Percorrere la Strada Statale 131: Attraversare la Sardegna e i ricordi

Come ho scritto qui, quest’anno abbiamo trascorso una settimana di vacanza a Lu Bagnu, piccola località marina di Castelsardo, che si trova a nord della Sardegna. Noi abitiamo in pochi chilometri da Cagliari, per cui per arrivare a Lu Bagnu abbiamo percorso quasi tutta la Strada Statale 131, chiamata anche la Carlo Felice. Questa strada, che arriva fino a Porto Torres, parte dal centro di Cagliari, dove appunto c’è la statua del viceré sabaudo Carlo Felice. Dal momento che in Sardegna non ci sono autostrade la Carlo Felice è la strada più importante dell’Isola.

Percorrere la Carlo Felice non è un semplice sedersi in auto e guidare fino all’arrivo, significa bensì attraversare l’anima dell’Isola. Se anche sei preso dai tuoi pensieri e non guardi il paesaggio, appena rientri in te stesso e butti l’occhio dietro il finestrino sai esattamente dove sei. Il paesaggio cambia chilometro dopo chilometro. Si può dire che la SS131 è l’indice della Sardegna.

Lungo il suo percorso puoi vedere i campi di grano e le risaie del Campidano, nuraghi, pozzi sacri, muretti a secco del Marghine -Planargia. Come non notare i sugheri scorticati del Sassarese? Alla fine arrivi al  mare di Porto Torres.

Qualunque sia la tua direzione alla fine c’è sempre lui: il mare.

Per tornare a casa, non ci siamo preoccupati di immetterci subito nella 131, ma da Castelsardo ci siamo addentrati nella zona interna, abbiamo attraversato, fermandoci, i paesi di Nulvi, Chiaramonti, Martis, Ploaghe.

È stata un’immersione nella mia infanzia e prima adolescenza. Per parecchie estati, ho avuto la fortuna di trascorrere alcuni periodi a casa degli zii di mio padre, che vivevano in uno di questi paesi. Non andavo da quelle parti da circa 35 anni.

Ho rivisto la casa dei miei zii che era stata venduta quando si erano trasferiti per venire a vivere nel nostro paese. Purtroppo la bella casetta curata dei miei ricordi ora è in stato di abbandono e vederla in quelle pessime condizioni mi ha commosso fino alle lacrime. Ho pensato  a tutta la fatica che era stata fatta per costruirla, a tutte le speranze che erano custodite tra quelle mure. Mi sono vista bambina quando la casa mi sembrava enorme e  ho pensato a quegli zii che sono morti di nostalgia lontani dall’ambiente che era diventato casa. Ho fatto un filmato per farlo vedere a mio padre, cquella casa è stata tirata su anche con il suo contributo manuale quando era appena quattordicenne. Anche lui si è commosso a vederla in stato di abbandono, ma ha detto che gli ha fatto piacere rivederla e ripensare alla sua gioventù.

Martis. Foresta pietrificata
Martis. Foresta pietrificata
Roccia dell’Elefante. Castelsardo