Ho salvato le foto del mio Mac!

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Ebbene, alla fine ce l’ho fatta: ho salvato le foto del mio Mac. Credo ci siano tutte o quasi tutte. Non è stato difficile, semmai è stato un lavoro lungo e a tratti emotivamente difficile. Ho ripercorso quasi cinque anni di vita: momenti felici e tristi, feste paesane, vacanze, tante foto e video di scuola: quanto erano piccini i miei alunni!

Quindi, dopo aver salvato foto, documenti, password, ho visionato in YouTube dei tutorial che mi aiutassero a formattare il pc. L’operazione tecnicamente è durata due minuti, il tempo di cliccare e andare avanti con le istruzioni. E’ durata invece un po’ l’attesa che il pc rispondesse e digerisse le operazioni. Seguendo le istruzioni, nel giro di due ore avevo un pc nuovo. Omamma! C’è voluto un altro po’ di tempo a rimettere a posto le cose, e ancora ora qualcosa da sistemare, ma direi che posso ripartire.

Come si suol dire: non tutte le disgrazie vengono per nuocere. Da questa vicenda ho tratto alcuni preziosi insegnamenti.

Primo insegnamento: fare il backup al pc ogni tot di tempo; sembra tempo perso, ma così non è: tutte le cose per durare a lungo necessitano di manutenzione, pure il pc, soprattutto il pc!

Secondo insegnamento: riprendere l’abitudine di catalogare le foto, almeno ogni anno e decidermi una buona volta a stampare qualche scatto. Caspita!, che serve averli nel pc? Vedere una foto stampata è molto meglio che averla in un file remoto, che non viene mai aperto.

Terzo insegnamento: non aver paura a smanettare nel Mac, questo gioiello dell’informatica può fare tante cose, ha tante funzioni che io in questi anni ho usato pochissimo. Ho una Ferrari e la uso come una 500. Steve Jobs stava per risuscitare solo per prendermi a schiaffi! Se tutto è in salvo, non c’è alcun timore di sbagliare e rifare tutto, a volte anche meglio.

Quarto insegnamento: riprendere l’abitudine di scrivere i vari passaggi nel quaderno degli appunti del pc. Anche questa non è una perdita di tempo: quando dovrò ripetere il procedimento, non guarderò più lo schermo con timore ed eviterò di dire parolacce in quattro lingue mentre faccio fiasco nei vari tentativi.

Quinto insegnamento: convincermi che sono davvero capace di sapermela cavare. Infatti, all’inizio volevo portare il pc da un tecnico, sembrava un’impresa impossibile, non alla mia portata. Mi stavo autoboicottando. Mio marito, non potendo dedicarmi del tempo, e non volendo metterci mano perché la sporca capitalista a cui piacciono e compra gli Apple in casa sono, però mi ha incoraggiato a fare da sola, e allora con due, tre dritte da parte sua e con l’aiuto della rete, Così da sola, ho risolto quella che sembrava un’impresa titanica.

Sono davvero soddisfatta. Se sono riuscita a fare questo posso fare anche altro.

E se ci sono riuscita io, lo possono fare anche altre. Davvero!

E’importante che i blogger rispondano ai commenti

 Photo by William Iven on Unsplash

Nei mesi scorsi ho scritto qui di quanto sia importante lasciare dei commenti ai post che leggiamo. Il post ha avuto subito un successo inaspettato, ha ricevuto subito tante visualizzazioni e parecchi commenti. La settimana scorsa l’ho condiviso in Facebook in uno dei tanti gruppi di cui faccio parte: il blog ha avuto una nuova impennata di visualizzazioni e ancora tanti commenti. Evidentemente il tema dei commenti ai blog è un tema molto sentito dai blogger. Chiunque scriva un blog e lo pubblica ha bisogno di un minimo riscontro, altrimenti scriverebbe un diario e lo chiuderebbe a chiave, nascondendolo nell’armadio meno utilizzato della casa.

Se nel post precedente ho affermato quanto sia importante commentare in post, oggi invece voglio parlare dei blogger che non rispondono ai commenti. Commenti che spesso vengono rilasciati dopo aver sudato più delle proverbiali sette camicie. Commenti che partono dopo aver dimostrato che ti è rimasta qualche diottria di vista e che non sei proprio un’imbecille: sai ancora distinguere un semaforo da un idrante o una bicicletta da un autobus. Commenti che mi costano tanto tempo e che la maggior parte delle volte dopo due tre tentativi, innervosita mollo. Ma a volte no, m’impunto e volendo lasciare il mio prezioso contributo passo dal tablet al pc. E’ troppo importante. Voglio dire la mia. Finalmente il commento viene pubblicato. E spesso il commento non ha un minimo riscontro. Che delusione tremenda!

Se è brutto vedere un bel post senza alcun commento, è altrettanto antipatico non avere alcuna risposta nei commenti. Questo è un problema che ho riscontrato da quando ho un blog ed è stato rimarcato nei commenti anche da qualche lettrice del post precedente.

Innanzitutto per me, chi non risponde mai ad alcun commento è un gran maleducato. Non ci sono scuse, come trovi il tempo di scrivere dei post, trovi il tempo di rispondere ai tuoi lettori. Davvero è una questione di educazione: passi nella strada ti salutano e tu devi rispondere. Ti commentano: devi rispondere. Dietro le tastiere ci sono persone non follower indistinti. I big blogger che hanno un successo imperituro sono quelli che non se la tirano, sono, o sembrano alla mano. Gianni Morandi, ad esempio, appena pubblica un post si concede 10 minuti per rispondere ai commenti. Non risponde certo a 3000-5000 commenti, ma c’è una bella differenza tra rispondere ai primi commenti e non risponder affatto!

Cari blogger, non facciamo gli antipatici, rispondiamo ai commenti. Rispondere ai commenti fa bene al follower ma anche al blogger.

Photo by William Iven on Unsplash

I commenti ai post sono importanti

Nel post precedente ho scritto che un anno fa volevo chiudere il blog e che invece quest’anno ho comprato il dominio perché, fortunatamente, nel frattempo è tornata la voglia di scrivere, ma soprattutto di dire la mia opinione su vari aspetti della vita che vivo. Due settimane fa mi è stato dato un riconoscimento per blogger da persona che seguo da pochi mesi e che si è accorta di me quando ho lasciato un commento a un suo post. A breve ci sarà il post.

Si è tornati all’antica. Un commento in un blog è come un sasso di Pollicino. Segui la scia e ti ritrovi in un’altra vita. La vita del blogger che ti ha commentato. Per un po’ di anni si pensava che i blog fossero morti, fagocitati dai social su cui è semplicissimo dire la propria e commentare. Ma proprio questa facilità di commentare, talvolta, è il tallone d’Achille che fa mettere il becco su tutto, senza ritegno alcuno, per cui molti stanno alla larga dai social.

Lasciare dei commenti nei blog a volte è difficile, infatti, spesso per far vedere che sei una persona vera devi dimostrarlo cliccando su immagini tipo semafori, strisce pedonali, vetrine di negozi. Se hai fatto la giusta operazione puoi lasciare il commento. Queste operazioni richiedono un po’ di tempo, ma, a volte nonostante tutto, il commento non parte. A me è capitato stamattina, volevo lasciare un commento a un post, ho provato tre volte e non è partito. Mi dispiace tanto non aver potuto lasciare il commento, ma ho perso almeno cinque minuti a riscrivere tutto per tre volte. Cinque minuti per un solo commento che non è andato in porto è tantissimo. Bisognerebbe controllare come si accede ai commenti dei propri blog. Anche io non so come si commenta nel mio blog. Sarà una delle prime cose che controllerò.

I blog personali sono importanti: fanno sentire le persone meno sole. Fanno trovare soluzioni a cui mai avresti pensato. Fanno conoscere persone meravigliose che superano difficoltà incredibili. Per tutte queste persone avere un riscontro positivo a ciò che scrivono è importante. E’ una pacca nelle spalle, è un raggio di sole in certe giornate buie.

Torniamo a commentare i post. Controlliamo se commentare nei nostri nei nostri blog è semplice, se non lo è facciamo le modifiche opportune. Tutto sarà più bello.

A proposito come si commenta nel mio blog? E’ semplice? Ci sono immagini da cliccare?

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