Nozze di stagno: 10 anni di noi

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8 Dicembre 2007

L’8 Dicembre abbiamo festeggiato 10 anni di matrimonio. 120 mesi. 3668 giorni di vita comune. Lo consideriamo un bel traguardo. Dietro queste cifre non ci sono solo i numeri, ma ci sono giorni allegri, tristi, elettrizzanti e noiosi, di grande complicità e di grande incomprensione. Di sogni realizzati e altri rimasti tali.

Non abbiamo segreti da svelare per far durare un matrimonio. C’è solo la voglia di andare avanti insieme, nonostante tutto quello che ci possa capitare. C’è la pazienza di aspettare l’altro o di spronarlo quando ce n’è bisogno.

C’è soprattutto l’amore che ci trasforma giorno per giorno.

 

Sul Fertility day

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 La campagna pubblicitaria del Fertility day ha fatto arrabbiare pure me. Infatti a caldo ho scritto quattro tweet pure io. Non potevo rimanere indifferente visto il mio percorso di anni di ricerca di un figlio che poi non ha portato al risultato sperato. Mi ha fatto male la superficialità con cui è stata proposta la campagna. Sbagliata nei modi e nei tempi.

Ho dato una scorsa alle slide e pur non arrivando a parogonarle a quelle del Ventennio, mi hanno sbalordito e indignato. Non ci potevo credere che si spendessero dei soldi per pubblicizzare delle banalità.

E’ vero che in Italia si prova ad avere un figlio troppo tardi, non parliamo della Sardegna dove abbiamo il peggiore tasso di natalità italiano.  La maggior parte dei bambini sardi è nata tramite la procreazione medicalmente assistita. Le donne sarde sono quelle che ricorrono tranquillamente ai metodi contraccettivi. Poi però quando falliscono, perché a volte falliscono, si arriva anche a praticare l’aborto. Quando le fabbriche chiudono e si fanno le notti nelle ciminiere o nelle miniere perché si è stati licenziati e non c’è altra prospettiva, quando amaramente si ritira il proprio figlio da scuola perché non ci sono i soldi per pagare l’abbonamento del treno e del pullman, un’altra bocca da sfamare proprio non ci sta, perché la famiglia è già abbondantemente sostenuta da tutte le associazioni possibili e immaginabili. Allora il problema non è la disinformazione.

E’ vero che tanti non sono a conoscenza delle problematiche legate all’infertilità e che nell’immaginario comune si pensa che la procreazione assistita ti fa automaticamente diventare mamma. Invece le percentuali di riuscita sono veramente basse.  Trovo che se visto che si erano trovati dei soldi da dedicare a questo argomento si potevano spendere in  altri modi, che avrebbero creato meno fastidioso e dolore.

Trovo che anche sollevare questo vespaio ad una settimana dal terremoto sia stato alquanto inopportuno, anche se era già stato calendarizzato.

Avrei voluto che avessero tenuto conto dei sondaggi che dicono che gli italiani vorrebbero avere in media 2,3 figli. Ben più di quell’1 scarso. Questi dati diversi tra il volere e il potere ci conducono dritto alle notorie cause della denatalità italiana: disoccupazione, pochi asili nido, lettere di licenziamento firmate in bianco, rifiuto da parte del datore di lavoro a concedere il part-time, e chi ne più ne ha più ne metta.

Una campagna simile in Danimarca ha prodotto un aumento delle nascite, vorrei umilmente dire che gli Italiani non sono danesi, sia per il diverso contesto che per il diverso carattere. E’ da superficiali non aver considerato questo semplice dato.

Spero che il Ministero sospenda il Fertility day fino a quando lassù non si saranno schiariti le idee e trovato un miglior modo di comunicare.

Buon inizio di settimana.

#31grazie_20 agosto

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Non ce l’abbiamo fatta a finire di imbiancare entro questo fine settimana. Manca la camera da letto. Finiremo la settimana prossima perché sabato pomeriggio e domenica ci riposiamo. Siamo troppo stanchi. Ringrazio perché tutto si sta svolgendo serenamente senza litigare. Un po’ di battibecchi, ma niente di che lamentarsi.