Cagliari, Bentornata serie A !

Foto dal sito del Cagliari Calcio

Ieri c’è stata la prima partita del Cagliari in serie A. È stata una bella partita, finita 0-0. A Torino c’era un caldo pazzesco. Alla fine in giocatori erano sfigurati, quasi irriconoscibili. Poteva vincere il Torino, ma anche il Cagliari ha avuto le sue occasioni. Il nostro bomber Lapadula, causa un’operazione ha saltato tutta la preparazione e tornerà ad ottobre, speriamo. Anche Mancosu, altro goleador, è stato operato. Insomma abbiamo l’attacco spuntato, ma contiamo sul fatto che altri possano fare gol, Pavoletti è sempre uno che la mette dentro quando meno te lo aspetti.

CI godiamo questa serie A acciuffata a giugno all’ultimo secondo. Il Cagliari lo scorso anno a fine campionato è arrivato quinto, le prime due squadre anno avuto la promozione diretta, la terza squadra per andare in A ha dovuto affrontare una serie di spareggi tra la terza e l’ottava classificata. Un regolamento così complicato che non lo capisce neanche chi l’ha pensato.
Comunque, fatto sta che ci siamo ritrovati a giocare l’ultima partita a Bari, in uno stadio di 60 mila persone che avevano già lo champagne pronto per festeggiare. A loro bastava anche un pareggio. Il Bari ha giocato la partita per il pareggio. Il Cagliari non riusciva a metterla dentro. Novanta minuti così, con il fiato sospeso.
Facevamo già i conti di stare un altro anno in B.
Quattro minuti di recupero. Il Mister dice che Fino a quando l’arbitro non fischia la fine bisogna crederci.
94′: ultima azione, ultimi secondi: Pavoletti segna per il Cagliari. Siamo in A! Ho urlato talmente tanto che sono rimasta rauca per parecchi giorni. Siamo impazziti di gioia. Incredibilmente felici. La partita finisce con le lacrime di gioia dell’allenatore Claudio Ranieri.
Il Mister è arrivato con l’anno nuovo. Dall’inizio del campionato i tifosi ogni partita insultavano pesantemente il presidente e i giocatori. La squadra demoralizzata non ne azzeccava una e sprofondava nella zona della bassa classifica. A Natale, come un regalo, è stato annunciato l‘arrivo del nuovo Mister Claudio Ranieri, che già conoscevamo per aver riportato il Cagliari dalla C alla A negli anni 90! In tutti questi anni ha sempre parlato bene di Cagliari, anche quando ha vinto il campionato inglese con il Leicester nelle interviste ha ricordato gli anni sardi.
È arrivato e ha dato tranquillità a tutti. Ai tifosi, che dopo due partite hanno insultato i giocatori e il presidente, ha detto che non gli erano piaciuti e che bisognava incoraggiare e stare tutti dalla stessa parte. Fine delle contestazioni.
Ci ha creduto dal primo momento fino all’ultimo secondo e l’ho ha fatto credere anche ai giocatori. La forza della mente! A 11 giocatori stremati, in una bolgia di 60 mila persone che ti tifano contro, gli viene detto che ce la possono fare, ci credono e ce la fanno!
Ce la facciamo! Siamo in Serie A. Ieri c’è stata la prima partita. Lunedì prossimo si gioca in casa con l’Inter. Una partita da far tremare le vene.
Abbiamo sognato la serie A per giocare partite come queste.
Fortza Casteddu!

Bentornato Sir Claudio. Forza Cagliari! Fortza Casteddu!

Ho già avuto modo di scrivere che sono un’appassionata di calcio. Ho seguito anche l’ultimo mondiale. La finale è stata elettrizzante, fino all’ultimo non si sapeva chi si portava la coppa a casa. Come la maggior parte degli Italiani tifavo per l’Argentina, che alla fine ha vinto ai rigori contro la Francia che si è accontentata del secondo posto. Speriamo che ai prossimi mondiali americani si possa vedere l’Italia in finale. Non dimenticheremo i due mondiali mancati, ma sarebbe certo un bel risarcimento!

Intanto prima di Natale è successo qualcosa di bello per la mia squadra del cuore che è il Cagliari. N È stato cambiato l’allenatore, che di per sé per noi tifosi cagliaritani non è certo una novità. Ogni anno in panchina succede un avvicendamento, la programmazione fatta in estate salta e si cerca di salvare il salvabile, che è rimanere in serie A. La maggior parte delle volte va bene, ma lo scorso anno è andata male per cui quest’anno si gioca in B. Non dico il trauma di vedere la classifica di serie A senza il Cagliari. Sul mio amore per la squadra del Cagliari avevo già scritto un post che trovate qui

Ma la cosa peggiore è stato vedere il gioco della squadra. Senza verve, con mille passaggi all’indietro al portiere, molti anche sbagliati. Così si finiva dritti in C. Il malumore tra i tifosi era incontenibile. Insulti pesanti rivolti a tutti. Soprattutto al presidente ritenuto incompetente e soprattutto milanese interista. Questa credo sia la sua colpa originale, come il peccato. Il suo essere milanese interista per molti cozza con il moto del Cagliari “Una terra, un popolo una squadra”.

È riconosciuto da tutti che il Cagliari non è una squadra qualsiasi, chi viene a Cagliari deve avere un qualcosa in più: deve avere la sua sardità che viene tramandata ai nuovi dagli anziani, che hanno l’aurea di saggi. La sardità si acquisisce con l’impegno e con il rispetto dei valori rossoblu. Oltremodo la sardità acquisita è riconosciuta e rispettata da tutti.

Con il presidente del Cagliari, nonostante gli sforzi il quid non è mai scattato. Non gli viene riconosciuta alcuna sardità. Giulini vattene, è stato scritto e detto miliardi di volte, è stato insultato dai tifosi e umiliato in diretta tv con cori che mi hanno fatto stare male per lui. Così per tante partite da molti anni, sia in casa che in trasferta. Un incubo!

Né io e né mio marito siamo così negativi verso il presidente, riconosciamo però che qualcosa non va a livello dirigenziale e che sono stati fatti troppi errori, anche molto dolorosi e costosi. C’è qualcosa che mina la serenità e provoca questa depressione generalizzata che porta a sconfitte inspiegabili.

Pure io, che ho vissuto l’onta della retrocessione in C negli anni 80 e che quindi ne ho viste di cotte e di crude, ho perso la pazienza. Parecchie volte quest’anno dopo l’ennesima debacle ho detto a mio marito che non avrei più visto una partita del Cagliari. Poi puntualmente gli chiedevo di sintonizzare la tv per l’ennesima sofferenza da tifosa. Alla fine della penultima partita ero in preda allo sconforto, ed ero convinta che l’allenatore era da sostituire. Ma con chi?

Non ci vuole uno qualsiasi, ci vuole uno che porti entusiasmo, voglia di fare. Uno il cui nome ti faccia brillare gli occhi. Un sardo dentro. Ci vorrebbe Ranieri. Ah, se fosse libero! Era libero. Ah, se Giulini lo chiamasse. Si sono incontrati. Ah, se accettasse. Ha accettato prima di Natale.

Siamo tutti felicissimi. Con Ranieri ci amiamo da quando arrivò e riportò la squadra in A dalla serie C. Ranieri ci ama, lo ha sempre detto, anche quando vinse il campionato in Inghilterra. Ha sempre detto che sarebbe tornato. Così Martedì è sbarcato all’aeroporto di Cagliari con mille cuori rossoblu che lo acclamavano e lo festeggiavano.

Tutto questo entusiasmo si deve trasformare in punti, è il riassunto della prima conferenza stampa. Tutti a lavoro!
Scommetto che i passaggi all’indietro saranno con il contagocce e che il giro palla sarà un lontano ricordo.

Bentornato Sir Claudio. Bentornato Mister! Che si realizzino i tuoi e i nostri sogni da tifosi.