Passano le ore, ma le emozioni e i sentimenti intensi vissuti domenica non accennano a diminuire. Sono talmente carica che potrei fornire energia elettrica alla mia casa per un anno intero.
Innnanzitutto la visita del Papa a Cagliari è stata per me un’esperienza di fede. Un’esperienza profonda e vera che ha toccato ogni singola cellula del mio essere. Ero coinvolta in pieno a tutti i livelli: il mio essere corpo, mente, cuore, essere donna, religiosa, cristiana, cattolica, insegnante, sarda, italiana, blogger, amica.
Senza ombra di dubbio è stato uno dei giorni più belli della mia vita, direi il secondo, il primo è il giorno del matrimonio. Questo giorno e quello che ho vissuto rimarrà dentro di me per sempre, ma non come una cosa che ho vissuto ed è finita lì. E’ il traguardo di un lungo percorso di anni e nello stesso tempo il punto di partenza degli anni futuri.
Nessun mistero, per chi bazzica in questo blog e in quello precedente, del mio essere in sintonia, sin dal primo minuto dell’elezione, con Papa Francesco. Mi colpisce il suo modo di vivere la fede che in un primo momento sembra semplice, ma poi ti rendi conto che è frutto di lunghe ore di meditazione, riflessione e preghiera. Lo percepisco come un testimone e una guida credibile: crede in quello che fa e fa quello quello in cui crede. Non è sempre facile, a volte ha dubbi, pecca, si addormenta mentre prega: io sono come lui. Siamo esseri umani. Nessuno è perfetto, neanche il Papa! Ma nonostante il nostro essere peccatori e imperfetti, stringendoci a Cristo e a Maria, andiamo avanti, a volte indietro, ed è questa la nostra vocazione alla vita.
Vorrei che nessuna parola che ha pronunciato a Cagliari andasse perduta, perché sono tutte centrate e piene. Ma alcune le sento ancora senza noia in un infinito replay.
Ai lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, che gridavano “lavoro lavoro lavoro” ha detto che anche questa è una preghiera, Che un un uomo senza lavoro è senza dignità, che ogni uomo deve portare a casa il pane per sé e per la famiglia.
Avevo preparato il discorso scritto: ma guardandovi ho detto delle parole che mi vengono dal cuore, non voglio dirvi coraggio, come un impiegato delle fede, ma mi chiedo come posso aiutarvi con tutto il cuore.
Ai giovani ha detto di non essere tristi e sfiduciati, perché con questo atteggiamento senza speranza da chi andate a cercarla: da chi vende la morte. Non dovete fare questo, non lasciatevi rubare la speranza. Non credete al dio lamentela, non lamentatevi, ma andate avanti.
Affidatevi alla Madonna di Bonaria, perché Maria è una buona mamma.
Potrei continuare all’infinito. Mi fermo qui con la preghiera spontanea per il lavoro. Nei prossimi giorni scriverò la cronaca della mia giornata, perché vale la pena raccontarla e la vostra Speranzina pur di avvicinarsi al Papa ha scavalcato letteralmente tutto lo scalvalcabile!
“Signore Dio guardaci! Guarda questa città, questa isola.
Guarda le nostre famiglie.
Sarei voluta essere li, anche solo per sentirlo da lontano 🙂 meno male c’era Santa videolina 😉
Anche mio marito e i miei genitori hanno seguito tutto su Videolina, che infatti ha polverizzato lo share!