Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina: un libro che fa bene al cuore

Quel che affidiamo la vento di Laura Imai Messina

Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina è un libro che dopo averlo terminato ti rimane attaccato addosso per molti giorni. Tant’è che non riesco a iniziarne un altro, ogni tanto ne rileggo qualche parte, leggerlo una volta non basta.

Chi di noi ha perso una persona cara e non vorrebbe parlargli ancora? Quante parole non dette ci sono rimaste nel cuore o quante parole nuove vorremmo dirgli? Il romanzo Quel che affidiamo al vento affronta la perdita delle persone care e del silenzio che ci avvolge improvvisamente. Però le parole possono tornare con pazienza e con esse torna la vita, anche dopo un gravissimo lutto.

Laura Imai Messina ci porta in Giappone e, con una delicatezza commovente, ci racconta di Yui, una donna sopravvissuta allo tsunami dell’11 marzo 2011 in cui perse la mamma e la figlia. Lo tsunami si è portato via le due persone più care  e soprattutto la sua voglia di vivere.

Dopo poco tempo lo tsunami, a Kujira-yama a nord del Giappone, il proprietario di un giardino privato ha realmente installato una cabina telefonica bianca con un telefono nero non collegato. Da tutto il Giappone ogni anno arrivano a Bell Gardia migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con i propri cari nell’aldilà.

Nel romanzo un giorno Yui scopre dell’esistenza della cabina telefonica e, per la prima volta dopo tanto tempo, prende due giorni di ferie per recarsi a Ōtsuchi. Lì inizia la sua rinascita. Quel che affidiamo al vento racconta di Yui, un personaggio inventato, ma parla di tutti noi e di quando subiamo un lutto. Per tornare alla vita serve coraggio, tempo e tanta pazienza.

Quando muore qualcuno che è a noi caro, niente sarà come prima, ma si può ancora vivere. Quasi come un miracolo, un miracolo d’amore, si torna a sorridere e godere della bellezza della vita.

Un anno fa, nel mese di febbraio, dopo una malattia durata alcuni mesi è morto mio padre. Ne ho scritto alcuni post che potete trovare qui qui qui. Tre post. Soli tre post. Ma non è passato un giorno senza averlo ricordato o aver sentito dentro di me la sua voce che mi parlava.

Quel che affidiamo al vento è un libro che fa davvero bene al cuore e che tutti dovrebbero leggere.