Io e le mie “Tre parole dell’anno”

spring, primavera
Photo by Joel Holland on Unsplash

Ogni tanto penso alle mie tre parole dell’anno che, come ho scritto nel post precedente, per trovarle impiegato un po’ di tempo.
Camminare è la parola che sto portando avanti con vero impegno. Indosso le mie scarpette quasi tutti i giorni oppure esco a piedi anche per fare le commissioni più leggere e andare da mia mamma. Ormai nè marito nè mia mamma si meravigliano più se utilizzo meno l’auto. Mia mamma si dispiace solo perché non può darmi il “catering” che a sorpresa ha preparato per noi.
Una volta è il brodo, un’altra è la polenta, o le frittelle. Niente di drammatico, torno subito volentieri da lei in auto o al rientro da scuola. Infatti a scuola vado sempre in auto, visto che sono sempre in affanno per rispettare l’orario. Non sono mai in ritardo, spacco il minuto. Da quando tre anni fa hanno anticipato l’orario d’entrata di un quarto d’ora, non riesco a abituarmici. Sarà che ritengo quest’anticipo una schifezza vera e propria, il mio inconscio lo rifiuta. Anzi lo rifiuto consciamente. Spaccare il minuto è una forma di protesta.

Per quanto riguarda gli amici, per via del distanziamento anti Covid non stiamo frequentando nessuno, ma settimanalmente faccio un giro di telefonate ad amici o colleghe che per un motivo o un altro sono in congedo. Potrei fare di più? Non so. È che stare da soli si sta bene, anche se dopo tanto tempo ho bisogno di stare in compagnia. La bella stagione ormai è giunta in Sardegna e i vaccini ci aiuteranno a ritrovare la socialità perduta.

La parola letizia è quella che è più difficile da gestire e da realizzare. Sento che mi impegna maggiormente. Per letizia s’intende il benessere che comprende allegrezza, beatitudine, contentezza, felicità, gaiezza.
Certe settimane è stato veramente impossibile provare questo sentimento, anche solo per un giorno, per un’ora, impegnata com’ero con le incombenze scolastiche, non avevo il tempo neanche di respirare. Il Ministero della pubblica istruzione, non pago del fatto che i docenti erano impegnati a gestire la pandemia, ha pensato bene di introdurre sia l’educazione civica in ogni ordine e grado sia la nuova valutazione nella scuola primaria. Quando dico introdurre vuol dire che tutto è ancora sperimentale e che è tutto era fare: individuare obbiettivi, scriverli, condividerli, e renderli pubblici. Questo ha voluto dire: ore e ore di corsi di webinar, corsi di aggiornamento, riunioni tra docenti, che si incontrano per plesso, per ordine, per classi parallele, per disciplina, per classe.
Riunioni che si fanno in via telematica, dopo cinque sei ore di lezione. Riunioni che puntualmente finisco con la telecamera e microfoni spenti, Partecipo ascoltando, distesa sul divano perché la cervicale dopo un’ora si fa sentire, e ho imparato che è meglio preservarsi piuttosto che arrivare all’ultimo punto e non potermi più alzare per via della nausea.

Sono stata assente dal blog, ma ho continuato a seguire i miei blog e ne ho scoperti altri che ho iniziato a seguire con vero piacere.

Grazie a tutti quelli che hanno continuato a leggere e commentare. A
A presto.

12 pensieri riguardo “Io e le mie “Tre parole dell’anno”

  1. Anch’io cammino il più possibile, la macchina la rendo solo quando non posso farne a meno. Con gli amici purtroppo ci si vede ben poco… ci teniamo in contatto con telefonate e whatsapp. Essere lieti è davvero difficile perché comunque questa è una situazione che ti consuma piano piano…

  2. Carissima, in questo momento riesco solo a pensare Sardegna zona bianca, l’unica! Quando l’hanno detto al tg ho pensato a te, alla terra che tu tanto ami, giustamente, a quando ce la racconti, a quando ci parli della tua vita da maestra.
    Sul camminare mi sto impegnando anch’io.
    Sugli amici quoto Barbara qua sopra, che è molto amica mia.
    E sulla letizia fatico parecchio.
    Un caro abbraccio

    1. Ciao Sandra, spero che la zona bianca della Sardegna sia solo la prima delle altre 19 regioni soprattutto spero che rimanga sempre così.
      Un abbraccio

  3. Io purtroppo ho diminuito il cammino (sul tapis roulant) e aumentato lo studio, ma gli allenamenti no, quelle due volte a settimana mi sono necessarie come l’aria. Devo studiare per un esame extra, oltre al lavoro, ne ho pochissima voglia, soprattutto con la primavera alle porte, ma non posso farmi scappare l’occasione.
    Sugli amici, cerco anch’io di tenere i contatti, ma non vedo lo stesso impegno da parte di alcuni, un po’ “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” e mi lascia un po’ di tristezza. Le mie tre parole ogni tanto le riguardo, le ho scritte in prima pagina dell’agenda: insight (intuito, intuizione), bright (luminoso, brillante), awareness (consapevolezza, percezione). Ecco, quell’esame è un insight, incrociamo le dita. Bright mi aiuta a tenere alto lo spirito e awareness a non sottovalutarmi troppo. 🙂

    1. Oh no, Barbara non devi sottovalutarti. Tieni alto lo spirito e la consapevolezza che sei una persona in gamba. Le tue parole sono stupende. Anche a me gli amici hanno molto deluso, ma quest’anno voglio dare una nuova chance a tutti.

  4. Sono totalmente d’accordo, i vaccini ci aiuteranno a ritrovare la socialità perduta. Nel frattempo, fai benissimo a coltivare le tue amicizie con la dedizione che traspare da questo post: ti assicuro che non è comune, e proprio per questo è anche molto apprezzata.

      1. Tua madre è normale che non l’abbia fatto, perché per lei ci vogliono i costosi e rarissimi vaccini di Pfizer e Moderna; quelli di AstraZeneca per i docenti invece sono più economici e facili da reperire, e quindi è bizzarro che la Sardegna non abbia ancora provveduto a somministrarli. Speriamo che Solinas si dia una svegliata in questo senso. Ti auguro di cuore di potertelo fare il prima possibile.

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