Ferragosto e alunni

Plagemesu. Gonnesa. Sardegna

Arrivati a Ferragosto, la strada è in discesa. Si profila all’orizzonte il nuovo anno scolastico. Come ogni anno ho iniziato a incontrare i miei alunni. Chissà perché, in tutta l’estate non ne vedo neanche uno, adesso a qualsiasi ora ho molte possibilità di vederne qualcuno.
Se non li vedo, mi chiamano anche a due km di distanza: MAESTRAAAAAA! Tutti si fermano ad osservare la scena: io impalata e sorridente a braccia aperte che li aspetto alla fine della loro rincorsa. I loro accompagnatori dietro, terrorizzati e attenti a non farli mettere sotto da qualcuno. I bambini non vedono nulla, hanno occhi solo per la loro maestra che fa la spesa o va dalla parrucchiera. E poi lo racconteranno a tutto il parentado. Le gioie di insegnare nel proprio paese: essere oggetto di conversazione durante il pranzo estivo di Ferragosto!

Io li abbraccio e li bacio senza paura, finalmente! Il covid si è preso gli anni più belli, quelli delle coccole, ma ho intenzione recuperare il credito di gesti affettuosi. Ho già cominciato, loro mi osservano perplessi e felici, increduli di tanto mio calore. Li ho conosciuti con la mascherina, lontani. Io, sempre rigorosa: distanziamentooooo! Siamo stati la classe che ha avuto meno contagi in assoluto. Che sfinimento! Però ora basta. Coccole a volontà, inframmezzate a sgridate. Che non mancano mai.

È Ferragosto. Andremo da mia sorella che vive in una rinomata località marina, ma non so se arriveremo a veder la spiaggia. Per noi oggi è importante stare in compagnia, salutare mio nipote DI che fra pochi giorni partirà in Svezia per una specie di Erasmus.


Il mare ci aspetta i prossimi giorni. È vero che siamo in discesa, ma l’estate da noi non è ancora finita.

Buon Ferragosto

La fine dell’anno scolastico

Ho appena inviato la domanda di ferie, l’ultima incombenza burocratica scolastica. Ma non ho ancora finito con gli impegni, ci sono ancora alcune riunioni e da finire un corso di aggiornamento. Poi finalmente ci saranno le agognate vacanze, anche se il cervello di una maestra non va mai in vacanza. Infatti qualsiasi cosa, luogo, persona può far scattare in click nel cervello e far dire: “Questo mi serve per i bambini”. Noi maestre abbiamo cassetti, ma che dico, armadi di “cose che potrebbero servire a scuola”. Ogni tot anni faccio una selezione e a malincuore devo fare un repulisti per fare spazio ad altre raccolte. Questo è uno di quegli anni di grandi pulizie. Appena finito le lezioni ho sistemato l’aula, buttato le cose che non serviranno mai più, spolverato e riposto negli armadi il materiale che servirà ancora. Ho riportato a casa i libri e le guide personali.
A casa mi sono trovata sommersa dal cambio degli armadi e il materiale scolastico. Questa situazione di caos è durato un paio di settimane perché avevano priorità la preparazione delle schede di valutazione e le varie relazioni da fare. Vedere quelle montagne di roba da sistemare mi faceva stare male, ma chiudendo gli occhi e non facendomi prendere dalla frenesia di sistemare tutto subito, dando priorità alle cose più urgenti e con scadenza sono quasi venuta a capo del caos. C’è ancora da fare, ma il più è fatto.
Che anno scolastico è stato? È stato un anno bell’anno scolastico, agli inizi di settembre ero in apprensione perché avevo cambiato tutte le colleghe e perché mi avevano anticipato l’operazione al menisco. Sono stata assente quasi due mesi, eppure nonostante tutto siamo riuscite a far ingranare i bambini, che all’inizio erano alquanto frastornati da tutte quelle novità. Devo dire che la mia classe terza, futura quarta, è una classe splendida, con splendidi genitori e quindi tutti insieme abbiamo affrontato la situazione con spirito di condivisione e collaborazione. I bambini sono in questo anno sono cresciuti tanto e finalmente hanno potuto esprimere i loro talenti. Purtroppo gli scorsi anni non mi ero trovata bene con la collega del team e avevo chiesto al dirigente di non lavorare più con lei, a costo di togliermi la classe. Fortunatamente sono rimasta io. Con la nuova collega di matematica mi sono trovata subito molto bene, ci capiamo al volo.
L’unico neo è che il prossimo anno la mia collega non ci sarà perché ha chiesto il trasferimento in una scuola più vicina al suo paese di residenza. Ho già un’idea di chi arriverà, una collega con cui ho già collaborato, dovrei trovarmi bene. Non dovrei avere brutte sorprese. Anche se non si sa mai e le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ho deciso di non rovinarmi l’estate e di non cedere il passo all’ansia e alla preoccupazione.

Per inaugurare questo spirito estivo ho iniziato la stagione togliendo le ragnatele dal blog, scrivendo un post dopo tanto tempo.

Ora va meglio

La mia cura è il mare

Mia madre sta meglio, la frattura del bacino si è ricomposta, ora si alza e ha cominciato ad essere più autonoma. Ma ha ancora bisogno di essere aiutata in alcune fasi dell’igiene personale, ma il peggio è passato, stiamo tornando alla vita normale, che si avrà quando potrà camminare senza il busto. Nella caduta, infatti, si era procurata anche la frattura di una costola. Quindi ne avremo fino a settembre. La mia attività scolastica sarà già iniziata, ma sicuramente mia madre, con i continui progressi, sarà sempre più autonoma.
Vista la situazione positiva e di più facile gestione appena è stato possibile ho prenotato e organizzato una vacanza al mare in Ogliastra per una settimana. Ho scelto un albergo praticamente in riva al mare. Non volevo lo stress di utilizzare l’auto anche in vacanza. Per cui uscivamo dall’albergo e il mare era a meno di 100 passi.

È stata una vacanza di estremo relax, ci siamo spostati solo una mattina che piovigginava. Sono tornata più rilassata e riposata, anche se purtroppo le vacanze sono state caratterizzate da una spiacevole compagnia: le coliche renali, che avevano minacciato di far saltare tutto già prima della partenza.

Sono partita con una busta piena di farmaci che ho utilizzato senza remore: chi ha provato l’esperienza delle coliche renali sa che è un dolore atroce che fa impazzire anche il santo più paziente.

Fortunatamente sono riuscita a contenere il dolore e a godermi la vacanza. Certo non pienamente, infatti la mia abbronzatura quest’anno è quasi inesistente. Ma diciamo che questo è l’ultimo dei problemi.
Il problema è stato trovare un urologo che al rientro visitasse e facesse l’ecografia la settimana prima di ferragosto. Fortunatamente tramite internet e il sito il miodottore.it ho trovato e prenotato la visita che ho effettuato stamattina. Tutto procede per il meglio: non ci sono né dilatazione né calcoli in vescica o uretere. Non devo fare nessuna terapia, tutto sta rientrando nella normalità.

Per almeno 10 giorni starò a casa di mia madre, ho dato il cambio a mia sorella che era sfinita e bisognosa di stare con i figli che studiano in continente e che sono tornati per le vacanze.

Appena posso pubblicherò le foto del mare ogliastrino.