Sul Fertility day

logo-fertility-day-2016-grande

 La campagna pubblicitaria del Fertility day ha fatto arrabbiare pure me. Infatti a caldo ho scritto quattro tweet pure io. Non potevo rimanere indifferente visto il mio percorso di anni di ricerca di un figlio che poi non ha portato al risultato sperato. Mi ha fatto male la superficialità con cui è stata proposta la campagna. Sbagliata nei modi e nei tempi.

Ho dato una scorsa alle slide e pur non arrivando a parogonarle a quelle del Ventennio, mi hanno sbalordito e indignato. Non ci potevo credere che si spendessero dei soldi per pubblicizzare delle banalità.

E’ vero che in Italia si prova ad avere un figlio troppo tardi, non parliamo della Sardegna dove abbiamo il peggiore tasso di natalità italiano.  La maggior parte dei bambini sardi è nata tramite la procreazione medicalmente assistita. Le donne sarde sono quelle che ricorrono tranquillamente ai metodi contraccettivi. Poi però quando falliscono, perché a volte falliscono, si arriva anche a praticare l’aborto. Quando le fabbriche chiudono e si fanno le notti nelle ciminiere o nelle miniere perché si è stati licenziati e non c’è altra prospettiva, quando amaramente si ritira il proprio figlio da scuola perché non ci sono i soldi per pagare l’abbonamento del treno e del pullman, un’altra bocca da sfamare proprio non ci sta, perché la famiglia è già abbondantemente sostenuta da tutte le associazioni possibili e immaginabili. Allora il problema non è la disinformazione.

E’ vero che tanti non sono a conoscenza delle problematiche legate all’infertilità e che nell’immaginario comune si pensa che la procreazione assistita ti fa automaticamente diventare mamma. Invece le percentuali di riuscita sono veramente basse.  Trovo che se visto che si erano trovati dei soldi da dedicare a questo argomento si potevano spendere in  altri modi, che avrebbero creato meno fastidioso e dolore.

Trovo che anche sollevare questo vespaio ad una settimana dal terremoto sia stato alquanto inopportuno, anche se era già stato calendarizzato.

Avrei voluto che avessero tenuto conto dei sondaggi che dicono che gli italiani vorrebbero avere in media 2,3 figli. Ben più di quell’1 scarso. Questi dati diversi tra il volere e il potere ci conducono dritto alle notorie cause della denatalità italiana: disoccupazione, pochi asili nido, lettere di licenziamento firmate in bianco, rifiuto da parte del datore di lavoro a concedere il part-time, e chi ne più ne ha più ne metta.

Una campagna simile in Danimarca ha prodotto un aumento delle nascite, vorrei umilmente dire che gli Italiani non sono danesi, sia per il diverso contesto che per il diverso carattere. E’ da superficiali non aver considerato questo semplice dato.

Spero che il Ministero sospenda il Fertility day fino a quando lassù non si saranno schiariti le idee e trovato un miglior modo di comunicare.

Buon inizio di settimana.

Ciao 2015, benvenuto 2016

Da tre giorni siamo nel nuovo anno. Le vacanze sono agli sgoccioli, anzi diciamo che sono finite, infatti anche se non andrò a scuola fino a giovedì, da domani mi metterò sotto per correggere le verifiche e aggiornare il registro elettronico, preparare le lezioni e terminare dei lavori che avevo lasciato in sospeso ben prima delle vacanze.

In questi giorni non abbiamo fatto niente di particolare, siamo stati con le nostre famiglie, concedendoci una vita lenta senza corse e affanni, rimandando il rimandabile. La scoperta dell’acqua calda è che tutto o quasi tutto è rimandabile e a certe cose si può rinunciare senza tanti patemi.  Abbiamo così recuperato le energie fisiche e mentali, e ora siamo più freschi per un gennaio pieno d’impegni.

Ho fatto una lista mentale delle cose che volevo fare lo scorso anno, il progetto più grande, che era quello di tentare l’ultima carta per allargare la famiglia, non è andato in porto. Abbiamo pensato che per la nostra coppia era un investimento troppo pericoloso. Piano piano ci siamo rasserenati e ora stiamo vivendo uno scatto di crescita. Ben si sa che gli agguati della vita si affrontano meglio se si è in due: è fondamentale chi si ha a fianco in questi momenti. Mylove per giorni non ha fatto che ringraziarmi, nonostante fosse superfluo mi ha fatto piacere.

Agli inizi di questo nuovo anno sto pensando ad un progetto di lungo periodo, il fatto che si andrà in pensione a 67 mi far rabbrividire, non credo di farcela a combattere bambini e genitori fino a quell’età. Mi piacerebbe continuare ad insegnare, ma a degli adulti. Qualcosa mi frulla, ma sono solo idee nebulose. Ancora nulla è chiaro, né la fattibilità, né i costi di questa impresa. Forse rimarrà tutto campato una aria, però aver nuove prospettive  mi fa tanto bene, magari porterà a qualcos’altro.

Buon anno a tutti voi! Che sia un anno di rinascita per tutti.