Ed è sempre Natale

IMG_1323Ovviamente è stato un Natale diverso dagli altri. Non ho fatto la solita preparazione, non sono andata alla Novena, non ho fatto l’albero e neanche il presepe. In casa non ci sono luci o addobbi particolari. Non abbiamo fatto regali. Solo i nipoti grandi hanno beneficiato delle magica busta, quelli piccoli hanno ricevuto un Babbo Natale di cioccolato e un sacchetto con delle monete. Tutti felici di quello che hanno ricevuto. Sono proprio bravi nipoti! Non sono neppure andata a Messa perché non stavo bene. La cervicalgia è sempre una gran guastafeste.

Nonostante tutto ciò è stato un bel Natale, passato in compagnia delle nostre famiglie, come da tradizione il Cenone di Natale dai miei genitori  e il Pranzo del 25 dai suoceri. Abbiamo preparato delle buone cose da mangiare che hanno riscosso molto successo. Il pane che fa mio marito, con la macchina del pane, è molto gettonato. Non si butta via nulla. Pure le croste vanno via come il pane!

Ho mandato tanti messaggi di auguri e ne ho ricevuti anche di più.

Come dice mia suocera: non bisogna fermarsi, la vita va avanti. Dobbiamo farlo per noi stessi e per tutti quelli che ci vogliono bene.

Nonostante la malinconia, la tristezza e il senso di estraniamento che ci prende ogni tanto, è sempre Natale. Si celebra la nascita di un Bambino speciale, venuto al mondo per combattere le tenebre della morte.

Buon Natale e buon proseguimento con i festeggiamenti.

 

 

Tutta la stanchezza del mondo

E alla fine è arrivata una stanchezza mostruosa. Di quelle che mi fanno strascicare i piedi, di quelle che mi fanno scordare i nomi e per far capire di chi parlo devo cercare la quinta generazione del soggetto. Va be’, mi è venuto pure il ciclo, puntuale, questa volta. Mi sto assestando sui 28 giorni. Non male, visto che li ho avuti anche di 22 giorni.

Finalmente oggi ho fatto l’ecografia mammaria. Quelle cisti sospette, che non sono andate via due mesi fa, non sono niente di grave, ma sono solo infiammate. Una bella cura di antinfiammatori, keratose, già fatta ripetutamente in passato. Poi a febbraio nuova ecografia e pure la mammografia. Non mi voglio trascurare. Vivere è troppo bello.

Sono uscita dallo studio medico sollevata ma con l’adrenalina sottoterra. Sta finendo un trimestre terribile. Iniziato con un inizio scolastico shoccante e continuato con la fase finale della malattia di mio suocero.

Domani sarà l’ultimo giorno di scuola del 2015. Concludiamo con il Festival delle canzoni natalizie. Pur avendo un’alta presenza di bambini di altre religioni, facciamo tutto secondo tradizione: canti, presepe e albero. Quest’anno non ho preparato nessun canto con nessuna classe. E’ arrivato Natale e neanche me ne sono accorta.  Anche in casa non c’è ancora alcun segno natalizio. Avrei dovuto comprare un albero nuovo, ma non c’era tempo e voglia. Non so ancora se lo farò. Il presepe quello sì. Devo trovare le forze per portar giù gli scatoloni dalla mansarda.

Vorrei dormire per tre giorni di seguito e svegliarmi riposata.

 

 

Leggere che passione. Novembre 2015

Nonostante tutto quel che è successo, a Novembre mediamente ho letto un libro a settimana. Anche se in effetti per leggere Big Magic ci sono volute due settimane buone, forse qualcosa di più. La lettura notturna per ore e ore mi ha impedito di sprofondare nell’ansia.

43) La cucina color zafferano, Yasmin Crowther Ho trovato questo libro navigando nelle proposte del kobo. E’ un bellissimo libro in cui si raccontano le vicende di una mamma e una figlia di origini iraniane che vivono in Inghilterra. La madre ha una storia dolorosa tenuta segreta per tanto tempo. Con il dipanarsi della storia ci avviciniamo agli usi e i costumi dell’Iran. Quelli belli e quelli brutti. Metto questo libro al livello del Il Cacciatore di aquiloni e  Come il vento tra i mandorli

44)  L’estate che ammazzarono Efisia Caddozzu, Marisa Salabelle. Chi ha ucciso Efisia Caddozzu? Questa domanda mi ha arrovellato fino alla fine del libro. Brava Marisa, un bel thriller ambientato a Cagliari e Pistoia. I personaggi sardi o di origine sarda, gli ambienti descritti: la scuola, la chiesa, il volontariato  un po’ meno,  ma sembra siano tutti di mia conoscenza. Meno male che non ho mai avuto a che fare con un delitto!

45) Big magic, Elizabeth Gilbert, in inglese. E’ il primo libro che ho letto con il kindle fire. Una figata pazzesca. Innanzitutto le copertine dei libri sono a colori, poi l’uso del dizionario è molto semplice. Il libro è un inno alla creatività che noi tutti abbiamo. Ci invita ad essere coraggiosi nel svilupparla e farla venire fuori. Innanzitutto per noi stessi e per essere d’esempio agli altri. Lo consiglio a tutti.

46) Cuore di Fulmine, Vanessa Roggeri. Una bella storia sarda. Una bambina viene colpita da un fulmine, viene creduta morta per due giorni. Torna alla vita,  ma vede le anime dei morti. Per la sua stranezza e diversità viene mandata a Cagliari in orfanotrofio, ma anche lì le suore non sono tutte ben disposte nei suo confronti, fino a quando una gentildonna intuisce la sua solitudine e le sue potenzialità. Bel libro, che non può mancare nelle letture di chi ama la Sardegna. C’è tutta con i colori,  i profumi e le storie ancestrali dei personaggi.