Pensieri post La Buona scuola a Cagliari

Giovedì scorso, con l’autorizzazione del preside, non ho fatto lezione, ma ho partecipato ad uno dei pochissimi incontri che si sono organizzati in Sardegna sulla riforma La Buona scuola. Ho colto l’occasione al volo, visto che fino ad allora ero impegnata ad avviare la buona scuola del mio paese. Infatti, non avevo ancora avuto tempo di leggere o partecipare a discussioni sul tema. Devo anche dire che attorno a me c’è una calma piatta. Come se non ci riguardasse. E’ tremendo. Nessuno delle mie colleghe ne parla, nessuna ha scaricato il documento. Non tutte sono state impegnate come me. Credo che questo sia un errore gravissimo. Ci stanno chiamando a dare un’opinione, a proporre, a dire la nostra sulla nostra vita futura e noi lo snobbiamo? Troppo facile chiamare alla discesa in piazza della moltitudine. A parte il fatto che scioperare ha un costo esorbitante, e non me lo posso permettere! L’ho sempre detto chiaramente, senza vergognarmi. Ma ora devo dire che non credo più che lo sciopero sia  l’unica forma di protesta e di dissenso. Perché non approfittare invece di questa occasione per organizzare dibattiti ed essere propositivi? Non capisco. Anzi, credo di aver capito molto bene il boicottaggio in atto. Qualcuno non si è reso ancora conto del cambiamento e continua a proporre vecchi riti o soluzioni, che non funzionavano più già da tanti anni.  Figuriamoci ora che siamo superconnessi! Perché non sfruttare questi nuovi potenti mezzi?

Comunque ho scaricato il documento, e ho iniziato a leggerlo. Abbiamo tempo fino al 15 novembre per dire la nostra. Ho tutto il tempo per farlo. Intanto dico che aver partecipato all’incontro di Cagliari, mi ha riportato indietro di più di trentanni. Negli studenti che contestavano e fischiavano l’assenza del ministro Giannini, ho ritrovato la me adolescente che sognava una scuola migliore, per tutti e a costi accessibili. Da allora paradossalmente la situazione è peggiorata! Invece che migliorarla le varie riforme, hanno affossato la scuola,  e non solo. Tutta la società italiana è al collasso. Anni e anni di scelte sbagliate, imbrogli, tangenti e incurie ci hanno portato a questo punto. Ma ancora sono adolescente, sogno le stesse cose della mia gioventù. Ma invece di essere pessimista, come lo ero in passato ora sono ottimista. Non voglio deprimermi. Voglio credere che ne  verremo fuori, anche se  ci vorrà tanto tempo e tanti sacrifici, ancora!, tanta solidarietà tra tutte le componenti. Solo così si potranno sgomberare i cumuli di macerie in cui ci aggiriamo tutti i santi giorni, in ogni settore.  Voglio fare la mia parte, e lo sto facendo, per non tornare indietro e per avanzare anche se di un millimetro!

 

 

Buona domenica

Il periodaccio di impegni incrociati e stress a manetta dovrebbe essere giunto quasi al termine. Dico così perché gli agguati sono sempre dietro l’angolo, e a pensarci bene c’è mio suocero che deve subire un altro intervento pesante, ma almeno non sono tutte le sere a scuola! Potrò riprendere in mano la mia vita e dare una bella ripulita al cortile. Il maestrale furioso della settimana scorsa non ha fatto grandi danni, ma la terra scricchiola sotto i piedi ed è veramente fastidiosa.

L’autunno sta lentamente avanzando, indosso pants lunghi, calzini e t-shirt a maniche lunghe. Intanto ho inaugurato la stagione dell’aerosol, evviva! In queste occasioni guadagno sempre i primissimi posti, mai gli ultimi. Oggi è una bella giornata di sole autunnale, ma abbiamo appena deciso di uscire la sera e andare al cinema.  Il film prescelto è Amore cucina e curry. Un film leggero e spensierato. Giusto quello che ci vuole in questo momento.

Auguro a tutti di trascorrere una bella e serena domenica. A si biri

 

In autunno c’è la primavera

Eccomi qui. Mezzo viva. Con le poche forze rimastemi oggi scrivo quattro righe per dirmi che respiro e reagisco! Ancora giorni intensi e stancanti. Caldo a gogò. Sono le 20,30 e giro ancora con le infradito, bermuda e T-shirt. Lo scrivo per dovere di cronaca e perché sia registrato negli annali. Giusto perché quando qualche anno rileggerò questo post, e magari fuori ci sarà un metro di neve, potrò documentare che a metà ottobre del 2014 sembrava agosto.

La settimana è iniziata con un incontro ravvicinato con Miogine per un interventino di manutenzione. Un polipo esterno o come cavolo si chiama, non ho interpretato il geroglifico del referto, che mi faceva soffrire e mi rovinava il dopofestival,  è stato eliminato e  letteralmente “bruciato”. Ho passato due giorni un po’ così. Ringrazio per il fatto che non ho morso nessuno e tutti quelli che mi sono stati vicini siano incolumi. Le orecchie degli alunni però sono state messe alla prova. Che hanno superato alla grande. Oggi va meglio, ma ovviamente non sono ancora al cento per cento.

Sto sempre seguendo con attenzione il Sinodo dei vescovi, quei vecchietti lì sembra che non abbiano peli sulla lingua. Speriamo tirino fuori un bel documento che dia un po’ di luce e calore a tante persone.

Anche il Papa non ha peli sulla lingua e ieri, come faccio tutti i giorni, o quasi, ho letto il resoconto della bellissima omelia della messa mattutina del 13 ottobre  a Santa Marta. Ho finito l’articolo con le lacrime agli occhi.Quanto tempo abbiamo aspettato per avere un pastore che parlasse come fa lui? Ogni parola che dice sembra che la dica a ciascuno di noi. Ci fa intravvedere un Dio che non è ingabbiato da leggi, norme e tradizioni. Un Dio incredibile che ama tutti e vuole che tutti siano felici. Un Dio che sa che l’uomo è piccolo, ma lo chiama comunque a condividere la sua casa. Nonostante i fallimenti, i peccati più terribili. Un Dio così non fa paura, ma ci fa accettare i nostri limiti senza considerarci dei falliti. Che bello!

In autunno c’è la primavera della Chiesa!