Il covid, io speriamo che me lo scanso

È domenica mattina, stanotte siamo tornati all’ora solare. Già mi svegliavo presto prima, figuriamoci ora! Ho fatto colazione e anche avviato la lavatrice. Non ci sono grandi progetti in vista. Come tutti, siamo in attesa della conferenza del Presidente del Consiglio, con le delle nuove disposizioni nazionali per arginare la nuova ondata dei contagi del covid 19.

La nuova stretta non sarà come quella di marzo, non staremo tutti fermi a casa, si potranno fare almeno le cose essenziali. Approvo l’idea che le lezioni della scuola dell’obbligo siano svolte in presenza. Mi dispiace per i ragazzi delle scuole secondarie che dovranno seguire la didattica a distanza. Però, purtroppo la stessa meticolosità nel seguire le mille precauzioni all’interno dei caseggiati scolastici, non sono seguite prima dell’entrata e dopo l’uscita dalle scuole. I ragazzi si assembrano, gli adulti si assembrano, e stanno pericolosamente vicini, senza mascherina, come se nulla fosse: non sono stati neanche predisposti adeguati mezzi di trasporto. E i numeri salgono.

Anche il mio piccolo paese di neanche settemila abitanti è investito dalla seconda ondata. Oggi contiamo 30 contagiati. Da due settimane i numeri di chi guarisce sono due, tre volte inferiori dei nuovi contagiati. La settimana scorsa abbiamo perso tre persone, persone con diverse patologie che però prima del virus conducevano la vita normale del nonno e della zia.

Anche nel mio paese la maggior parte siamo ligi e precisi nel seguire le norme anti covid, ma altre, quelle che ti fanno salire l’embolo e scuotere il capo, sono egoiste e incoscienti.

È necessario organizzare una festa di compleanno di tua figlia con 60 invitati? Oppure erano tutti parenti stretti i tuoi 400 invitati al tuo matrimonio? Capisco che il rito delle battute di caccia preveda di fare un pranzo megagalattico, che viene chiamato spuntino, alla faccia dello spuntino! Ma, come la mettiamo che organizzando questo spuntino ti sei beccato il covid, hai contagiato tutta la tua famiglia e alla fine, nel giro di pochi giorni ci hai lasciato attoniti e increduli?

E a te che stai fuori dal bar sulla strada principale del paese, con il bicchiere in mano, senza mascherina, ovvio stai bevendo, dopo un’ora in questa posizione a parlare e ridere con altri, scellerati compagni di merende e bevute, la tua sete non è stata ancora placata?

E tu amministratore perché predichi bene e razzoli male? Non dire di no, perché le foto le abbiamo viste tutti. Mi dispiace per te e per noi, il tuo non è un buon esempio.

Una mia amica in preda al panico, urlando, mi chiedeva: dove la finiremo?

Come dove la finiremo? Si sa benissimo dove la finiremo: o ci salviamo o ci portano in cimitero. Purtroppo non ci sono altre possibilità.

Io spero di scamparmela e prendo tutte le dovute precauzioni. So che potrebbe non bastare, il rischio zero non esiste, ma almeno limito le possibilità di contagio. Intanto tra vedere e non vedere, quest’anno ho fatto anche il vaccino antinfluenzale e in settimana anche un altro test sierologico.

Così, io speriamo che me lo scanso, il covid.

Auguro a tutti di scamparvela, che già lo so che anche voi siete, tutti, e tutte ligie e precise.

Buona domenica