Te Deum Laudamus

Un saluto di un buon fine anno e miglior inizio d’anno nuovo. Sto per uscire e andare a messa, oggi ultimo dell’anno canteremo il Te Deum Laudamus, antico canto di ringraziamento cantato in tutte le parrocchie.

Voglio ringraziare il Signore, perché a dispetto di tutto sono viva, consapevole di ciò che è accaduto quest’anno, del male, ma soprattutto del bene. Voglio partire da lì: dal bene, dalla gioia e dalla speranza che, se sono con Dio niente di male potrà accadere alla mia anima.

Noi ti lodiamo, Dio * 
ti proclamiamo  Signore. 
O eterno Padre, * 
tutta la terra ti adora. 
  
A te cantano gli angeli * 
e tutte le potenze dei cieli: 
Santo, Santo, Santo * 
il Signore Dio dell’universo. 
  
I cieli e la terra * 
sono pieni della tua gloria. 
Ti acclama il coro degli apostoli * 
e la candida schiera dei martiri; 
  
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; * 
la santa Chiesa proclama la tua gloria, 
adora il tuo unico figlio, * 
e lo Spirito Santo Paraclito. 
  
O Cristo, re della gloria, * 
eterno Figlio del Padre, 
tu nascesti dalla Vergine Madre * 
per la salvezza dell’uomo. 
  
Vincitore della morte, * 
hai aperto ai credenti il regno dei cieli. 
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. * 
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. 
  
Soccorri i tuoi figli, Signore, * 
che hai redento col tuo sangue prezioso. 
Accoglici nella tua gloria * 
nell’assemblea dei santi. 
  
Salva il tuo popolo, Signore, * 
guida e proteggi i tuoi figli. 
Ogni giorno ti benediciamo, * 
lodiamo il tuo nome per sempre. 
  
Degnati oggi, Signore, * 
di custodirci senza peccato. 
Sia sempre con noi la tua misericordia: * 
in te abbiamo sperato. 
  
Pietà di noi, Signore, * 
pietà di noi. 
Tu sei la nostra speranza, * 
non saremo confusi in eterno.

Natale 2013

 

Natale2013: Mettere a fuoco le cose importanti
Natale 2013:  del mettere a fuoco le cose importanti

 

La casa è silenziosa. Un po’ fredda, ma fra poco aprirò le finestre per arieggiare e poi accenderò il riscaldamento. Le tazze sul lavello, le laverò a mano: la lavastoviglie è vuota, visto che non pranziamo o ceniamo a casa da tre giorni. Il cenone del 24 dai miei e il pranzo dai suoceri. Come è la nostra tradizione famigliare. Nonostante le malattie, i lutti, i dispiaceri, che ci hanno trapassato il cuore quest’anno, siamo risusciti ad festeggiare il Natale come sempre. Ed è bello. 

Ho letto in qualche blog, e mi dispiace, che qualcuna non sente più la magia del Natale, anche io anni fa mi mettevo il problema di sentire o non sentire il Natale. Questo problema non ce l’ho più, né mi preoccupa che si viva in maniera consumistica.

Ho trovato la mia dimensione che è essenzialmente quella fondamentale: festeggio la ricorrenza della nascita di un Bambino che poi nella sua vita ha detto e fatto delle cose che hanno grande valore per la mia vita, tutti i giorni. Non mi interessa sapere che Gesù probabilmente è nato a settembre, e che il 25 dicembre è venuto fuori dai romani che festeggiavano il solstizio, che forse non era una stalla ma una grotta, se il bue e l’asinello fossero presenti o i magi erano tre o sette. Queste questioni le so da molto e, se qualcuno rimane sconvolto da notizie del genere,  io non le ritengo importanti: il cuore vero è il messaggio globale che dà questa nascita per me e per tutta l’umanità. L’importante è la lotta quotidiana nel combattere il mio egoismo e la mia accidia. Sono imperfetta, come tutti del resto, potrei fare di più ed essere più generosa e curare maggiormente gli affetti, anche quelli virtuali, che poi di virtuale non c’è nulla, dietro gli schermi ci sono persone vere, di carne e di ossa, fatte di pianti e di gioia. Forse mi accontento di poco, però per me quel poco ora è tanto.

Buon proseguimento a tutte!

 

Bona Paschixedda

Bona Paschixedda. Buona Piccola Pasqua. Buon Natale.

Dalla casa di Speranza
Dalla casa di Speranza: Bona Paschixedda. Piccola Pasqua.

Qui siamo in fase digestiva: un cenone dai miei genitori e un pranzo dai suoceri. Non vi dico altro, ho già preso due bicchieri di effervescente digestivo, mi attende una tazza di té preparato da mia sorella a casa dei miei genitori. Dai vostri post, commenti e foto arguisco che più o meno siamo tutti nella stessa situazione.

Vi auguro di continuare a passare il Natale con tutta le serenità possibile e immaginabile.

A presto.