La fine e l’inizio. Una poesia sulla guerra di Wislawa Szymorska

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Dopo il post precedente ci sta bene una bella poesia della grande poetessa polacca Wislawa Szymborska

La fine e l’inizio

Dopo ogni guerra
c'è chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.

C'è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.

C'è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.

C'è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.

Non e' fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono gia' partite
per un'altra guerra.

Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.

C'è chi con la scopa in mano
ricorda ancora com'era.
C'è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto
gli gireranno intorno altri
che ne saranno annoiati.

C'è chi talvolta
dissotterrerà da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.

Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.

Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'è chi deve starsene disteso
con la spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.

12 pensieri riguardo “La fine e l’inizio. Una poesia sulla guerra di Wislawa Szymorska

    1. Vero?
      Mi vengono in mente questi versi vedendo le città ucraine ridotte in macerie. Il senso di angoscia si allevia un po’ pensando che prima o poi ci sarà qualcuno disteso con un filo d’erba tra le labbra.

  1. Parole semplici che però sanno dipingere la verità dei fatti in modo deciso, bella. Purtroppo le poesie vengono lette dalle persone colte e sensibili che nulla hanno a che fare con la violenza . . . chi fa la guerra invece non legge cose del genere. Che tristezza questo mondo.
    Un saluto

  2. Sull’erba che ha ricoperto
    le cause e gli effetti,

    Ed è davvero così: a un certo punto, non si sa neppure perché sia cominciata. Ma una certezza c’è: la mattanza, la distruzione, la sofferenza.
    Non impareremo mai.
    Ciao!

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