Diario di lettura. Febbraio – Marzo 2017

In questi due mesi ho letto pochino pochino. 

Ho terminato la saga della Ferrante 4) Storia della bambina perduta. Colpi di scena fino all’ultima pagina. Rimaniamo con un mistero. La saga è proprio finita? Forse no. Mi 

Mi sono piaciuti tutti e quattro libri, ma il più bello per me è il primo, quello dell’infanzia delle protagoniste. 

Alla fine del mese ho terminato  5) Il gioco di Ripper,  Isabel Allende. Libro che ho letto inizialmente con fatica. La storia non mi prendeva, ho pensato di restituirlo alla biblioteca quando ero ad in terzo delle pagine.  Troppi personaggi e nomi da ricordare. Troppo stanca io. La settimana scorsa poi mi sono decisa, ho saltato alcune descrizioni faticose da seguire e l’ho finito. Alla fine mi ha dato qualcosa pure questo libro.  Ma qualche pagina poteva essere tranquillamente eliminata.

In questi mesi di dolore e fatica ho realizzato che se tutto va come prestabilito dovrei insegnare ancora 17 anni, se prima non finisco in galera perché ho perso la pazienza e ho combinato qualche guaio grosso. Mi sono chiesta se non ci fosse via d’uscita.  Una strada alternativa a quella che sto percorrendo. Frugando in internet mi sono imbattuta nel 6) La mente milionaria di T. Harv Eker. In verità il libro non l’ho letto, bensì l’ho acoltato due volte in internet. Poi l’ho comprato perché alcuni passi vorrei leggerli e sottolinearli. Mi ha intrigato venire a conoscenza dei modi diversi di approcciarsi al denaro da parte dei ricchi e dei poveri. Alcuni modi di credere dei poveri sono molto diffusi. Mi ci ritrovo pure io, non sarebbe male poterli cambiare per ottenere dei benefici e magari poter smette di andare a scuola quando sono ancora in forze. 

Mah, chissà!

Buona Settimana Santa

Diario dei libri. Gennaio 2017

Quest’anno sono partita alla grande, ho letto tre libri in 15 giorni, ma ahimè mi sono fermata. I libri da leggere sono sul comodino, gli scrutini incombono e non riesco ad aprirne neanche uno. Non vedo l’ora di potermi tuffare tra le pagine che mi attendono pazientemente. 

1) L’amante giapponese, Isabel Allende. Chissà perché pensavo che l’amante fosse una donna! Ah gli stereotipi! Questa volta Isabel ci narra una bella storia di amicizia e di amore. Un amore che ha attraversato tutta la vita dei protagonisti. Ci parla dei lager americani in cui furono costretti a vivere i nippo-americani subito dopo Pear Harbour. Vicende realmente  accadute di cui pochi ne sono a conoscenza. Si sa: i libri di storia sono scritti dai vincitori. È una storia di razzismo e di coraggio, quello non che ha avuto la protagonista. È una storia d’amore che poteva essere vissuta pienamente e invece così non è stato. Come capita a molti. 

Alcuni anni fa avevo letto Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford un bel romanzo che mi ha fatto conoscere le sofferenze subite in Usa dagli americani di origine giapponese. 

2) Storia di chi resta e di chi fugge, Elena Ferrante. È il terzo libro della saga. Le protagoniste ora sono giovani donne. Ognuna a modo suo ha portato avanti i suoi sogni, anche se entrambe hanno l’amarezza di non aver vissuto il sogno giusto. Il libro si chiude con un colpo di scena. 

3) Oceano mare,  Alessandro Baricco.  Pur avendo amato le sue trasmissioni televisive non avevo ancora letto nessun libro. Mi è piaciuta molto la  prosa poetica utilizzata per scrivere anche le pagine più crude. Proprio un bel libro.

I primi giorni dell’anno

Buon anno! L’anno nuovo è iniziato da cinque giorni e mi ha portato tanta pigrizia in fatto di post. E’ che ho ripreso a preparare le lezioni, giusto il tanto per portarmi avanti. Avrei voluto fare di più ma almeno non inizierò con il fiatone. Per il rientro ho in mente di fare un’attività di condivisione divertente. Prevedo che avranno tante cose da raccontare, i miei alunni sono dei chiacchieroni, i genitori non sanno cosa tutto raccontano i figli. Meglio non dirglielo!

Poi ho dovuto fare da mediatore tra due copie di amici, non riesco a capacitarmi che le mogli siano arrivate quasi ai ferri corti. Le prenderei a sberle entrambe. Si accusano delle medesime cose e non vogliono cedere. Dicono che io sono diversa, certo non ho più voglia di sprecare energie per delle stupidaggini. Ma ditemi voi, con tutti i problemi che dobbiamo affrontare, mi devo preoccupare anche di loro due. UFF!

Due sere fa sono andata alla biblioteca del mio paese. Infatti ho deciso di riprendere la lettura dei libri cartacei. Due mesi fa leggendo un articolo de La Stampa ho avuto la conferma che i libri ebook che acquistiamo non sono di nostra proprietà, ma sono del kobo o del kindle. Tanto è vero che qualcuno si è visto sparire dal suo dispositivo un ebook perché quell’edizione non era resa più disponibile. Praticamente è un furto legalizzato. Considerando anche che per essere degli ebook costano troppo! Non voglio abbassarmi a leggere delle copie scaricate illegalmente, anche se quando dico che compro e spendo per comprare gli ebook faccio la figura della cretina.

Una buona cosa che mi ha lasciato in eredità la lettura degli ebook è che non mi sento legata fisicamente all’oggetto libro, cioè posso leggere su qualunque dispositivo o copia della biblioteca e restituirlo. Ho deciso che d’ora in avanti comprerò per la maggior parte libri dedicati alla scuola, perché ho il bisogno fisico di sottolinearli e ritornarci più volte.

In biblioteca cercavo i due libri della Ferrante, come ho detto nell’altro post, sono a metà della saga, ma non c’erano, li ho dovuti ordinare. Se tutto va bene saranno nelle mie mani la settimana prossima. Gira gira mi sono ritrovata in mano L’amante giapponese di Isabel Allende. Mi manca poco per terminarlo. Amo quest’autrice e non mi ha deluso! Brava Isabel! Domenica sarà 8 gennaio e lei si ritirerà nella sua dependance e inizierà a pensare al suo nuovo libro. Fa così ogni anno. Dietro il talento c’è sempre un sacco di lavoro per tirarlo fuori.