Papa Francesco e Speranza: cronaca della giornata 2.

La Messa è finita. Vado in pace? Macché! Decido di avvicinarmi il più possibile al sagrato della Basilica. Per raggiungere la meta devo uscire dal mio settore, fare un po’ di giri e trovare il modo di arrivare al di là delle transenne e fare i 170 gradoni della scalinata.

Tranenna o mia transenna quanti passi devo fare per arrivare alla chiesa?
Transenna o mia transenna, quanti passi devo fare per arrivare alla chiesa?

Con alcune persone abbiamo cercato di forzarle e aprirle, ma erano troppo vicine e non si staccavano. Che fare? Ho scavalcato, ovviamente senza farmi beccare dalla sorveglianza. Con finta noncuranza ho fatto i gradini e mi sono trovata in mezzo ai sindaci e i notabili della Sardegna!

Sindaco per un attimo
Sindaco per un attimo

Mi mancava solo la fascia tricolore!

Nessuno badava a me, neanche io badavo a me. Eravamo concentrati: esce, non esce? Su quale macchina salirà? Niente papamobile, probabilmente era un po’ stanco. Stellina, ha la sua età! Eccolo, dentro l’auto blu!  Ma ero troppo lontano per vederlo bene. Ok. Stasera ci sarà l’incontro con i giovani, ho tutto il tempo di mangiare e raggiungere il Largo Carlo Felice. Intanto mi avvicino al simulacro della Madonna di Bonaria che mi fa sempre emozionare. La tocco e faccio il segno della croce e così per i piedi del Crocifisso.

Papa Francescoai piedi della Madonna di Bonaria
Papa Francesco ai piedi della Madonna di Bonaria – foto Ansa

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Sarà la bellezza, sarà l’altezza umana delle statue, sarà l’emozione nel pensare che fino a pochi istanti fa c’era Papa Francesco, ma lì sto proprio benissimo!

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Osservo il bel dipinto a terra, raccolgo dei garofani: li darò a delle persone care che hanno bisogno di essere pensate.  Mi giro e guardo la Piazza dei Centomila semivuota. Lì in fondo c’ero pure io. Una goccia nel mare di gente. Cosa avrà provato Francesco vedendo tutta quelle persone? Si sarà commosso? Io sì, solo al pensiero.

Ero all'altezza degli alberi , angolo a destra!
Ero all’altezza degli alberi , angolo a sinistra!

Torno verso l’altare e lo sfioro. Un momento: quello non è lo scranno dove si è seduto il Papa durante la Messa? Mi avvicino e insieme ad altre due donne lo tocco,  lo accarezzo, forse dico quelche preghiera con gli occhi lucidi.  Ad un certo punto arriva un inserviente che ci ha riportato alla realtà: adesso vi prendo il giocattolo! No, la prego ci faccia sedere un attimo. Eddai, posso aspettare ancora un pochino. Mi sono seduta, felice ed emozionata! Una ragazza straniera mi ha chiesto: tu volere foto? Si, grazie! Le ho consegnato la macchina fotografica e mi ha immortalato. Se qualcuno me lo avesse detto prima non ci avrei mai creduto! Seduta nella sedia di Papa Francesco! Ancora oggi a distanza di una settimana non riesco a crederci!

Felice come il Papa!
Felice come il Papa!

Ho mangiato lì sulla scalinata della Basilica: tramezzini ed adrenalina. Ero sola ma insieme a  migliaia e migliaia di persone! Tutte felici, soddisfatte e  consapevoli di quello che avevamo vissuto, io poi, più degli altri.

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Lentamente mi sono diretta alla meta della serata. Altro pipì stop nei bagni chimici e perlustrazione del luogo per cercare di capire quale fosse la posizione migliore. Per questo incontro non avevo il pass, era per i giovani e i loro accompagnatori. Ovviamente mi sono guardata bene di chiederne uno: largo ai giovani! Mi sono piazzata in una buona posizione: vedevo bene lo schermo e con un po’ di fortuna forse avrei potuto vedere bene anche il Papa dal vivo. Bisognava solo avere la pazienza di aspettare tre ore.Solo tre ore!

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Il ricordo di questa giornata l’accompagnerà per tutta la vita
Riposiamoci un po'
Riposiamoci un po’!
Tutti vicini vicini
Tutti vicini vicini

Mi sono seduta per terra e fatto amicizia con altre signore: con le unghie e con i denti, con gentilezza e fermezza abbiamo difeso la postazione. Mentre sul palco frati e suore si dimenavano nel flash mob, la gente diventava sempre di più, ormai era calca!

Flash mob fratesco e suoresco!

ARRIVA! ARRIVA!
ARRIVA! ARRIVA!

Improvvisamente la folla inizia a far salire il tono del mormorio: erano urla e canti, bandiere e striscioni. Eccolo arriva! E io urlavo e cantavo, mi agitavo e applaudivo, ridevo e piangevo.

Grande e piccolo
Grande e piccolo!

Con lo zoom

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Era lì. Lo vedevo gigante nello schermo ma tremavo quando lo vedevo piccolo piccolo nel palco. Inizia a parlare e scende il silenzio, nessuno voleva perdere le sue parole. Quante verità nel suo discorso! Non cedete alla dea lamentela. Avrei voluto che non finisse mai di parlare. Invece ci saluta e ci dice arrivederci. Ha finito di parlare. La folla ricomincia a urlare.  I volontari hanno dei momenti di cedimento, anche loro vogliono vederlo. Ne approfitto e scavalco le transenne! Ancora transenne! Mi ritrovo nel settore riservato alla stampa: giornalisti, fotografi e cameram.

Papamobile vicinissima!
Papamobile vicinissima!

Sono sotto le telecamere della tv vaticana, dall’altra parte c’è Videolina.  A due metri c’è la papamobile. Francesco sale e  saluta, si gira verso di noi, per un attimo mi ha guardato, ha guardato dalla mia parte! Dall’emozione ho fatto un’unica misera foto

Francesco, girati dalla mia parte!
Francesco, girati dalla mia parte!
Si è girato! Emm, questo braccio potrebbe essere il mio!
Si è girato! Emm, questo braccio potrebbe essere il mio!
Chi Deus ti paghit totu su prexiu chi s'a donau.
Chi Deus ti paghit totu su prexiu chi s’at donau.

Era lì,  a due metri. Lo accompagno con lo sguardo fino a quando la papamobile viene inghiottita dalla folla. Sono ancora in trance. Un giorno stringerò la sua mano e parlerò con Papa Francesco. Parola di Speranza!

Papa Francesco e Speranza: cronaca della giornata. 1.

Quando ho avuto in mano il pass per la Messa ho scritto un post dicendo che era stato tutto organizzato alla perfezione, tutte le parrocchie erano organizzate, tutte tranne la mia! Il mio parroco prima non voleva prenotare le desiderata, per poi smentirsi dopo alcune ore. Io, unica del gruppo avevo il pass per uno dei settori più lontani. Gli altri avevano tutti il pass per il primo settore. Ma io ero troppo concentrata  e felice per arrabbiarmi per questa disparità. Avevo già fatto il mio programma: una volta arrivata a Cagliari mi sarei divisa dal gruppo e da sola avrei potuto spostarmi come volevo! Detto fatto.

Sabato notte con calma ho preparato tutto il necessario, Mylove mi ha fornito di fantastici tramezzini, con il pane fatto da lui con la macchina del pane, e vi assicuro che erano buonissimi!  Mi sono svegliata ben due ore e mezza prima che suonasse la sveglia! Io e il sonno ultimamente abbiamo qualche problema di comunicazione! Comunque gira che mi rigira, a furia di guardare la sveglia l’ho consumata: quelle lancette camminavano troppo lentamente! Alla fine mi sono alzata e preparata con calma e alle 5,30 ero in piazza che aspettavo il gruppo. La solita ritardataria ci ha fatto temere che il nostro piano per aggirare il traffico andasse a monte. Il piano prevedeva che si prendesse la metro veloce e che si arrivasse al capolinea e poi si raggiungesse la chiesa a piedi. C’era tanto da camminare perché le strade erano tutte bloccate. Arrivati alla fermata della metro i treni che passavano in direzione Cagliari erano affollatissimi: tutti stretti stretti, come avranno fatto ad aprire le portiere per scendere non si sa! Tutti insieme abbiamo detto: prendiamo il treno al contrario, quando è ancora vuoto e poi senza scendere ripartiamo dal capolinea! E’ stata l’ideona eccezionale che ci ha fatto arrivare a Cagliari in orario perfetto!

Arrivo al capolinea di Piazza Repubblica
Arrivo al capolinea di Piazza Repubblica. Quanta gente!

Dopo pochi metri mi sono separata dal gruppo! Yuppie. Ero felicissima e libera. Non dovevo dare l’esempio a nessun ragazzo, non dovevo aspettare le comodità di nessuno, non dovevo rendere conto niente di niente, non avrei sentito nessuna lamentela per gli inevitabili disguidi. Forse non è molto cristiano tutto ciò, ma per una che si sente responsabile di tutto e di tutti, forse per deformazione professionale, questa è una gran cosa, no?

Ciao ciao. Ci sentiamo quando finisce la Messa!
Ciao ciao. Ci sentiamo quando finisce la Messa!

Con passo deciso e calmo, si può si può, ho raggiunto l’accesso del mio settore, ma prima ho fatto il pipì stop nei bagni chimici. Non è un esperienza che si consiglia, ma necessaria per non rovinarsi la giornata. La mia amica dice che se l’è tenuta fino al rientro a casa! Aiuto! Poi finalmente ho raggiunto il mio settore.

La fede fa andare oltre le scomodità!
La fede fa andare oltre le scomodità!
Non vedevo bene neanche lo schermo!
Non vedevo bene neanche lo schermo!

Dalle foto vi rendete conto che non è che vedessi un granché.  Ma era importante  lo spirito dell’essere lì per me e anche per il Papa. Lui viene a trovarci a pochi chilometri da casa mia e io sto sul divano a vedere la diretta? Ma neanche per idea!

Chi ha avrà avuto l'idea di piazzare lo schermo dietro l'albero e non davanti?
Chi ha avrà avuto la brillante l’idea di piazzare lo schermo dietro e non davanti l’albero?

Mancavano due ore e mezza all’inizio della Messa, nell’attesa  ho stilato una lista di persone per cui volevo pregare in quel giorno! Come vedete non mi sono assolutamente dimenticata di voi! Alè! Abbiamo iniziato a pregare il rosario, ma poi gli schermi hanno cominciato a trasmettere le immagini dell’arrivo all’aereoporto, della folla che lo attendeva lì, e soprattutto dell’incontro con i lavoratori! Che sante parole dette con il cuore, ma che rileggendole a mente più fredda acquistano un valore ancora più grande!

L'ho visto con i miei occhi!
L’ho visto con i miei occhi, ma la fotocamera no!

E poi e poi è passato abbastanza vicino, ma velocemente perché l’ora della Messa si stava avvicinando inesorabilmente. Ha iniziato a far caldo, i volontari passavano e ripassavano in continuazione a distribuire bottigliette d’acqua e pregavano di farle arrivare fino in fondo. Qualcuno nonostante tutto si è sentito male ugualmente e allora giù per terra a gambe tenute in alto da persone premurose. Quando sono arrivati i soccorsi stavano già meglio e non c’è stato bisogno che intervenissero.

L'ombrello bianco e giallo: lì c'è Cristo! Qualcuno sta distribuendo la comunione!
Ombrello bianco e giallo: lì c’è Cristo! Qualcuno sta distribuendo la comunione!

L’Angelus non l’ho sentito bene perché ero impegnata a far la fila per la comunione. Purtroppo le particole non sono bastate per tutti! Troppa gente! Ma io sono stata una di quelle che l’ha presa! Sarei andata a casa un po’ delusa se non fossi riuscita a fare la comunione. Stavo già pensando che sarei andata a Messa lunedì!

Quanta gente! Chi ci ha contato dice 400mila!
Quanta gente! Chi ci ha contato dice 400mila!
Chi non c'era era incollato alla tv! Videolina ha trasmesso tutto tutto!
Chi non c’era era incollato alla tv! Videolina ha trasmesso tutto tutto!
Non era facile resister alla tentazione di comprare gadget!
Non era facile resistere alla tentazione di comprare gadget!

Alla fine della Messa hanno aperto i varchi per chi era nei settori della gente sprovvista di  pass ed è da quel momento che mi è presa la fregola di voler arrivare in cima della scalinata prima che il Papa andasse via!

Ma di questo vi racconto nella prossima puntata!

Io e Papa Francesco pellegrini a Bonaria

 

Passano le ore, ma le emozioni e i sentimenti intensi vissuti domenica non accennano a diminuire. Sono talmente carica che potrei fornire energia elettrica alla mia casa per un anno intero.

Innnanzitutto la visita del Papa a Cagliari è stata per me un’esperienza di fede. Un’esperienza profonda e vera che ha toccato ogni singola cellula del mio essere. Ero coinvolta in pieno a tutti i livelli: il mio essere corpo, mente, cuore, essere donna, religiosa, cristiana, cattolica, insegnante, sarda, italiana, blogger, amica.

Senza ombra di dubbio è stato uno dei giorni più belli della mia vita, direi il secondo, il primo è il giorno del matrimonio. Questo giorno e quello che ho vissuto rimarrà dentro di me per sempre, ma non come una cosa che ho vissuto ed è finita lì. E’ il traguardo di un lungo percorso di anni e nello stesso tempo il punto di partenza degli anni futuri.

Nessun mistero, per chi bazzica in questo blog e in quello precedente, del mio essere in sintonia, sin dal primo minuto dell’elezione, con Papa Francesco. Mi colpisce il suo modo di vivere la fede che in un primo momento sembra semplice, ma poi ti rendi conto che è frutto di lunghe ore di meditazione, riflessione e preghiera. Lo percepisco come un testimone e una guida credibile: crede in quello che fa e fa quello quello in cui crede. Non è sempre facile, a volte ha dubbi, pecca, si addormenta mentre prega: io sono come lui. Siamo esseri umani. Nessuno è perfetto, neanche il Papa! Ma nonostante il nostro essere peccatori e imperfetti, stringendoci a Cristo e a Maria, andiamo avanti, a volte indietro, ed è questa la nostra vocazione alla vita.

Vorrei che nessuna parola  che ha pronunciato a Cagliari andasse perduta, perché sono tutte centrate e piene. Ma alcune le sento ancora senza noia in un infinito replay.

Ai lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, che gridavano “lavoro lavoro lavoro” ha detto che anche questa è una preghiera, Che un un uomo senza lavoro è senza dignità, che ogni uomo deve portare a casa il pane per sé e per la famiglia.

Avevo preparato il discorso scritto: ma guardandovi ho detto delle parole che mi vengono dal cuore, non voglio dirvi coraggio, come un impiegato delle fede, ma mi chiedo come posso aiutarvi con tutto il cuore.

Ai giovani ha detto di non essere tristi e sfiduciati, perché con questo atteggiamento senza speranza da chi andate a cercarla: da chi vende la morte. Non dovete fare questo, non lasciatevi rubare la speranza. Non credete al dio lamentela, non lamentatevi, ma andate avanti.

Affidatevi alla Madonna di Bonaria, perché Maria è una buona mamma.

Potrei continuare all’infinito. Mi fermo qui con la preghiera spontanea per il lavoro. Nei prossimi giorni scriverò la cronaca della mia giornata, perché vale la pena raccontarla e la vostra Speranzina pur di avvicinarsi al Papa ha scavalcato letteralmente tutto lo scalvalcabile!

Signore Dio guardaci! Guarda questa città, questa isola.

Guarda le nostre famiglie.

Signore, a Te, non è mancato il lavoro,
hai fatto il falegname, Eri felice.
Signore, ci manca il lavoro.
Gli idoli vogliono rubarci la dignità.
I sistemi ingiusti vogliono rubarci la speranza.
Signore, non ci lasciare soli.
Aiutaci ad aiutarci fra noi;
che dimentichiamo un po’ l’egoismo
e sentiamo nel cuore il “noi”, noi popolo che vuole andare avanti.
Signore Gesù, a Te non mancò il lavoro,
dacci lavoro e insegnaci a lottare
per il lavoro e benedici tutti noi.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo“.
Grazie tante e pregate per me!