Finiamo il 2022 in mezza bellezza

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Ricordate il post precedente dove dicevo che avevo scampato il covid? Sì? Bene, dimenticatelo: il virus si è vendicato e mi ha beccato in pieno e sono rinchiusa a casa dal 23 dicembre, il primo giorno di vacanza. Sgrunt e doppio sgrunt! Ovviamente ho contagiato anche mio marito.
Ho avuto un po’ di alterazione della temperatura, con dolori alle ossa, ai muscoli, raffreddore, tosse e alterazione del gusto.

Ho fatto un tampone stamattina e finalmente è negativo, mio marito è ancora positivo. Quindi anche Capodanno è andato, non che dovessimo fare chissà che, ma almeno un pranzo con i parenti! Niente, aspettiamo che si negativizzi lui e che i sintomi piano piano scompaiano. Infatti, tranne la febbre e i dolori alle ossa e muscoli, tutti gli altri ci sono ancora tutti. È strano non sentire l’odore del caffè, ma la cosa più terribile è che quando provo ad assaggiarlo ha sapore di gomma bruciata. Bleah!

Speriamo passi presto e che possiamo gustarci una bella tazzina di caffè.

Un caro saluto a tutti e un augurio per una bella notte di San Silvestro.

Anche questa volta ho scampato il covid

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Da quando è comparso sulla faccia della terra ho avuto tanta paura del Covid. Ho capito ben presto che era una grandissima rogna planetaria. Ancora non si parlava di lockdown, il mio medico indossava già la mascherina e rispediva a casa gli anziani che andavano in ambulatorio. Sarebbe passato lui. Il mio medico è uno che si sposta solo per urgenze veramente urgenti.

Incuriosita, molto delicatamente avevo chiesto lumi. Mi aveva riferito che in un chat di medici giravano le radiografie di polmoni malati di covid che erano pieni di buchi enormi. Cose mai viste. Uno in quelle condizioni non avrebbe mai respirato da solo e un anziano o un malato di altre malattie difficilmente si sarebbe salvato. Ero rimasta impietrita, da allora non ho mai preso sottogamba il covid.
E a quelli che mi dicono che è solo come un’influenza gli rispondo: perché l’influenza è una passeggiata? Io, se è possibile eviterei anche un raffreddore. Figuriamoci una malattia così grave!

Poi è vero che ognuno lo prende come viene, chi in forma grave, chi manco se ne accorge.
Col senno di poi, dopo aver studiato miliardi di dati ne sapremo di più e capiremo meglio cosa è stato veramente efficace e cosa no. Col Covid sono sempre stata prudente, per me stessa e per gli altri. Saranno i miei trenta e passa anni di insegnamento a farmi sentire responsabile delle comunità in cui vivo.

Lo scorso anno tra gennaio e febbraio quasi tutti i miei alunni presero il Covid. Nessun contagio avvenne a scuola. Tutti lo presero fuori dalla scuola. Nessuna delle insegnanti della nostra classe si ammalò. Nelle altre classi ci fu una stage di alunni e insegnanti. Avevano allentato le misure anti Covid e la mascherina non era indossata correttamente. Raramente uscivano fuori in cortile. Noi abbastanza spesso, anche per fare arieggiare l’aula. Non ci facevamo abbracciare e i bambini erano a debita distanza. Una sofferenza. Ci stavamo perdendo gli anni coccolosi della scuola primaria. Pazienza, preferivo evitare l’incontro ravvicinato con il covid.
Anche nelle nostre famiglie abbiamo sempre seguito le regole anticovid, ancora oggi i nostri baci e abbracci sono alquanto sporadici. Pochi famigliari se lo sono presi e mai nessuno ha mai contagiato me e mio marito.
Qualche amica mi guarda storto e mi prende in giro. Scherzando rispondo che voglio battere il record mondiale di chi non lo ha ha mai preso. Ancora oggi quando vado a messa metto la mascherina e prima di prendere la comunione osservo se il sacerdote si è igienizzato bene le mani. Se mi distraggo e non vedo che fa o vedo che ha sbagliato procedura il giorno non faccio la comunione. Mi dispiace, ma preferisco fare così.
Sto attenta, ma senza rinchiudermi casa. Durante questi anni di covid appena è stato possibile siamo usciti, andati al ristorante, fatto le vacanze e una volta abbiamo preso l’aereo. Occasioni perché lo beccassi ne ho avute, ma fino ad ora l’ho scampata.
Un mese fa sono rientrata a scuola dopo l’operazione al menisco. Non ero al 100% ma mi sentivo di farcela. Con le dovute precauzioni potevo condurre le lezioni, avevo chiesto di essere esentata dalle riunioni per poter fare la fisioterapia di pomeriggio. La settimana era filata liscia, con qualche arrabbiatura verso i genitori che chiedevano cose assurde. Il fine settimana era stato abbastanza tranquillo, ma la domenica mattina mi sentivo strana. La situazione nonostante una Tachipirina non era migliorata, anzi c’era un’alterazione della febbre. Mi sentivo tutta pestata e avevo una tosse incredibile. Ho pensato subito al Covid. E cosa vuoi pensare, di questi tempi? L’indomani non riuscivo neanche a tenere gli occhi aperti. Non era pensabile di potercela fare, neanche di recuperare in pochi giorni. Fatto il tampone in farmacia era risultato negativo, ma il medico, come pensavo mi ha fatto rimanere a casa per tutta la settimana. Era l’influenza. Erano almeno cinque anni che non la prendevo. Comunque, l’altro lunedì finalmente torno a scuola e con me rientra una bambina i cui genitori avevano avuto il Covid. Dopo pranzo la bimba si sente male e torna a casa. Era Covid. Per merito di questi genitori che hanno mandato la bambina a scuola senza mascherina ci siamo fatti tutti, alunni e maestre, 10 giorni di auto sorveglianza, cioè siamo stati a scuola cn la mascherina ffp2, nonostante i mugugni di alcune mamme. Però nessuno se l’è beccato. Anche questa volta me la sono scampata. Ero alquanto preoccupata perché tutta la mattina ero stata vicina alla bambina, ma tra vedere e non vedere frugando nella borsa avevo trovato una mascherina che ho subito indossato. La mia corsa verso il record mondiale può continuare. 😂

15 anni. Nozze di Cristallo

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Siamo arrivati a 15 anni di matrimonio. Sono le nozze di cristallo, un materiale bello, prezioso e scintillante. Apparentemente delicatissimo, ma molto più resistente di quello che si pensa comunemente. Ci siamo sposati l’8 dicembre perché volevamo festeggiare sempre il nostro anniversario. Di solito andiamo a messa a Cagliari e poi andiamo a pranzo in uno dei tanti ristoranti di Cagliari.
Abbiamo sempre rispettato la tradizione, anche durante la pandemia, le restrizioni iniziavano sempre i giorni successivi.
Quest’anno Marito non stava bene per via di un terribile raffreddore e quindi siamo rimasti a casa. Abbiamo però rispettato le nostre tradizioni. Il 7 sera Marito tira fuori l’album del matrimonio e lo poggia sul tavolino del soggiorno.
Lo sfogliamo assieme: quanto siamo stati felici quel giorno! E le risate? Abbiamo iniziato a Messa ed è stato così per tutto il giorno. È stata una giornata perfetta, tutto è andato bene. Gli invitati erano felici e soddisfatti. Abbiamo ballato e scherzato fino alla fine.Tutti si ricordano il nostro matrimonio, chi per gli addobbi della chiesa, chi per il menù, chi per i canti e le risate.
Volevamo una festa con amici e parenti e festa è stata. Indimenticabile.

15 anni. Sono accadute tante cose, brutte e belle, ma noi siamo ancora qui. Insieme. Non sono arrivati i figli che avremmo voluto e che per alcuni anni abbiamo intensamente cercato. 10 anni fa un puntino ci ha illuso e deluso. È stato atroce e triste. Pian piano ce ne siamo fatti una ragione e detto basta con le ricerche e le cure. Magari avremmo avuto un figlio e noi saremmo cambiati, perdendoci.
Non abbiamo oltrepassato quella linea.
Siamo qui, insieme. È quello che conta. 15 anni, nozze di scintillante cristallo.