Natale 2020: salute e affetti prima di tutto

Natale 2020
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Riuscire a festeggiare degnamente il Natale 2020 sembrava un’impresa impossibile. Invece ce l’abbiamo fatta. Dpcm alla mano: abbiamo fatto la spesa e lo shopping natalizio, poche cose, prima che entrassimo in zona rossa. L’Antivigilia sono venuti a trovarci e salutarci dal vivo mia sorella, con mio congnato e i due nipoti universitari che vivono in Continente, in zone super rosse da un bel po’. Mia sorella vive in un paese a 50 km dal nostro, ci saremmo potuti organizzare in maniera diversa e passare il Natale tutti insieme, ma i ragazzi sono arrivati due giorni prima del lockdown e abbiamo preferito non rischiare. Non ci saremmo mai perdonate di aver contagiato mia madre. Ci siamo accontentati di esserci visti e scambiato i doni il 23.

Il 24 sera, con Marito siamo andati a trovare le nostre mamme. Da mia suocera vive un nipote, invece mia mamma vive sola, per cui ieri, il giorno di Natale siamo stati a pranzo da lei, ha preparato tante cose buone e siamo stati bene. Abbiamo pensato a goderci quello che avevamo, che non è poco. Ci venivano i mente aneddoti divertenti del Natale degli anni passati, quando c’eravamo tutti. La mancanza di chi non incontreremo neanche alla fine della pandemia c’è sempre, ma i ricordi belli e divertenti hanno prevalso su tutto il resto.

In mattinata ero andata a Messa a piedi. Non ho incontrato nessuno, e anche in chiesa c’era pochissima gente. Ma Dio non bada ai numeri, non è un box office, guarda i cuori di tutti.
È questo il mistero del Natale, di un Dio che si fa Bambino e rende accessibile il suo messaggio a tutti.

Auguri a tutti!

Fine del periodo natalizio

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Oggi, come prevede il calendario liturgico, si conclude il periodo natalizio. Infatti, come ogni anno non mi sono affrettata a eliminare da casa i segni del Natale. Non mi piace anticipare, sia nel fare l’albero e allestire il presepe, sia nello smontare tutto. Quest’anno poi, visto che ero a scuola giorno e notte, ho fatto tutto a rate: un giorno ho portato giù gli scatoloni, un altro giorno ho aperto l’albero ed rimasto tre giorni senza nessun addobbo, finalmente una sera sono riuscita a sistemarlo. Il presepe invece l’ho terminato il 23. Io sistemo subito Bambinello e Magi. Mi dispiace che dopo tutta quella strada che hanno fatto, soprattutto i Magi, arrivino e poi debba smontare tutto; quindi a casa mia sono subito in scena.

Quest’anno ho separato l’albero dal presepe. Di solito sistemavo l’albero all’ingresso di casa e sotto di esso c’era il presepe. Molto bello e accogliente, ma un pochino ingombrante. Quindi ho sistemato l’albero in un angolo della cucina e il presepe all’ingresso sopra un mobiletto. Così ho avuto due angoli natalizi. Anzi tre, una Sacra Famiglia, artistica di carta pesta, molto bello, regalatami il primo natale dai miei nipoti, che ho sempre sistemato sulla scrivania del salotto.

Dicevo che mi piace avere in casa i segni del Natale fino alla domenica successiva all’Epifania, cioè oggi. Ma quest’anno ho durante la settimana ho cominciato a smontare tutto e ieri ho riposto anche il presepe. Ciao ciao, al prossimo anno. Chissà come sarà il prossimo anno? Non posso non pensarci, anche se voglio vivere il presente giorno per giorno. Altrimenti impazzirei.

Sono contenta che anche il Comune abbia tenuto ancora accese le belle luminarie di quest’anno. Qualcuno si è lamentato dello spreco, ma a me sono piaciute, come sono rimasta contenta che molte famiglie abbiano messo le luci nei giardini e nei balconi. Suvvia, un po’ di allegria e luce nei nostri cuori, anche se di riflesso non può che farci bene.

La vita a scuola è ripresa alla grande, eravamo pò infreddoliti perché i termosifoni, seppur accesi erano caldi solo nella parte superiore, dovevano essere spurgati! Abbiamo impiegato una settimana per capire l’inghippo e avvisare il Comune. Se tutto va bene, lunedì sarà tutto ok e potremmo togliere i giubbotti durante le ore di lezione. Speriamo bene.

Fuori c’è tanto freddo, se non è il ghiaccio è il vento. Insomma, siamo proprio in inverno e questa non è la mia stagione preferita.

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Il lunedì di Speranza #5

Conto i giorni alle vacanze. Ormai sono una manciata. A scuola siamo in pieno delirio natalizio. I bambini sono irrequieti e poco inclini al rispetto delle regole:

– Babbo Natale, quest’anno passerà dritto. Avrete la visita della Befana, e niente dolci e carbone di zucchero.Vero, solo quello vero vi meritate! 

Anche noi insegnanti ci meritiamo solo carbone. Infatti siamo particolarmente litigiose, ogni giorno si assiste a qualche discussione accesa e si aprono fronti senza chiuderne nessuno. Per il momento io sono come la Svizzera, abbastanza neutrale e pacifica. Spero di resistere fino a venerdì sera.

Ho fatto pace con i lavoretti di Natale,  che odio con tutte le mie forze e che solo a nominarli mi sembra di svenire. Ho scelto per tempo un qualcosa che potessero fare loro, con pochi interventi degli adulti; mi sono rassegnata al caos e al chiasso: l’importante era che non litigassero e perdessero il controllo. Per magia si sono organizzati e aiutati. Alla fine dei laboratori mettevano a posto e ripulivano. 

Sono state ora veramente piacevoli e rilassanti che mi mettevano buon umore. Non si finisce mai di imparare e ricredersi.