Diario di Lettura 2015. Marzo

1 Marzo: 10)Una piccola libreria a Parigi di Nina George. Con questo libro  sono stata a Parigi sulla Senna, ho navigato lungo i fiumi e corsi d’acqua, ho venduti i libri della Farmacia Letteraria. Una libreria galleggiante, che idea. Poi sono arrivata in Provenza.  Non ci sono mai stata e quanto mi piacerebbe! Distese di lavanda e cibi dai gusti antichi. Ogni libro può curare una malattia o uno stato d’animo.  Un po’ come i profumi del mese scorso. E’ vero che certi libri non mi garbano in certi periodi. Non mi preoccupo, arriverà il loro momento. Questo è adatto per ogni occasione.

5 marzo: 11)Entra nella mia vita di Clara Sanchez. Ho preso una sbornia. E’ la storia di una bimba venduta. La trama si intuisce, ma questo non è importante. Lo sono i pensieri delle due sorelle protagoniste. Mi sono immedesimata nell’una e nell’altra. Cosa penserei se scoprissi di essere stata venduta? Cosa farei se scoprissi di avere un’altra sorella che vive con un’altra famiglia? Ecco, questi pensieri dilaniano il cuore mentre gli occhi leggono un romanzo, che ha preso spunto da un trafiletto di giornale.

12 marzo: 12) La regina scalza di Idelfonso Falcones.  Alcuni anni fa avevo letto La mano di Fatima e mi era piaciuto. Questo l’ho iniziato da tre giorni. Ho un ritmo di lettura più lento rispetto a quelli delle settimane precedenti.  Gli impegni incalzano, ma la voglia di andare avanti e farmi prendere dalla storia c’è sempre. Sono stata in Andalusia, Siviglia m’è proprio piaciuta tanto e mi piacerebbe tornarci.

16 marzo. Oggi ho terminato il libro. Mamma mia, quante cose sono successe ai protagonisti!  A pensare poi che sono tutte verosimili! Essere donna è doloroso in ogni tempo, a ogni latitudine. Per un verso o per l’altro. E’ un libro che dà molto da riflettere: sulla chiesa, sulla condizione delle donne, sui gitani. Non lascia indifferenti. Ho bisogno di alcuni giorni per cominciarne un altro.

24 marzo In questo periodo sto leggendo un libro ogni settimana. Lo inizio il sabato o la domenica e il lunedì è già terminato. E’ il ritmo giusto, visto che quando sono immersa in una storia non riesco a fare altro, ma devo mangiare, lavorare, sistemare la casa! Questa settimana ho letto 13) Il cuore selvatico del ginepro di Vanessa Roggeri. Le vicende si svolgono in Sardegna. Una Sardegna antica, che è lontanissima dal mio vissuto, ma che in qualche modo mi appartiene. Non so bene come spiegarlo a parole, ma dentro di me è tutto chiaro. E’ un libro che fa mi ha fatto riflettere sulla diversità e di come in passato veniva affrontata alimentando superstizioni e credenze popolari.

 

Mi sono fermata

Come era ovvio, quando il mondo non si ferma ci fermiamo noi: mi sono ammalata. Presumo sia una bella faringite, di quelle con le placche. Ho anche cercato di prevenire il peggio prendendo degli antinfiammatori leggeri. Ma niente, l’infezione era già partita e la prevenzione blanda non ha funzionato. Stasera andrò dal medico. Non posso lavorare in queste condizioni.

Quando non ci fermiamo noi, ci pensa il nostro corpo a fermarsi per conto suo. A me è andata bene, la settimana scorsa invece una mia amica oberata di cose da fare, con la mamma in casa con l’Alzheimer, ha messo male il piede. Pensava fosse una semplice storta, invece  si è fratturata un piccolissimo osso del piede: gesso per 20 giorni. S’è dovuta fermare per forza.  Almeno così è costretta a riposarsi.

Ma perché dobbiamo arrivare all’ultimo punto? Perché non ascoltiamo i segnali che ci manda il nostro corpo? Siamo davvero più professionali quando continuiamo a lavorare anche se siamo malati? Siamo davvero efficaci? Più onesti quando siamo visibilmente stanchi e non vediamo l’ora di andare a casa?

Le risposte le conosco, ma nonostante sia attenta ai segnali del corpo e sapendo anche a cosa vado incontro, due giorni di malattia non me li toglie nessuno.

Fermate il mondo, voglio riposarmi

Sono state due settimane stancanti. Sempre, o quasi, a scuola. Poco tempo per fare altro o mettermi a scrivere quattro parole in croce, o anche per scrivere un commento in qualche post di qualche amica. Sorry, spero di passare da voi al più presto.

Intanto ho cambiato gli occhiali, la presbiopia avanza, come l’età. Ho optato per le lenti progressive. Nonostante i miei timori, dopo una settimana non ci faccio più caso. Mi hanno raccontato che alcuni non li reggono e tornano ai due paio d’occhiali. Non ce l’avrei fatta a cercare due paia d’occhiali in tutta la casa! Però, mi devo ancora abituare a quella sconosciuta che mi guarda dallo specchio. Qualcuno mi chiede se prima avessi gli occhiali!

Intanto è arrivata la primavera, con una eclissi parziale di sole. A scuola l’abbiamo seguita nella lavagna interattiva, visto che le nuvole oscuravano tutto e nessuno, dico nessuno, era preparato a seguirla in maniera adeguata. Quindi per evitare problemi ho optato per questa soluzione . Abbiamo potuto ammirare le immagini mandate dalle varie parti del mondo. Veramente suggestive. Ho pensato agli uomini primitivi che non avevano gli strumenti che abbiamo a disposizione ora e che pensavano a chissà che. Poi tutto tornava normale.

Oggi invece, dice Mylove, è prevista un’alta marea eccezionale! Sapete che vi dico? Sono stufa delle cose eccezionali. Ho bisogno di tranquillità e di riposo, quel tanto giusto per ricalibrare i progetti di vita.

Vi auguro un buon fine settimana. Qui è nuvoloso e ci attendono due giorni di pioggia. GRRRR