
Oggi, a dispetto degli impegni e le incombenze, ho deciso che avrei scritto e postato un articolo nel blog. Costi quel che costi. Ultimamente infatti, non riesco a mettermi a scrivere. C’è sempre qualcosa di più importante da fare, quindi anche se ho in mente di scrivere, non riesco a sedermi quando e quanto vorrei. Ma stamani mi sono alzata presto e, fatta colazione, eccomi qua.
Siamo alla fine di febbraio, un mese abbastanza ostico da affrontare, è il mese in cui mio padre se n’è andato lo scorso anno. Affrontare le prime volte senza di lui non è stato facile: il primo compleanno, la prima Pasqua, la prima estate, il primo Natale. Tutti quanti ce la siamo cavata, a volte molto meglio di quanto pensavamo. Siamo stati bravi. Non tutto è andato bene, anzi, a volte abbiamo “sclerato” alla grande. Ma ci sta. Nessuno è perfetto. Mi dispiace solo che alcuni rapporti che si erano riallacciati si siano miseramente sfilacciati di nuovo. Evidentemente era una situazione transitoria.
Certe volte non sai come comportarti: se non parli, non affronti le questioni, se ne provi ad accennarne, trovi un telefono chiuso o messaggi che ancora attendono risposte.
Non mi piace rincorrere la gente, neanche se sono fratelli. Una volta che si fanno vari tentativi e trovi le porte blindate che senso ha continuare? Non ha nessun senso. Le questioni burocratiche faranno parlare anche i muti. L’Agenzia delle Entrate ha ottimi logopedisti! Io ho tanta pazienza, ma a livello emotivo, anche rimanendo calma, è veramente sfiancante.
Come se non bastasse a questa questione se n’è aggiunta un’altra, anch’essa abbastanza logorante. Poco prima di Natale, infatti è morto improvvisamente un fratello di mia madre. Vedovo senza figli, che non avendo fatto testamento ha lasciato erede la famiglia d’origine, tra cui mia madre. Bene. Bene un cavolo, perché gli eredi sono i fratelli e le sorelle vive, i nipoti dei fratelli e sorelle premorti: 17 persone! Che non hanno ancora risolto l’eredità dei miei nonni di 40 anni fa! Dire che sono litigiosi è poco. In questi decenni abbiamo conosciuto un numero sterminato di avvocati, giudici, geometri, grafologi, geometri e …. mancano i neuropsichiatri, ma ci siamo vicini.
Queste vicende mi hanno solo sfiorato perché se ne interessava mia madre, ma ora mia madre non ha più voglia e testa di stare dentro questa gabbia di matti e che ha fatto? Ha delegato me! Orrore! E anche gli altri parenti hanno eletto me come persona di fiducia. Quindi le mie serate trascorrono a parlare con parenti che non sentivo da decenni, geometri e notai e via dicendo.
Spero, per un bel pezzo, di non vedere più un avvocato per questioni ereditarie. Confido che con tanta pazienza e tanta buona volontà, seppellendo vecchie beghe e non tirandone fuori delle altre nuove di zecca, si possa arrivare a vedere la fine di una lite che dura da tanto tempo.
Qui mi faccio i complimenti, per merito mio, in pochi mesi sono riuscita a parlare con tutti e trovare dei punti di accordo e proprio in questi giorni si sta per sciogliere un primo nodo. E non è poco.