Buona Pasqua 2021

Noli me tangere. Giotto, Basilica inferiore, Assisi


Bucaneve

Sapete cos’ero, come vivevo? Sapete
cos’è la disperazione; allora
l’inverno dovrebbe avere senso per voi.

Non mi aspettavo di sopravvivere,
con la terra che mi schiacciava. Non mi aspettavo
di svegliarmi, di sentire
nella terra umida il mio corpo
capace di rispondere di nuovo, ricordando
dopo tanto tempo come riaprirsi
nella luce fredda
della prossima primavera:

impaurito, sì, ma di nuovo tra voi
gridando sì, rischia la gioia

nel vento aspro del nuovo mondo.


Luise Gluck

Buona Pasqua di Resurrezione a tutti!

Natale 2020: salute e affetti prima di tutto

Natale 2020
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Riuscire a festeggiare degnamente il Natale 2020 sembrava un’impresa impossibile. Invece ce l’abbiamo fatta. Dpcm alla mano: abbiamo fatto la spesa e lo shopping natalizio, poche cose, prima che entrassimo in zona rossa. L’Antivigilia sono venuti a trovarci e salutarci dal vivo mia sorella, con mio congnato e i due nipoti universitari che vivono in Continente, in zone super rosse da un bel po’. Mia sorella vive in un paese a 50 km dal nostro, ci saremmo potuti organizzare in maniera diversa e passare il Natale tutti insieme, ma i ragazzi sono arrivati due giorni prima del lockdown e abbiamo preferito non rischiare. Non ci saremmo mai perdonate di aver contagiato mia madre. Ci siamo accontentati di esserci visti e scambiato i doni il 23.

Il 24 sera, con Marito siamo andati a trovare le nostre mamme. Da mia suocera vive un nipote, invece mia mamma vive sola, per cui ieri, il giorno di Natale siamo stati a pranzo da lei, ha preparato tante cose buone e siamo stati bene. Abbiamo pensato a goderci quello che avevamo, che non è poco. Ci venivano i mente aneddoti divertenti del Natale degli anni passati, quando c’eravamo tutti. La mancanza di chi non incontreremo neanche alla fine della pandemia c’è sempre, ma i ricordi belli e divertenti hanno prevalso su tutto il resto.

In mattinata ero andata a Messa a piedi. Non ho incontrato nessuno, e anche in chiesa c’era pochissima gente. Ma Dio non bada ai numeri, non è un box office, guarda i cuori di tutti.
È questo il mistero del Natale, di un Dio che si fa Bambino e rende accessibile il suo messaggio a tutti.

Auguri a tutti!

Una poesia di Mariangela Gualtieri per il giorno della Commemorazione dei Defunti

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Questo giorno è un giorno di spine
di cose ghiacciate dentro cose nuove.
Di parole chiamate fin dal mattino
a pulire la camera mentale
tutta intasata di faccende.
Ma bisogna fermare ogni locomotiva
del pensiero, ogni muscolo servile
mettere toppe alle fessure perché il mondo
non entri nella casa, col suo assillo
di urgenze messaggere. Cosa volete da me?
Lasciatemi un po’ sola. Un po’ silente.
Lasciatemi alla scuola dei morti
dove senza rumore si apprende
un vuoto appeso, presente nutriente.

Da “Le giovani parole“, Einaudi.