Diario di lettura_Agosto 2016

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21) Un nastro color lavanda di Heather Burch. Ah questa è una di quelle storie mi piacciono quando devo rilassare la mente. Adrienne lascia Chicago e compra una casa in riva al mare in Florida. Durante la ristrutturazione trova un pacco di lettere d’amore. Riuscirà a scoprire i misteri che avvolgono le lettere?

Trilogia del Canto della pianura di Kent Haruf :

22) Benedizione,   23) Canto della Pianura,   24) Crepuscolo. Fino a quando non ho letto l’ultima pagina del terzo libro non sono stata in pace.  Mi sono piaciuti moltissimo tutti e tre. I critici letterari riscontrano delle diversità di stile per ogni libro. Non me ne sono accorta, infatti ero alquanto presa dalla narrazione. Mi è piaciuto il mondo sereno e asciutto  di raccontare e descrivere i personaggi. Quando ho scoperto che l’autore è morto mi è dispiaciuto molto, avrei voluto che la sua opera fosse più copiosa.

Dopo questa maratona letteraria per quindici giorni non ho letto nessun libro. Non ho letto libri per quindici giorni e così è arrivato settembre. Ma delle letture di questo mese ne parlerò nel prossimo diario

 

Diario di lettura 2016. Gennaio e Febbraio

Credevo di aver letto poco in questi primi mesi dell’anno, invece ho mantenuto la media di un libro a settimana. Qualcuno l’ho riletto a sbalzi. Come si può vedere la scelta è alquanto variegata. A me poi non piace caricare tanti libri nel kindle, come non piace comprare tanti libri in libreria, o  portare borse di libri dalla biblioteca. Quando mi è capitato di farlo ho impiegato mesi a leggerli. Sono molto umorale, quindi scelgo un libro alla volta. Mi piace avere la mente libera. So che molti fanno diversamente, ma poi candidamente dicono di avere tanti libri da leggere e di non poterne comprare altri fino a quando non ha letto i duecento libri che hanno in libreria. Duecento libri significano per me 4 anni di lettura. Mi angoscia mettere un’ipoteca su uno dei mie piaceri più grandi. Non sarebbe più un piacere, ma una condanna da scontare.

Libri e fiori
Libri e fiori

 

  1. Diney Costeloe, The lost soldier (in inglese). Questa autrice mi piace tantissimo. Credo che prima o poi i suoi libri saranno tradotti anche in italiano. Io intanto continuerò a leggere in inglese i suoi libri, unisco il piacere della lettura dei romanzi a fondo storico e l’utile esercizio del mantenimento della lingua inglese.  Nel 1921 in una cittadina inglese vennero piantati otto alberi in ricordo di otto soldati morti nella prima guerra mondiale. Alcuni giorni dopo misteriosamente ne comparve un altro, che venne intitolato al Milite ignoto. Dopo quasi settant’anni si risolve il mistero e si salva il Memoriale dalla speculazione edilizia. Colpi di scena a tutto spiano!
  2. Sofia Macias, Piccolo porco capitalista. Bisogna avere rispetto per i soldi che guadagniamo. Non dobbiamo sprecarli inutilmente. I soldi sono i nostri. Mentre noi sprechiamo qualcuno si arricchisce alle nostre spalle. Trucchi e riflessioni per impedirlo.
  3. Milena Agus, La contessa di ricotta. I libri di questa autrice cagliaritana sono crudi e disincantati, anche questo non è da meno degli altri che avevo già letto. La storia di tre sorelle di rango nobiliare decaduto, che vivono nell’antico quartiere Castello di Cagliari. Me le immaginerò quando passerò nuovamente in quelle viuzze!
  4.  Lizzie Doron, Giornate tranquille. Quest’anno per la Giornata della memoria volevo leggere qualcosa di diverso da tutto quello che avevo letto in precedenza. Ricordavo un post di Sandra dovevo raccontava di aver incontrato un’autrice ebrea ad una fiera di libri. Dopo aver contatto la mia amica per avere il nome dell’autrice, ho letto due  suoi libri.  Quando si parla e si pensa alla Shoa siamo portati a pensare che chiusi i campi di concentramento tutto poi sia andato bene. Non ci viene in mente il dolore e la fatica di essere sopravvissuti a uno strazio simile. Non si pensa a come siano venuti su figli e nipoti che devono portare un peso del genere sulle spalle. Il merito di Lizzie Doron sta nello scrivere storie per ricordarcelo.
  5. Lizzie Doron, L’inizio di qualcosa di bello. Un altro aspetto della Shoa che consideriamo raramente  è che, dopo la seconda guerra mondiale, effettivamente la presenza degli Ebrei in Europa è calata, se non addirittura quasi scomparsa. Questo romanzo mette in luce quest’aspetto e  che  purtroppo, mai e poi mai, nonostante la vita possa continuare da qualche altra parte, si potrà tornare indietro a restituire le persone e ai luoghi da cui sono state violentemente strappate
  6. Rudy Bandiera, Digital Carisma. La vita reale e la vita digitale non sono due diverse vite, sono la stessa vita. Come curiamo la prima dobbiamo curare la seconda. Questo libro preziosissimo ci aiuta a comprenderlo e ad avere delle buone abitudini nella nostra vita da blogger.
  7. Anne Ernaux, il Posto. Scrivere della vita dei cari che ci hanno lasciato ci aiuta a superare il dolore e comprendere lati  e aspetti di chi non c’è più. L’autrice parla schiettamente della vita del padre che è passato  dall’essere contadino, operaio all’essere infine gestore di un bar. Una vita semplice, scritta senza fronzoli. Una vita come quella di molti miei cari.
  8. Chiara Gamberale, Luci nelle case degli altri. Lo so che è uscito il nuovo libro, ma questo ora  mi intrigava di più. Una storia alquanto bizzarra, già il nome della protagonista Mandorla ci anticipa che non ha una storia normale. Mi piace lo stile di quest’autrice e le storie che tira fuori. Un bel modo per trascorrere alcune ore riflettendo senza pensarci troppo.

Quanti libri? Tanti libri! Diario di lettura. Dicembre 2015

Lo scorso anno ho tenuto un diario mensile sulle mie letture. Mi piaceva l’idea di scrivere almeno due righe per ricordare quello che mi avevano lasciato in eredità. Perché ciò che leggiamo, anche se magari ,non ci ricordiamo niente di quello che abbiamo letto il mese scorso, ci cambia dentro. Pagina dopo pagina, le letture sono come le gocce delle stalattiti, ci plasmano, danno forma al nostro modo di essere, pensare,  di agire. Ci fanno diventare migliori. Si scoprono pensieri diversi dai nostri;  leggendo inoltre si vivono tante vite. Si ha la fortuna di scoprire  che l’essere umano è così attaccato alla vita che sopravvive in situazioni molto più che estreme.  Si scopre che tutti  hanno una seconda possibilità, a volte anche tre!

L’anno scorso ho letto 50 libri! Secondo le statistiche sono una lettrice fortissima. Un libro a settimana! Alcuni non li ho letti, li ho succhiati, altri invece hanno richiesto più tempo. Quando sono stressata leggo di più perché dormo di più. Ho letto libri in italiano, in inglese  e anche in sardo campidanese. Insomma non mi sono sono fatta mancare niente.

Diario di lettura di dicembre.

47) Andre Agassi, Open, (in inglese). Quando ero ragazza avevo la passione di seguire il tennis in tv. Stavo ore incollata a vedere partite interminabili fino a notte fonda. Non andavo a letto fino a quando non finiva la partita. Andre Agassi è stato uno degli ultimi campioni che ho seguito. Leggere che odiava il tennis mi ha lasciato di stucco.  M è dispiaciuto, perché era un vero talento, ma non è giusto impegnare la propria vita a fare qualcosa che non ci dà gioia.

48) Michela Murgia, Chirù. . Lo stile  e il linguaggio asciutto, non  mi hanno coinvolto emotivamente, questo è un dato di fatto non una critica. Il libro  è ogni tanto non fa un bel romanzo di formazione, diverso da quelli scritti in precedenza dall’autrice. Fa molto riflettere. Bella anche la fine del libro.

49) Costeloe, Diney, The Throwaway children . (in inglese). Credo di essere arrivata a un buon livello di comprensione delle lingua inglese scritta perché ho pianto tanto mentre lo leggevo. Ero molto coinvolta. La storia è ambientata agli inizi del secolo scorso in Inghilterra. Il padre delle protagoniste muore nella I guerra mondiale. La mamma pur di non rimanere sola si sposa con un altro uomo che non vuole in casa le figlie del primo matrimonio. Le bambine vengono messe in orfanotrofio e  poi mandate in Australia, lontano da tutti gli affetti. La nonna riuscirà a rintracciare le nipoti e a raggiungere l’Australia. Leggere l’epopea verosimile di queste bambine, mi ha fatto capire quanta strada in tema dei diritti dell’infanzia.

Marxani Ghiani e ateras faulas, Franciscu Carlini. Favole moderne in lingua sarda con protagonisti animali che  hanno tutti i vizi umani. Viene fuori un quadro dell’uomo che lascia un po’ l’amaro in bocca.