Com’è andata la prima settimana di scuola dopo la mia lunga assenza

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Per questa prima settimana non avevo programmato grandi cose. Volevo soprattutto osservare i bambini e il metodo di lavoro delle nuove colleghe. I bambini li ho trovati cresciuti sia fisicamente che mentalmente. Ma per certi versi un po’ indisciplinati, hanno preso nuove abitudini e mettono in atto piccole furbizie che scopro subito. Piano piano però si sta rientrando alla normalità. Con me non si sgarra.

Le colleghe sono felicissime e mi trattano con i guanti. Loro sanno che non sono al 100% e fanno di tutto per alleviarmi il carico degli impegni. Per ogni ora di lezione ce n’è almeno un’altra di preparazione o valutazione. E poi ci sono le riunioni.

Nella scuola di oggi c’è tanta burocrazia e una gravissima malattia chiamata riunionite. Sono all’ordine del giorno riunioni di tutti i tipi. Sembra quel gioco della cantilena: siamo in quattro, io con lei, tu con lei, noi di sopra voi di sotto. Odio le riunioni, l’80% servono per compilare documenti che mai nessuno leggerà. Ma si fanno perché non si sa mai che qualcuno non trovi la giustificazione delle nostre decisioni, se mai dovesse accadere qualcosa.

Questa parte burocratica me la sto scampando per via delle terapie fisiatriche serali, che servono per rimettermi in sesto. Prima la salute, poi tutto il resto.

Quelli che ho trovato molto peggiorati sono i genitori. Quelli che non mi hanno creato nessun problema in due anni di pandemia, quelli che quando si presentava un problema si risolveva subito e che hanno avuto piena fiducia nella scuola e nelle maestre.

Quegli stessi genitori quest’anno hanno presentato delle richieste assurde, come ad esempio avere l’acqua sopra il banco perché i bambini si devono idratare in continuazione. Una richiesta così assurda la può fare solo chi non sta nelle classi. Quante volte si dovrà chiamare il bidello perché si è rovesciata l’acqua sul banco? Quanti quaderni e libri dovremmo stendere sui termosifoni? Dopo le bevute inizia la processione in bagno. Si può lavorare così? Abbiamo fatto due anni con la mascherina e i bambini non si sono disidratati. La nostra organizzazione ha funzionato a meraviglia. Non capisco perché è sorta questa problematica. Ovvero credo di aver capito chi ha fatto partire tutto questo ambaradan, ma i sospetti devono essere confermati. Con pazienza ne verremo a capo.

Al terzo giorno dal mio rientro abbiamo avuto la richiesta da parte del rappresentante di classe di fare una riunione per discutere della richiesta dell’acqua sul banco. Eh? Non ci ho visto più. Credo che la mia voce l’abbiamo sentita in Tunisia. Ovviamente non ci sarà nessuna riunione, l’acqua non sarà sul banco, perché non siamo al bar. Si continua con l’organizzazione dello scorso anno, visto che funzionava benissimo. Che i genitori non rompano molto gli zebedei con cavolate, eufemismo, altrimenti vado in malattia per un altro mese. E chi si è visto si è visto.

Altra cosa assurda è che questi genitori fanno assentare i bambini per andare in crociera, per lezioni sportive, per attività molto stancanti e impegnative fatte il giorno precedente e, cosa che mi ha letteralmente tramortita, per andare a ripetizione. Son passati due giorni e non riesco a ripigliarmi. Roba da matti!

Ho la sensazione che alcuni genitori abbiano perso il lume della ragione, e che altri non abbiano capito cosa sia la scuola e quale sia la sua funzione. Occorre rimettere i puntini nelle i, e ricordarglielo senza stancarsi e perdersi d’animo. I genitori sono bisognosi di attenzioni e cure particolari, come e forse più dei bambini.

Intanto continuo la mia osservazione e poi magari si farà una riunione, questa sì necessaria.

Sono tornata a scuola

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Dopo un mese e mezzo di assenza sono tornata a scuola. L’ultimo giorno di lezione è stato a fine settembre. Ancora si boccheggiava e volevamo stare in spiaggia invece che tra i banchi. Ora siamo in pieno autunno. Le mattine sono veramente fredde, oggi il termometro dell’auto segnava 10 gradi, ma quando sono uscita all’una c’erano 22 gradi.

Bambini e genitori erano felicissimi di rivedermi. “Anche se la supplente è stata in brava , io preferisco la maestra Speranza perché ci conosce dalla prima e sa tutte le avventure del mio cane”. Bauuu!

Ero emozionata pure io. Questo cuore che ha varcato quel cancello migliaia di volte, ha cominciato a battere indisciplinatamente e ha pensato che per lui in effetti era il primo vero giorno di scuola di quest’anno e come tutti gli anni si è emozionato.

Ma come per magia ho ripreso subito le redini della situazione e ho cominciato a sistemare quelle piccole questioni, che una volta sistemate fanno filare liscio il percorso. Pian piano tutto si sistemerà, per la gioia dei bambini, dei genitori e delle colleghe. E pure la mia gioia. Gioia. Gioia 🤩