Primi giorni del 2023

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Innanzitutto mi auguro che sia un bel 2023. Vorrei più allegria e salute per tutti e vorrei che la situazione a livello mondiale e sociale fosse più serena, più improntata al ben essere. Dalle cronache quotidiane su capisce che c’è tanta gente che sta male, soprattutto a livello psicologico.
Quello che salta in mente in un attimo si fa, senza pensare alle conseguenze terribili e devastanti. Una semplice discussione finisce in tragedia. Sembra che siano saltati molti filtri e che non si abbia più pazienza. Tutti vogliamo essere in qualche modo risarciti a discapito degli altri per questi anni duri.

Però vedo anche che si sta cercando di ripartire e ricostruire una socialità più pacifica e tollerante. Sono piccoli segnali di qualcosa che si muove e fa ben sperare.

Per quel che mi riguarda lentamente, molto lentamente, sto riprendendo vigore e forza. Ho ancora tosse e naso chiuso, ma riesco a fare anche una bella passeggiata. Senza sforzarmi troppo, giusto per far capire alle gambe che posso camminare e che il ginocchio può farcela.

Mio marito sta meglio, lavora a casa, ma è ancora positivo e quindi siamo ancora limitati nella socialità.
Pian piano sto sbrigando le incombenze arretrate. Ieri ho fatto pulire l’auto e devo dire che è stato bellissimo ritrovarla linda e profumata. Troppo profumata, ho lasciato il finestrino aperto due cm per tutta la notte, ma so che ci vorranno alcuni giorni affinché scompaia quell’odore dolciastro e alquanto fastidioso.
Oggi sarà la volta del tagliando, la spia dell’olio si è accesa e non vorrei che succedesse il patatrac.

Mi sono quasi rimessa in pari con il bucato ed è un sollievo non vedere più i cestini pieni di “lo laverò con calma”.

Ho messo a posto il ripiano della scrivania, urge comprare una nuova e più capiente libreria. Aspetto che mio marito possa uscire per andare a vedere qualcosa.

I libri e le guide scolastiche mi guardano, non potrò procrastinare a lungo. Devo assolutamente sedermi e mettere nero su bianco il piano di lavoro di gennaio, che sarà un mese lunghissimo e infinito.

Sto anche organizzando un weekend in una città del continente per le feste di Carnevale. Ho ritrovato con gioia la voglia di pensare e organizzare qualcosa che vada oltre le visite mediche e la solita routine.

15 anni. Nozze di Cristallo

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Siamo arrivati a 15 anni di matrimonio. Sono le nozze di cristallo, un materiale bello, prezioso e scintillante. Apparentemente delicatissimo, ma molto più resistente di quello che si pensa comunemente. Ci siamo sposati l’8 dicembre perché volevamo festeggiare sempre il nostro anniversario. Di solito andiamo a messa a Cagliari e poi andiamo a pranzo in uno dei tanti ristoranti di Cagliari.
Abbiamo sempre rispettato la tradizione, anche durante la pandemia, le restrizioni iniziavano sempre i giorni successivi.
Quest’anno Marito non stava bene per via di un terribile raffreddore e quindi siamo rimasti a casa. Abbiamo però rispettato le nostre tradizioni. Il 7 sera Marito tira fuori l’album del matrimonio e lo poggia sul tavolino del soggiorno.
Lo sfogliamo assieme: quanto siamo stati felici quel giorno! E le risate? Abbiamo iniziato a Messa ed è stato così per tutto il giorno. È stata una giornata perfetta, tutto è andato bene. Gli invitati erano felici e soddisfatti. Abbiamo ballato e scherzato fino alla fine.Tutti si ricordano il nostro matrimonio, chi per gli addobbi della chiesa, chi per il menù, chi per i canti e le risate.
Volevamo una festa con amici e parenti e festa è stata. Indimenticabile.

15 anni. Sono accadute tante cose, brutte e belle, ma noi siamo ancora qui. Insieme. Non sono arrivati i figli che avremmo voluto e che per alcuni anni abbiamo intensamente cercato. 10 anni fa un puntino ci ha illuso e deluso. È stato atroce e triste. Pian piano ce ne siamo fatti una ragione e detto basta con le ricerche e le cure. Magari avremmo avuto un figlio e noi saremmo cambiati, perdendoci.
Non abbiamo oltrepassato quella linea.
Siamo qui, insieme. È quello che conta. 15 anni, nozze di scintillante cristallo.

Giorni convalescenti

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La convalescenza procede bene. Ieri mattina ho fatto un’altra visita di controllo, il medico mi ha dato il permesso di guidare, ma non di andare in bicicletta perché fermandomi poggerei il piede e correrei il rischio di caricare troppo sul ginocchio operato.
Mi è stato consigliato di fare della fisioterapia. Così ieri sera ho telefonato al centro del mio paese. Mi è stato fissato un appuntamento per il fisiatra per il 28. Caspita! Ci vuole troppo tempo, pensavo di fare prima, anche perché dovrei tornare a scuola il 31 ottobre.
I dolori alle ginocchia sono meno intensi, ma sempre presenti. Ho diminuito le applicazioni del ghiaccio, come consigliato dall’ortopedico. Nel frattempo faccio gli esercizi consigliati, ma avrei bisogno di qualche massaggio alla schiena che comincia a essere dolorante.
Insomma va bene, ma non benissimo. Però samo in continua fase di miglioramento. Ieri ho guidato fino alla pompa di benzina, è stato bello poter constatare che effettivamente posso guidare senza sentire dolore. Certo non devo strafare, tuttavia piano piano avrò il pieno controllo di tutta la mia vita.

Stamani sono andata in pescheria e ho fatto un po’ di scorte, visto che mio marito ha glissato quando gliel’ho proposto la settimana scorsa. Era un po’ tardi e non c’era grande scelta, ma nella mia borsa sono finite due belle orate di allevamento in mare. Stasera pesce, dopo due settimane di pasta -carne -legumi!

In pescheria sono andata tardi perché prima ero stata in visita a scuola. Che gioia poter attraversare il giardino! Essere accolta dalle bidelle incredule. I bambini erano commossi, all’inizio non credevano ai loro occhi: Maestra!

Subito hanno voluto raccontarmi le novità: mamma e papà si sposano. Ieri era il compleanno di Pucci, il cane. Mio fratellino gattona per tutta la casa e bisogna legare gli sportelli della cucina! Maestra ma quando torni? Vorrei tenere te e anche maestra Simona, la supplente. Che tenerezza!

Poi sono andata a salutare le colleghe e colleghi delle aule vicine. Quando torni? Che qui è un mortorio, senza le tue battute ci annoiamo a morte!
Calma! Anche io non vedo l’ora di tornare in pista, ma devo tornare in forma, non a mezzo servizio. Le battute le sto conservando per il rientro.