25 aprile 2024_ Anniversario della Liberazione d’Italia

Osservo attentamente le foto dei giorni della Liberazione. Sono tutti felici.
È una felicità che mi arriva dritta al cuore.
Le foto sono in bianco e nero, sgranate, ma non mentono, sono potenti.

Quei visi di donne, bambini, uomini, partigiani, comunisti, sacerdoti, cattolici, sono i visi di chi ce l’ha fatta, è vivo e pronto a ripartire dalle macerie.

Quei visi trasmettono la gioia della Libertà conquistata a caro prezzo.
Libertà mai definitiva, da custodire e difendere ogni giorno.
Viva la Libertà!

25 Aprile Festa della Liberazione

A scuola non tralascio mai di parlare delle feste. I bambini non sanno perché si fa vacanza, gioiscono nel non andare a scuola. Pochi sanno le motivazioni. Far capire loro il senso delle cose è dura, ma non mi arrendo mai. Qualcosa rimarrà nelle loro teste.

Hanno capito che la libertà è preziosa e non scontata. Hanno capito che molti giovani sono morti per avere le libertà che abbiamo noi. Che alcuni sono stati arrestati, torturati per fargli cambiare idea. Hanno capito il significato delle parole nazismo, fascismo, partigiano, staffetta, torture.

Hanno capito che il 25 Aprile è una festa diversa da tutte. Una festa dove non si festeggia, ma si commemora, che è molto di più che ricordare.

Cari e care combattenti per la libertà, anche quest’anno abbiamo onorato il vostro sacrificio.
E questo sempre accadrà.



25 aprile 2020: È pur sempre stata “La Festa della Liberazione”

Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, nella ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione , oggi 25 aprile 2020. (Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Nonostante la pandemia, la data del 25 aprile non è passata inosservata, milioni di persone hanno onorato questa ricorrenza, anche con modi fantasiosi. Dai balconi sventolando il Tricolore dispetto di tutto si è cantato “Bella Ciao”, che la serie tv spagnola “La casa di carta” ha reso famosa in tutto il mondo. Chi l’avrebbe mai detto, che mentre qualcuno pensava di eliminarla, invece l’avremmo cantata insieme a milioni di persone con tratti e colori somatici diversi in tutte le lingue del mondo? La musica, metrica, e le parole entrano dentro e non se ne vanno facilmente dalla testa, e mentre canti pensi, a quello che è stato 75 anni fa e ciò che viviamo oggi. Non è che faccio paragoni tra il passato e il presente, ma il presente rende più prezioso il passato e chi si è sacrificato per noi.

Anche quest’anno, come lo scorso anno, condivido il messaggio del Presidente della Repubblica impreziosito dalle straordinarie foto che ho scaricato dal sito del Quirinale.

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del 75° anniversario della Liberazione

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha inviato alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tramite il Ministero della Difesa, il seguente messaggio:

«Il 75° anniversario della Liberazione coincide con un momento di sofferenza per la comunità internazionale e per l’Italia. Alto è il prezzo di vite che abbiamo pagato e ancora impegnativi i sacrifici che siamo chiamati a compiere. Difendere la salute dei nostri concittadini contro la pandemia corrisponde ai compiti che la nostra Costituzione affida alla Repubblica nella affermazione dei principi di salvaguardia della dignità di ogni persona.

Il 25 aprile, Festa della libertà di tutti gli italiani, non potrà, di conseguenza, essere celebrato come di consueto.

Rivolgo quindi, dal Quirinale, il mio saluto ai rappresentanti delle Forze Armate, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e della Confederazione fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, alle quali va la riconoscenza della Repubblica per la costante azione volta a onorare la memoria di quanti, nelle vicende del secondo conflitto mondiale, hanno contribuito alla riconquista dell’Unità d’Italia e al formarsi di uno stato finalmente libero e pienamente democratico.

Non mi sarà possibile recarmi presso uno dei luoghi diventati tristemente noti per gli efferati scontri e gli eccidi perpetrati dalla furia nazifascista verso inermi cittadini. Esprimo, quindi, la mia vicinanza ideale a quanti sono stati vittime di un periodo così doloroso per gli italiani, provati da anni di conflitto, privazioni e devastazioni e ai protagonisti della lotta di Liberazione.

La data del 25 aprile ci ripropone l’esperienza di un popolo capace di riscattarsi, di riconquistare il proprio destino, lasciando alle spalle le macerie materiali e morali del regime fascista.

La forte coesione e identità del popolo italiano ci deve soccorrere anche nell’affrontare l’attuale insidia per la salute. Anche oggi dobbiamo resistere uniti contro un nemico aggressivo e insidioso ma non invincibile.

Il Tricolore sia, più che mai in questa occasione, il simbolo di questa volontà. Esposto da una casa all’altra dei borghi e delle città del nostro Paese, esprima il sentimento di profonda unità del nostro popolo.

È al futuro dell’Italia che dobbiamo guardare, nella fedeltà ai valori costituzionali che hanno permesso alla nostra società, nel dopoguerra, di crescere raggiungendo traguardi sociali allora non immaginabili che oggi dobbiamo preservare.

Viva la Liberazione e viva la Repubblica!»

 Roma, 25/04/2020

Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, nella ricorrenza del 75° anniversario della Liberazione , oggi 25 aprile 2020. (Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)