato che le due contendenti se la vedessero tra di loro. Non mi è piaciuta la soluzione finale, ma sembra sia una situazione temporanea. Poi se la vedrà il preside.

Questo è l’ultimo anno che elaborerò l’orario. Qualcuno mi ricorda che l’ho detto anche l’anno scorso. Ma quest’anno sarà davvero così. Certa gente non se lo merita, merita che lo faccia un programma che dia ore buche, voragini. Sono nauseata dall’egoismo dimostrato non tanto nei miei confronti ma in quello di altre colleghe. Pur di non cedere un po’ preferiscono far star male una persona. Sono allibita e disgustata perché io di solito faccio il contrario, cerco il modo per far star bene gli altri. Anche se poi qualcuno pensa che brighi  e faccia l’orario in base ai miei comodi!

E’ inutile alcuni pensano male perché al mio posto farebbero i propri comodi. Non hanno capito niente di me e a questo punto non mi capiranno mai. Me ne sono fatta una ragione. Quando ho espresso al preside il mio disagio di fronte a questa performance di puro egoismo, visto che sto sempre a limare e trovare soluzioni alternative con molta disponibilità da parte mia, mi ha detto che forse il problema è proprio quello: essere troppo disponibili! Gente, mi si è aperto un mondo! Il mondo del salvate la maestra Speranza! Una serie di vaffa e di no, non posso, devo recuperare le ore fatte in più. Un mondo meno frenetico e di quello che non si è fatto oggi si può fare domani.

Così ho ripreso in mano la mia vita, la casa, il cambio stagionale, i fiori e la festa paesana. Ho ripreso a dormire con più regolarità. Sono ancora molto stanca e solo a vedere i quadri dell’orario mi si rizzano i peli. Tutto si sta mettendo a posto, le cisti del seno si stanno sgonfiando.

Tutto ok, tranne un ritardo del ciclo che ormai per me è un record mondiale.  Di solito quando sono sotto stress sono in anticipo su un ciclo corto.  Invece sono in ritardo di circa otto-nove giorni. I miei ritardi sono sempre stati di due-tre giorni.  Ho già fatto quattro, quattro, test, che mi hanno sbattuto in faccia il non-incinta e una sola lineetta.

Mylove si illude, io sono preoccupata, comunque sia non è una cosa normale. Aspetto ancora alcuni giorni e mi fiondo dal medico. Tutto può essere.