Nessuna gioia

Non provo niente.  Sapete quando si vuole tanto una cosa e questa non arriva mai e tu smetti di crederci e vivi lo stesso? Impari a sopravvivere, anche se quello è sempre in mezzo ai piedi e ti urta  maledettamente solo a sentirlo nominare e pensi che tutto finirà solo con la sparizione fisica dell’interessato. Pensi, sì non farà più danni e tutto sarà più normale, ma lui è sempre lì, come il gas che occupa tutto lo spazio che ha a disposizione.

Ero sul divano e il miei tre stati di plaids, con il mio té, la tv accesa per sentire le ultime notizie: tutte le tv collegate sulla piazza di Roma affollata di gente con bandiere tricolori per ascoltare MisterB, che biascicava (droga, calmanti o vino?) parole patetiche e senza dignità alcuna, mentre altri semplicemente premendo dei pulsanti lo escludevano dalla vita politica del paese.

Quando è successo, era tutto così normale e ovvio da sembrare irreale. Ma non ho provato e non provo nessuna gioia, solo tanta tristezza per lo stato in cui si trova il Paese, a tutti i livelli: morale, politico, economico e civile. Un anno fa avrei aggiunto pure religioso, ma su quel fronte ora stiamo emergendo dagli abissi 🙂

Forse non me ne rendo bene conto ancora, forse ho paura che tiri fuori l’ennesimo asso dalla manica, forse ho paura che tutti gli altri si rivelino veramente per quello che sono: uguali a lui solo che hanno bandiere diverse. Non ci sono più alibi per nessuno.

Ho la coscienza a posto

Ho la coscienza a posto, ha detto il capo della Protezione civile, ha mandato i fax in tempo. Ho la coscienza a posto, ha detto il Presidente della Regione Sarda, ha mandato i fax ai sindaci. Ho la coscienza a posto, hanno detto i sindaci, l’ho pubblicato subito nel sito del comune. Ho la coscienza a posto, ha detto il Presidente del Consiglio, non vi lasceremo soli. Ho la coscienza a posto, hanno detto Ministri vari. Ho la coscienza a posto, hanno detto i costruttori di ponti, strade, case, dighe. Ho la coscienza a posto hanno detto chi doveva pulire e sistemare i fiumi, torrenti, dighe. Ho la coscienza a posto hanno detto i cittadini, vittime e carnefici di se stessi, che hanno chiesto e ottenuto di derogare alle regole idrogeologiche. Ho la coscienza a posto hanno detto coloro che buttano l’immondezza, materassi, lavatrici, gomme di auto nei canali, lo fanno tutti!

Se tutti hanno la coscienza a posto, allora perché ci sono 16 morti, 1 disperso e  60 comuni disastrati?

Anche sapendo dell’allerta  rossa, cosa devono fare i sindaci e i cittadini, oltre che mandare fax e leggerli? Ho scoperto, amaramente, che nel sito della Protezione Civile ci sono tutta una serie di raccomandazioni utili per tutti gli eventi di pericolo: alluvione, incendio, terremoto etc. Ebbene dovete sapere che anche io, che non sono una persona scellerata, ho commesso degli errori. Sarebbe certamente utile che ogni tanto nei comuni, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, si svolgessero dei corsi di aggiornamento di prevenzione dei disastri. Così ognuno sarà Protezione Civile di se stesso e di quelli che gli sono accanto! Si potrebbero salvare tante vite e imparare a rispettare se stessi e l’ambiente in cui viviamo.

 

Punti di domanda

Il mio cervello in questi giorni non è costituito da neuroni, ma da tanti punti di domanda. Leggo le cronache del disastro, ascolto le interviste, osservo le facce dei sopravvissuti. Mi fanno compagnia le parole di Papa Francesco “Preghiamo per le vittime e per i loro familiari e siamo solidali con chi ha subito dei danni. Adesso facciamo una preghierina in silenzio e poi preghiamo la Madonna perché benedica e aiuti tutti i fratelli e le sorelle sardi.”

Sono ancora troppo poco lucida per trarre le conclusioni e scrivere le mie riflessioni. Un  abbraccio a tutti quelli che ci pensano.