La fine gloriosa del mese di Aprile

A scuola Aprile finisce con una manifestazione sportiva. E’ stata una bella giornata che ha coinvolto tutto l’istituto, dai più piccoli ai più grandi. Una giornata di festa e di colori, una giornata passata all’aperto in un bell’impianto sportivo comunale. I bambini durante le pause sono stati liberi di giocare sul prato, senza distinzioni di classe, con fratelli e sorelle, genitori, nonni e zii. Tutti controllavamo tutti.

Di solito queste manifestazioni sono un film dell’horror della sorveglianza e del controllo. Invece è andata benissimo. I bambini si sono comportati molto bene, non solo i miei alunni, ma anche gli altri. Io sono del parere che le cose s’imparano facendole, pazienza se a volte non vengono perfette o ci si aspetta di più. La prossima volta andrà meglio, si correggono gli errori commessi.

Infatti, era la terza volta che proponevamo questo tipo di manifestazione, che ha visto la partecipazione attiva alle gare anche dei genitori e degli insegnanti. Abbiamo sempre cambiato la location e devo dire che finalmente abbiamo trovato quella definitiva.

Nessuno si è annoiato e tutto è filato liscio, tanto è vero che abbiamo terminato con un’ora in anticipo! Più fai le cose e più le migliori. Secondo me è stata azzeccata anche la data, tanto i bambini non avevano ripreso il ritmo delle attività scolastiche!


Europei di Francia 2016: And the winner is il Portogallo!

All’inizio della partita ero decisa a tifare Francia, mai pensato prima, ma avevano battuto la Germania che con noi non aveva mai vinto ad Europei e Mondiali. Inoltre non volevo tifare Cristiano Ronaldo, CR7. Bravo sì, ma molto antipatico e troppo curato nel look. Invece. Invece viene colpito duramente da un francese. Soffre visibilmente e piange. Ma stringe i denti e continua per alcuni minuti. Poi si accascia a terra e butta la fascia di capitano. La riprende e la mette ad un suo compagno. Esce in barella tra gli applausi di tutto lo stadio. Mi sono trovata a piangere. Commossa.

Ho così iniziato a tifare Portogallo. Chi se ne frega. La Francia non è l’Italia. Poi ci avevano battuti nella finale degli Europei del 2000. Avevamo la vittoria in tasca e in 10 minuti finali, ce l’hanno soffiata. Peggio per loro. Poi il Portogallo non ha mai vinto nulla d’importante. Hanno perso la finale del 2004 in casa loro. Quindi.

Quindi negli ultimi minuti dei supplementari quando si pensava ai rigori ecco che per il Portogallo segna un giocatore entrato da poco, a cui CR7 poco prima di entrare aveva pronosticato che avrebbe segnato il gol della vittoria.  Il Portogallo è in festa. La Francia è sotto shock. Avevano tutto pronto per la festa finale. Il pullman  scoperto per il trionfo era stato avvistato e fotografato a Parigi. Queste cose non si fanno, portano iella. Come dice Trapatoni: Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Sopratutto quando hai a che fare con uno come Cristiano Ronaldo, che dopo essere stato medicato è andato in panchina e ha cominciato a incoraggiare i suoi compagni, ha urlato, strepitato, saltato. Ci ha messo il cuore. Ed è diventato simpatico e scoperto che nel Portogallo oltre Cristiano c’è di più!

Di questi Europei di Francia 2016 mi rimarrà: che l’ISIS non è riuscita a fare il bagno di sangue che aveva promesso. Che di gente rovina feste, hooligan e cretini, è piena l’Europa. Che l’Italia ha fatto un buon europeo, avrebbe dovuto osare di più con la Germania, che Irlandesi, Gallesi e Islandesi hanno delle belle tifoserie, simpatiche  a tutti. L’Islanda è riuscita a sorprenderci con una bella squadra. Che mi sono divertita a vedere la passione di Conte, commissario tecnico italiano, durante le partite. Che non sempre le piccole squadre sono agnelli sacrificali. E’ il calcio bellezza! Non ci risolve i problemi della vita, ma ci regala un po’ di spenseriatezza . Che si perda o si vinca.

Obrigado football. W il Portogallo.

 

Antonella Leandri. La madre

Antonella Leandri è la mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto nei giorni scorsi. Ho dovuto fare una ricerca per sapere come si chiama quest incredibile donna i. Tutti la conosciamo come la mamma di Ciro e fino a pochi giorni fa non era mai comparsa in tv. Immagineresti di vedere una donna in lacrime, scomposta, che urla  cose incomprensibili in napoletano. Invece. Invece è composta, parla pacatamente  di suo figlio e della sua famiglia. Quando parla le sue parole ti accarezzano il cuore e capisci che se nessuno si è permesso di fare un minimo gesto di vendetta, è per merito suo. Nessuno potrà avere quest’alibi: fare del male per vendicare Ciro.

Dice di aver già perdonato quelli che hanno ucciso il figlio, ma che vuole che si pentano davanti a Dio. Vuole anche la giustizia umana, perché giustamente non vorrebbe che nessun altro patisca quello che stanno soffrendo lei e i suoi famigliari.  Lei con la sua voce e le sue parole tengono in pugno migliaia di giovani pronti allo scontro. Ma nessuno alzerà le mani in nome di Ciro, né ora né mai.

Come riesce un’esile donna a fare quello che non riescono a fare migliaia di agenti e carabinieri in assetto di guerra? Come può una donna minuta smuovere le montagne di odio?

Antonella Leandri ha una fede robusta: quella che fa costruire la casa sulla roccia e non sulla sabbia, quella fede che ti piega come una canna spazzata dal vento, ma non t’incrina. Lei e la sua famiglia sono evangelici e oggi il funerale sarà celebrato con il rito evangelico. Tutti i cristiani, di ogni rito e tradizione, vorrebbero avere una fede così grande. Io la vorrei.

Grazie signora Antonella per la sua luminosa testimonianza.

Che il Signore con la sua grazia ripaghi lei e sua famiglia per il sacrificio di Ciro.