Arrivati a Ferragosto, la strada è in discesa. Si profila all’orizzonte il nuovo anno scolastico. Come ogni anno ho iniziato a incontrare i miei alunni. Chissà perché, in tutta l’estate non ne vedo neanche uno, adesso a qualsiasi ora ho molte possibilità di vederne qualcuno.
Se non li vedo, mi chiamano anche a due km di distanza: MAESTRAAAAAA! Tutti si fermano ad osservare la scena: io impalata e sorridente a braccia aperte che li aspetto alla fine della loro rincorsa. I loro accompagnatori dietro, terrorizzati e attenti a non farli mettere sotto da qualcuno. I bambini non vedono nulla, hanno occhi solo per la loro maestra che fa la spesa o va dalla parrucchiera. E poi lo racconteranno a tutto il parentado. Le gioie di insegnare nel proprio paese: essere oggetto di conversazione durante il pranzo estivo di Ferragosto!
Io li abbraccio e li bacio senza paura, finalmente! Il covid si è preso gli anni più belli, quelli delle coccole, ma ho intenzione recuperare il credito di gesti affettuosi. Ho già cominciato, loro mi osservano perplessi e felici, increduli di tanto mio calore. Li ho conosciuti con la mascherina, lontani. Io, sempre rigorosa: distanziamentooooo! Siamo stati la classe che ha avuto meno contagi in assoluto. Che sfinimento! Però ora basta. Coccole a volontà, inframmezzate a sgridate. Che non mancano mai.
È Ferragosto. Andremo da mia sorella che vive in una rinomata località marina, ma non so se arriveremo a veder la spiaggia. Per noi oggi è importante stare in compagnia, salutare mio nipote DI che fra pochi giorni partirà in Svezia per una specie di Erasmus.
Il mare ci aspetta i prossimi giorni. È vero che siamo in discesa, ma l’estate da noi non è ancora finita.
Buon Ferragosto