Storia di una lettrice seriale di libri_3: entrare in libreria

Photo by freddie marriage on Unsplash

Nel post Storia di una lettrice seriale di libri vi ho parlato, di quando bimbetta della scuola elementare, ho portato a casa il primo libro e non ho più smesso di leggere; mentre in Storia di una lettrice seriale di libri 2 vi ho raccontato di quanto e come leggessi e di come, poi con disinvoltura, sia passata agli ebook.

Ho anche raccontato che non compro mai più di tre libri, e che nel comodino e negli reader on si sono mai accumulati libri da leggere. Bene. Appena scritto, mi sono subito smentita, alcune settimane fa sono andata a Cagliari per acquistare dei libri per la scuola, ma avevo dimenticato che quella libreria specializzata fosse chiusa di sabato. Così, senza perdermi d’animo, sono entrata in un’altra libreria. Già sull’uscio aperto ho sentito il profumo dei libri nuovi. Entrata ho respirato a pieni polmoni: libri, nuovi, tantissimi. Ero a casa.

Per poco facevo non facevo la maleducata: mentre salutavo la libraria avevo già gli occhi sugli scaffali. Avevo adocchiato subito le copertine di alcuni libri che avevo letto da poco sul kindle. Qualcuno l’ho preso subito in mano e ho letto alcune pagine a caso, piluccando libri di qua e di là. Ho continuato così aprendo anche nuovi libri, appuntandomeli mentalmente per un prossimo acquisto.

Sono così arrivata allo scaffale della poesia, e lì, ciao, mi sono persa. Dimentica di me stessa, aprivo, toglievo il cellophane ai libri ancora intonsi, leggevo poesie di autori mai letti. Chiudevo e riprendevo libri appena chiusi. Che difficile è la scelta!

Alla fine, promettendo agli altri libri che sarei tornata a prenderli, sono venuti via con me, cinque libri di poesia. Cinque, non due o tre, cinque!

Come smentirsi felicemente.

Per la cronaca sono venuti via con me:

Emily Dickson, Sillabe di seta

Elvira Sastre, La solitudine di un corpo abituato alla ferita

Enrica Tesio, Filastorta d’amore

Franco Arminio, Resteranno i canti

Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi

Ho letto tutto quest’ultimo e letto a caso qualche poesia degli altri. Aspetto un po’ di calma per riconnettermi e gustarmi tutte le altre poesie.

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19 pensieri riguardo “Storia di una lettrice seriale di libri_3: entrare in libreria

  1. Ma lo sai che io adoro entrare nelle librerie, a me piacciono i libri veri e non quelli digitali, speriamo che non spariscano, ne sentirei tanto la mancanza.

  2. Anch’io sono una lettrice seriale, mi attirano sia vecchi volumi che quelli nuovi, profumi irresistibili

  3. ero giusto ieri in libreria. è stato fantastico ritrovarmi a riempirmi le braccia di libri. dovrebbero fare dei cestini per mettere tutto comodamente li e non limitare i nostri acquisti per mancanza di spazio tra le braccia

  4. Amo moltp leggere, ogni 15 giorni vado in libreria e li mi perdo nellq sceltq di nuiovi libri.
    Spesso prendp libri di cui ho letto recensioni, altre volte invece il sesto senso mi guida in base alla copertina

  5. Quanto ti capisco. Quando entro in una libreria non soltanto perdo il senso del tempo ma anche il senso del limite. Compro infatti più libri di quelli pianificati e ovviamente scrivo il mio elenco lunghissimo di titoli da non perdere e recuperare quanto prima.
    Maria Domenica

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