Ciao settembre, benvenuto ottobre

La partenza a razzo di quest’anno scolastico comincia a farsi sentire. Intanto, oggi è  l’ultimo giorno di settembre, abbiamo iniziato l’anno scolastico da tre settimane e mi sembrano tre mesi. Poi si sono accavallate varie cose extrascolastiche, mai che le urgenze si presentassero una alla volta! Ieri ho iniziato una serie di controlli per le zone equatoriali del corpo, giusto per vedere come son messa e per capire se è il caso di poter andar oltre il livello di pensiero. Anche perché se continuo così si alzerà una nube nera e densa di fumo, che quella di Hiroshima era niente a confronto della tostatura dei miei neuroni bruciati. Miogine dice che fino a questo momento è tutto a posto. Yes, yes, yes.

Tutto questo pensare e fare, e andare e tornare, mi sta provocando dei problemi di insonnia, di sonni agitati e frastagliati. Manco la melatonina fa effetto. Mia sorella dice che devo prendere quella retard, che fa effetto lentamente, visto che dormo subito e mi sveglio nel cuore della notte. Invece io prendevo quella fast!

Mi son fatta  pure prestare le pecore dei vicini per contarle, ma non bastano. Però non posso andare avanti così, a trovare soluzioni notturne per tutti i mali del mondo. Che poi la notte mi sembrano di impossibile soluzione. Invece poi la mattina, nonostante tutto affronto la giornata fresca e combattiva come al solito.  E soluziono tutto! Evidentemente produco quantità industriali di adrenalina. Ma lo so che non posso andare avanti così per molto tempo. Ho bisogno di stendere al sole d’ottobre i pensieri, darmi una calmata e vivere più lentamente. Se non lo faccio io di mia sponte, lo farà il corpo con qualche paurosa fermata. Spero di riuscire a rallentare già nel fine settimana. E sarebbe già una gran cosa. Buon inizio d’ottobre!

Comunicazione di servizio e scuse

Vorrei scusarmi per aver impostato la moderazione dei commenti, cioè potrete trovarli dopo che sono stati approvati. Questa scelta nasce dall’esigenza di proteggere me stessa e quindi il blog da commenti inopportuni. Non sto parlando di chi non approva determinate scelte, (che tra parentisi per il momento manco ci sono) e lo fa educatamente. Non sto parlando di loro. Sto parlando di gente maleducata di professione, che nascosta dall’anonimato, ha come hobby quello di scrivere parole inopportune e cattive. A me fortunatamente non è successo, però prevenire è meglio che curare, diceva la pubblicità alcuni decenni fa. Molta gente entra nei blog altrui e fa scatenare il putiferio, mentre l’amministratore del blog non è collegato. Vorrei proprio evitarlo, come vorrei evitare di chiudere o rendere privato il blog.

Il blog è una parte di me, che ho sempre protetto con molta cura. E’ qualcosa di prezioso perché regalo a chi legge me stessa, perché ci sono tante persone che leggono, e commentano e altre anche se non commentano, passano di qua e si trovano bene. Anche Come capita a me con i tanti blog che leggo. E’ il bello dell’avere un blog: puoi essere d’ispirazione a qualcuno, e puoi trarre ispirazione da altri.  Ci piace essere letti e avere una risposta in termini di commenti o anche solo con le visite al blog. Se così non fosse scriveremmo tutti dei diari personali chiusi con il lucchetto! No?

Ora io mi trovo in un momento particolare. Un periodo bello: comunque vada mi sento piena di energia e i pensieri fluiscono bene. Ho bisogno di veder chiaro e di mettere giù i pensieri. Questo lo voglio fare con voi e per voi, ma  non voglio perdere energie preziose.  Sono certa che capirete la mia decisione. Non sarà certo la moderazione dei commenti che scoraggerà chi vuole farlo!

Intanto voglio ringraziarvi per tutti i bei commenti al post precedente. Grazie grazie grazie.

La chiave ritrovata

Buon inizio di settimana! Ormai siamo alle soglie dell’autunno, anche se qui in Sardegna abbiamo avuto le giornate più calde e afose di tutta l’estate. Il cielo sempre più grigio, un’umidità dell’80% e più, temperatura costante sui 27 gradi: giorno e notte. Un inferno. Che si decidesse a piovere, non piove da mesi. Forse 4. Insomma sarebbe pure ora. Oh, dio pluvio, che sia pioggia e non disastri, please.

Mi piace iniziare la settimana con un post, in cui rifletto sulla settimana passata. Probabilmente diventerà una consuetudine. Il fine settimana pur dando un’occhiata ai blog, fb e twitter non sono molto ispirata. Il lunedì mattina invece, dopo aver fatto colazione, prima di tuffarmi nei lavori di casa, mi concedo un po’ di tempo per mettere per iscritto i miei pensieri .

E’ stato un fine settimana molto particolare,  carico di considerazioni e riflessioni. Emotivamente intenso. Sarà così per un po’ fino a quando il cielo non si schiarirà. Il fatto è che che lo scorso anno, esausti, avevamo chiuso per sempre una porta. Abbiamo ripreso forza, abbiamo impostato la nostra vita a due e vissuto benissimo. Mai una volta ci siamo pentiti, mai. Qualche pensiero è affiorato qua e là, però come quelle nuvole bianche e solitarie che vanno e vengono.

Giovedì sera avevo appuntamento con Miogine per una revisione. Era da  gennaio dello scorso anno che non lo vedevamo. Dico vedevamo perché ho chiesto a Mylove che venisse pure lui. Dal momento che gli ultimi mesi il ciclo fa le bizze, se c’è  qualcosa di brutto meglio essere in due a sentire quegli assurdi termini medici!

Mi ha trovato in condizioni ottime, è molto soddisfatto del risultato dell’operazione di tre anni fa,  asportazione di nove miomi, utero salvato, non dico come nuovo, ma quasi.  E lui belo belo con nonchalance tira fuori l’argomento  della pma eterologa, con ovodonazione.  Ma non un discorso generico, lo fa a noi, alla nostra coppia, al nostro percorso, alle possibilità reali che abbiamo. Ci ha parlato come un vero amico fa, per il nostro bene. Questo mi ha molto toccato, non mi ha lasciato indifferente.

Con quattro frasi dette con serenità, ridendo e sorridendo, ci ha colpito nel punto giusto e stesi. Forse vede in noi, qualcosa che noi non vediamo, di cui non siamo ancora completamente consapevoli. Ha trovato una chiave. Non sapevamo neanche che esistesse questa chiave dorata, scintillante, nuova. Nostra. Ce l’aveva lui, nella tasca del suo camice. Appena ci ha visti ce l’ha restituita. L’abbiamo portata a casa e con molta serenità si deciderà che cosa farne.