Pensieri di Luglio

Barcellona. Altare della Sagrada Famiglia.

Nel pieno dell’estate 2019 finalmente scrivo il mio primo post estivo. Nell‘ultimo, scritto in una bellissima domenica di giugno, le lezioni erano appena concluse ed ero rinchiusa in casa a compilare il registro elettronico. Ricordo che ero in condizioni pietose, ma avevo già acquistato i biglietti aerei per la meta delle vacanze, dopo vari ripensamenti avevo scelto, dopo cinque anni di tornare a Barcellona, qui e qui, per far rimarginare la ferita del borseggio.

Questa volta è andato tutto bene, a Barcellona 2019 dedicherò dei post in seguito. Dicevo che un mese fa ero allo stremo, tanto che abbiamo deciso di partire agli inizi di luglio, di solito facciamo le vacanze ad agosto, a fine agosto. Mai decisione è stata più saggia! Le vacanze di inizio luglio mi hanno permesso di staccare completamente dalla scuola e al rientro avere ancora tanti giorni da dedicare al mare e al relax. Di solito al rientro ero proiettata mentalmente all’inizio dell’anno scolastico che ha sempre un impatto stressante ed è causa di litigi e malumori con Miomarito. Quest’anno dovrebbe andare meglio. W le vacanze di inizio luglio! Credo che per me sia la migliore delle opzioni.

Questa è la prima estate senza mio padre. La prima con il vuoto che ha lasciato in tutti noi. L’estate era la stagione dell’orto e dei suoi frutti che regalava generosamente. Delle zucchine e dei pomodori, delle prugne e le albicocche, dei fichi e delle mandorle fresche. Ora dell’orto se ne occupa mio fratello e il rito si ripete, uguale ma diverso. Li vorrei vivere entrambi.

Mia madre affronta con coraggio le interminabili giornate estive e piano piano riorganizza la routine. Nel vicinato non è l’unica, già altre prima di lei hanno affrontato la vedovanza, e altre due dopo di lei. Vivono questa nuova situazione insieme e nella disgrazia è una consolazione. Per non buttarsi giù è importante riflettere che non è l’unica, che altre l’hanno vissuta prima di lei e ce l’hanno fatta a continuare a vivere e non solo sopravvivere.

Dalla scuola ogni tanto arriva qualche scoria vecchia dello scorso anno o l’anticipo del nuovo, sto beatamente fuori da tutto, la mia situazione è già ben definita. Avrò gli stessi bambini in quinta, ogni tanto mi viene in mente qualcosa da fare nel prossimo anno scolastico. Questi pensieri vanno e vengono come le ore di un mare calmo. Dovrei scrivere degli appunti, ma non lo faccio mai. Tutto quello che dovrà venire a galla verrà al momento della progettazione effettiva.

Ora è tempo di relax, mare e letture.

Buon inizio di settimana!

Di questo viaggio ne ho parlato 

 qui_1 Pensieri di luglio

 qui_2, Diario di Viaggio Barcellona: L’organizzazione

qui_3 Diario di Viaggio Barcellona: primo e secondo giorno. Il viaggio, L’Aquarium e l’insalata a Placa Catalunya

qui_4 Diario di Viaggio Barcellona: terzo e quarto giorno. Il Castello del Montjuic, Mirò, La Messa alla Sagrada Familia e la scorpacciata di Pesce.

qui_5 Diario di Viaggio Barcellona: quinto e sesto giorno. La Pedrera, Casa Vincens, MACBA, Picasso, la Cattedrale e la Paella.

qui_6 Diario di viaggio Barcellona: settimo giorno. L’indimenticabile visita alla Sagrada Familia

 

Giorni caldi

L’estate sta procedendo come suo solito, si alternano giornate di caldo torrido e insopportabile a giornate maestralate che mi danno tanto refrigerio. Incrocio le dita e spero che i miserabili incendiari abbiano da fare altro.

Quest’estate sono stata colta da pigrizia da blog e ho deciso di non fare nulla per contrastare questo stato di cose. Sono sicura che così facendo tornerà la voglia di scrivere e di fissare i pensieri.

Un caro saluto a tutti. Buon proseguimento

 

I primi giorni dell’anno

Buon anno! L’anno nuovo è iniziato da cinque giorni e mi ha portato tanta pigrizia in fatto di post. E’ che ho ripreso a preparare le lezioni, giusto il tanto per portarmi avanti. Avrei voluto fare di più ma almeno non inizierò con il fiatone. Per il rientro ho in mente di fare un’attività di condivisione divertente. Prevedo che avranno tante cose da raccontare, i miei alunni sono dei chiacchieroni, i genitori non sanno cosa tutto raccontano i figli. Meglio non dirglielo!

Poi ho dovuto fare da mediatore tra due copie di amici, non riesco a capacitarmi che le mogli siano arrivate quasi ai ferri corti. Le prenderei a sberle entrambe. Si accusano delle medesime cose e non vogliono cedere. Dicono che io sono diversa, certo non ho più voglia di sprecare energie per delle stupidaggini. Ma ditemi voi, con tutti i problemi che dobbiamo affrontare, mi devo preoccupare anche di loro due. UFF!

Due sere fa sono andata alla biblioteca del mio paese. Infatti ho deciso di riprendere la lettura dei libri cartacei. Due mesi fa leggendo un articolo de La Stampa ho avuto la conferma che i libri ebook che acquistiamo non sono di nostra proprietà, ma sono del kobo o del kindle. Tanto è vero che qualcuno si è visto sparire dal suo dispositivo un ebook perché quell’edizione non era resa più disponibile. Praticamente è un furto legalizzato. Considerando anche che per essere degli ebook costano troppo! Non voglio abbassarmi a leggere delle copie scaricate illegalmente, anche se quando dico che compro e spendo per comprare gli ebook faccio la figura della cretina.

Una buona cosa che mi ha lasciato in eredità la lettura degli ebook è che non mi sento legata fisicamente all’oggetto libro, cioè posso leggere su qualunque dispositivo o copia della biblioteca e restituirlo. Ho deciso che d’ora in avanti comprerò per la maggior parte libri dedicati alla scuola, perché ho il bisogno fisico di sottolinearli e ritornarci più volte.

In biblioteca cercavo i due libri della Ferrante, come ho detto nell’altro post, sono a metà della saga, ma non c’erano, li ho dovuti ordinare. Se tutto va bene saranno nelle mie mani la settimana prossima. Gira gira mi sono ritrovata in mano L’amante giapponese di Isabel Allende. Mi manca poco per terminarlo. Amo quest’autrice e non mi ha deluso! Brava Isabel! Domenica sarà 8 gennaio e lei si ritirerà nella sua dependance e inizierà a pensare al suo nuovo libro. Fa così ogni anno. Dietro il talento c’è sempre un sacco di lavoro per tirarlo fuori.