Mondiali di calcio Qatar 2022.1


Come ben sappiamo l’Italia non si è qualificata e non è presente. Secondo me avrebbe meritato di partecipare, visto che è campione d’Europa. Sono presenti squadre cuscinetto orribili e non meritevoli. La FIFA negli ultimi vent’anni ha preso decisioni che non mi trovano d’accordo. Ad esempio, la squadra campione del mondo non è qualificata di diritto. Andava meglio prima.

Poi vorrei avere la soddisfazione di dire quattro paroline in diretta a chi ha preso la decisione di far giocare in amichevole l’Italia lo stesso giorno in cui iniziavano i Mondiali. Questo è sadismo. Da un ambiente depresso che ci si poteva aspettare? La faccia di Mancini era quella di uno che stava andando al patibolo. Come lui stesso ha confermato sono giorni difficili. Vorrei però che tutti quanti la smettessimo di recriminare. A me il calcio piace perché quando guardo le partite mi dimentico dei problemi e mi immergo nel gioco. Anche se le mie squadre giocano male.
Inveisco contro i giocatori e gli allenatori quando li vedo dare la palla al portiere invece che andare avanti. Si chiamava melina, ma per un periodo si è chiamata tiki taka. Glielo darei in testa un bel tiki e anche una bella taka. Ummm. Ora non so come accidenti si chiama, gira palla, forse. Ma andrebbe bene chiamarlo giramento di palle. Scusate il francesismo.

Non sto seguendo tutto tutto, ma insomma ci sono già sconfitte clamorose o vittorie incredibili. Bello! Il calcio mi piace anche per questo. Così qualcuno impara a ridere dell’Italia. Ops, ho già dimenticato il proposito di non recriminare. Embè, non sono una santa!

C’è la polemica sul Qatar, i diritti individuali di donne e gay in quel paese non sono rispettati. Alcune squadre volevano usare una fascia arcobaleno. Non si può. Possibile che ai giocatori così giovani mancasse la fantasia e si arrendessero così facilmente? Eccomi accontentata l’Iran al momento dell’inno non ha cantato mostrando una faccia truce e triste per solidarietà verso le proprie donne. Guai serissimi per loro al rientro in patria, anche perché hanno preso un batosta perdendo 6-2. Sono considerati traditori della patria. Poveri loro!
Ricordo che Ghedaffi, al rientro in patria fece giocare i calciatori della Libia con palle di cemento armato. Poverini. Chissà che fine hanno fatto quegli uomini?

Oggi prima della partita Giappone-Germania, i Tedeschi al momento della foto di squadra si sono messi la mano in bocca in segno di protesta. Eh eh. La fantasia! Va be’poi hanno perso 2-1. Ma questo è solo un dettaglio e tornando in Germania non rischiano la pelle, anzi forse saranno premiati.

Questi sono piccoli gesti, forse innocui, forse no. Ma qualcuno disse: datemi una leva e vi solleverò il mondo.

La strada per la conquista dei diritti per alcuni popoli è appena iniziata, e anche da noi in Occidente non abbiamo concluso il percorso. Mai finirà. C’è tanto da fare, fino alla fine dei giorni.

Femminicidi e autodifesa

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Mi convinco ogni giorno che passa che noi donne, più deboli fisicamente degli uomini, possiamo essere sempre in balia di un uomo. Dobbiamo investire tempo e denaro in tecniche di autodifesa per essere più sicure nelle discussioni con mariti, compagni, imbianchini , parcheggiatori, corteggiatori, per avere maggiore sicurezza quando rientriamo a casa la sera.

Il cambiamento culturale è necessario. L’educazione al rispetto è essenziale, ma ora sarebbe utile far capire a qualcuno che, quando è necessario, qualche colpo ben dato lo sappiamo rifilare pure noi.

Sono sicura che molte donne sarebbero ancora vive se avessero potuto difendersi adeguatamente.

Maestra, mi piacerebbe essere una donna etrusca: indipendente e libera

Sarcofago di Larthia Seianti
Sarcofago di Larthia Seianti

Le lezioni di storia nella mia classe quinta sono sempre più interessanti. La settimana scorsa abbiamo iniziato lo studio della Civiltà degli Etruschi. Sia dai filmati che dal libro di testo siamo venuti a conoscenza che le donne etrusche godevano degli stessi diritti degli uomini, cosa non comune nelle altre civiltà appena studiate. Anzi!

Già nel post Maestra, le donne dell’Antica Grecia non potevano far niente!, avevo raccontato del disappunto della classe nell’apprendere che nella tanto osannata Grecia Antica le donne erano considerate non cittadine, per cui non avevano diritti sociali, politici ed economici.

Invece le donne etrusche erano donne moderne: partecipavano alla vita sociale e politica della loro società. Mantenevano il proprio cognome, partecipavano ai banchetti e soprattutto, tripudio delle bamine, le donne etrusche si truccavano. Volevano sapere che prodotti usavano, le ho rimandate a fare una ricerca da condividere in classe nelle prossime lezioni. Sono sicura che, oltre a fare la ricerca, proveranno a riprodurre in casa qualche trucco delle fantastiche donne etrusche.

Sarcofago degli sposi - Museo Nazionale di Villa Giulia Roma
Sarcofago degli sposi – Museo Nazionale di Villa Giulia Roma

I mei alunni sono anche rimasti affascinati dall’arte funeraria etrusca, davanti all’immagine del sarcofago degli sposi, una bambina ha detto: – Questo vorrei vederlo dal vivo, chiedo ai miei genitori se mi ci portano –

Sono rimasta incantata: l’ho immaginata tornare a casa e parlare ai genitori della nostra lezione di storia. Li ho visti tutti e tre al pc a vedere le foto e a progettare il viaggio in continente. Fra un po’ la bambina mi dirà che sta per partire.

– Maestra, oggi non ce lo chiedi se ci piacerebbe vivere al tempo degli Etruschi? Comunque, mi piacerebbe essere una donne etrusca: sono libere, indipendenti e si truccano!