
La mia ex collega
Il rientro a scuola a settembre mi ha sempre messo un po’ di ansia, anche se gli ultimi anni e sono stati, scolasticamente parlando, molto molto sereni. Avevo una classe eccezionale e i genitori super collaborativi. La mia collega era professionale al massimo, in tanti anni non ho mai avuto uno screzio e pur nelle nostre diversità, pregi e difetti, siamo andate sempre d’accordo. Le indicazioni che davamo ai bambini erano univoche, anche quando non eravamo insieme. Non ci siamo mai contraddette a vicenda, anzi ci supportavamo. I bambini sapevano che non potevano sgarrare o mentire, erano coscienti che sarebbero stati scoperti subito. Ci hanno provato, eh, ma nell’era degli smartphone e whatsapp non è facile tenere nascosto qualcosa. Quest’anima gemella purtroppo ha chiesto e ottenuto il trasferimento nel suo paese. E io sono orfana.
La mia nuova collega
Tutte le colleghe con cui mi piacerebbe lavorare sono già occupate, quindi sono rimaste libere le docenti con cui non mi avrei mai e poi mai chiesto di essere abbinata. E mi è toccata in sorte una di queste colleghe, che come ho già detto qui, mi ha tolto il sonno.
La mia nuova collega, con cui non ho mai lavorato personalmente, è una persona buona, cioè non è perfida o trama alle spalle. Però le altre colleghe, quando dico che dovrò lavorare con lei, spalancano gli occhi e mi fanno gli auguri con lo stesso usato per le condoglianze. Glielo leggo in faccia: adesso voglio vedere come te la caverai. A detta delle sue precedenti colleghe: non sa tenere la classe, non rispetta gli accordi presi, non legge bene le circolari e parla con i genitori senza filtri. Lo scorso anno si è messa nei casini più volte. Tienila d’occhio e guidala, mettile dei paletti.
Rassegnazione davanti al volere del dirigente scolastico
A parte il fatto che non sono il guardiano di nessuno e che quest’anno dobbiamo essere rigide nel far rispettare le regole sanitarie e scolastiche, mi chiedo come caspita farò.
Ho espresso più volte le mie perplessità, dubbi e mie rimostranze al dirigente e alla vicepreside, ma niente da fare, quella mi è toccata e con questa collega dovrò collaborare. Ormai sono rassegnata. Per la mia salute e per i bambini ce la metterò tutta.
Se sentite che una maestra ha morso una collega, probabilmente quella sarò io.
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Magari, e lo spero tanto, come si dice in questi casi il diavolo non è così brutto come lo si dipinge. Cosa positiva: non è malvagia, quelli che ti parlano alle spalle, mettendoti in cattiva luce sono i peggiori. Insomma se non ha filtri se la vedrà lei con gli inciampi con genitori, come giustamente hai detto non sei la sua custode e l’anno che sta iniziando ha già il suo carico di problemi senza che se ne aggiungano altri.
Spero sia come dici tu, che magari dovendo collaborare strettamente si riveli diversa da come è stata fino a questo momento. Anche con la collega precedente l’inizio era stato drammatico, c’erano state delle incomprensioni che avevamo subito, e chiarito. Abbiamo lavorato quattro anni bellissimi, ogni volta che ci sentiamo me lo dice: sono stati i più belli della mia carriera. In passato ha litigato con tutte le colleghe, sia nella mia scuola che nelle altre. Chissà se anche con la nuova non succeda lo stesso miracolo.