Dai Fridays For Future di Greta Thumberg al terzo Sciopero Globale per il Clima il 27 settembre 2019

Il riciclo prassi di ogni famiglia

Da quando ho l’uso della ragione ho un’anima ecologista. Sono nata a fine degli anni sessanta, quando il consumismo non esisteva e usare e riusare le cose era una normale prassi di tutte le famiglie. Gli oggetti buttavano solo quando non avevano più possibilità essere trasformati e riutilizzati. Spesso anche quando non c’era più nessuna possibilità di ridare vita all’oggetto, se si aveva posto si conservava, perché non si sa mai. I ripostigli erano pieni di non si sa mai.

E’ più conveniente comprarlo nuovo che aggiustarlo

Non so esattamente quando, ma ad un certo punto, ci siamo sentiti dire che è più conveniente comprare un oggetto invece che aggiustarlo e abbiamo riempito le discariche di oggetti che potevano avere una seconda, terza e quarta vita.

Due anni fa all’improvviso si spense il televisore, un televisore 39 pollici di buona marca avuto in dono per la nozze. All’assistenza ci siamo sentiti dire che per aggiustarlo completamente, riavendo attive tutte le prese, avremmo dovuto spendere 400 euro perché il piccolissimo pezzo guasto non si fabbricava più, e in Italia non era più nei cataloghi e sarebbe dovuto arrivare dalla Germania. Un nuovo televisore costava 400 euro.

È giusto che un oggetto nuovo costi meno di una riparazione?

Siccome il tv color è davvero ottimo abbiamo optato per una riparazione parziale che costava 100 euro. Dopo due anni funziona ancora benissimo, anche se non c’è la possibilità di collegare il pc. Due anni fa questo particolare sembrava un’inezia, ma ora no, qualche sera ci farebbe comodo avere la possibilità di collegare il pc alla tv o al Kindle. Tornando indietro opterei per la riparazione più costosa: avrei avuto il tv color con tutte le sue funzioni.

Non è normale che un oggetto nuovo costi meno della riparazione di un oggetto usato. Anche se l’oggetto usato viene smaltito correttamente i costi economici e ambientali sono troppo alti.

Le azioni del singolo sono importanti ma non bastano

Nel mio piccolo cerco sempre di dare una seconda, terza vita, alle cose. Ma questo non basta più. Oltre a rendere inservibili oggetti che con un piccolo intervento potrebbero ancora svolgere egregiamente la loro funzione, si producono miliardi di oggetti di scarsa qualità che già dopo il primo utilizzo sono inservibili. Abbiamo riempito il pianeta di rifiuti di ogni genere che per risanarlo, purtroppo, non bastano più solo le azioni di dei singoli e delle associazioni ambientaliste.

Il Terzo Sciopero Globale per il Clima

Occorre che i governanti di tutto il mondo prendano coscienza della situazione e passino subito all’azione. In verità la maggior parte dei legislatori dimostra di aver preso coscienza della situazione, ma vacillano a livello decisionale ed esecutivo. Ecco perché il 27 settembre in tutto il mondo ci sarà il 3° Sciopero Globale per il Clima, organizzato dal movimento Fridays for Future. Fridays for Future, Venerdì per il futuro, è il movimento studentesco nato nell’autunno del 2018, ispirato dalla lotta della giovane svedese Greta Thunberg di cui avevo parlato già in post precedente e che potete trovare qui.

Il movimento chiede un “cambio di paradigma per garantire un futuro alle prossime generazioni” perché “il consumo irresponsabile delle risorse del pianeta sta causando danni che ricadono indistintamente su tutti i suoi abitanti”, senza nessuna distinzione di ceto, religione o nazionalità.

Numerose iniziative anche in Italia

Il 27 settembre sono previste migliaia di manifestazioni in tutto il mondo, numerosissime anche in Italia.

Partecipiamo al  3° Sciopero Globale per il Clima

Riflettiamo anche noi sul problema del cambiamento climatico globale, documentiamoci, aderiamo o proponiamo nuove iniziative. Tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa.

31 pensieri riguardo “Dai Fridays For Future di Greta Thumberg al terzo Sciopero Globale per il Clima il 27 settembre 2019

  1. Mi son dato una seconda vita e la vivo felicemente
    la mia famiglia mi usa come fossi nuovo
    e nessuna delle mie peculiarità è andata persa.
    Non ti sto prendendo in giro,
    sto dicendo che se riusciamo a riciclare una persona
    lo possiamo fare anche con gli oggetti.
    La differenza rispetto alle “cose” di tanto tempo fa è che allora gli oggetti erano semplici o con meccanismi meccanici, oggi sono fatti in maniera complessa con schede elettroniche
    va da sè che la riparazione degli oggetti di una volta era alla portata di tutti
    la riparazione delle cose di oggi è appannaggio di intenditori.
    L’elettronica ci ha tolto la capacità di intervento e quindi di riuso.
    Complimenti per la tua militanza.

    1. Con un po’ di buona volontà, anche le apparecchiature moderne possono avere una seconda vita. Se non c’è altra possibilità bisogna assicurarsi che siano conferite in discarica correttamente. Grazie per il tuo commento.

  2. purtroppo spesso si decide per l’acquisto del nuovo perché i tempi sono lunghi per la riparazione e magari l’oggetto serve nell’immediatezza…..

  3. Macchina 328000 km, lettore cd più di 20 con un cambio di cinghia eseguito dal 3/4 dopo aver girato per mezza città per trovarla, abbonamento del bus annuale, pendolarismo estremo in treno. Ci proviamo

  4. un articolo molto interessante, sono d’accordo, capita spesso anche a me di rinunciare ad aggiustare dei prodotti e non mi sembra giusto

  5. Può non essere giusto che una riparazione costi come comprarlo nuovo ma è la realtà di oggi e ci dobbiamo adeguare. A me riparare il forno elettrico costava più di comprarlo nuovo su Amazon. E che faccio, spendo di più per non aver rifiuti? È giusto fare le manifestazioni sul clima ma hai mai visto chi ci governa interessarsi veramente dei problemi del paese? Il loro impegno e’ teso al loro interesse non al nostro. Come glielo spieghi ai governi che fanno quattrini disboscando o alla Cina che se i miliardi di cinesi usano l’auto inquinano molto?

    1. Ho letto che anche la Cina e l’India si stanno rendendo conto che il loro sviluppo non è sostenibile a livello ambientale, stanno cercando di trovare soluzioni e cominciare a risolvere il problema.

  6. Davvero un bel post, fa riflettere molto su come trattiamo tutto male oggigiorno.
    Spesso si butta via tutto senza pensare che se non la utilizziamo noi, magari a qualcuno d’altro potrebbe essere comunque utile.

    Blery&Ily

  7. Articolo che fa riflettere, io sono sempre pessimista ma spero davvero che si possa trovare un modo per aggiustarlo. Purtroppo mi rendo conto che se ognuno cominciare a far qualcosa nel suo piccolo sicuramente comincerebbe a smuoversi qualcosa.

  8. Viviamo nell’epoca dell’usa e getta, hanno reso i pezzi di ricambio e di conseguenza le riparazioni talmente care che per il consumatore non vale la pena riparare. Basta pensare ai calzolai, un mestiere che sta lentamente scomparendo

    1. E’ una cosa organizzata per consumare di più, anche se a volte le cose vecchie funzionano meglio. Nel mio paese l’anno scorso ha riaperto un calzolaio, il lavoro non gli manca mai.

  9. Io ho due TV antiche in casa e il tecnico di fiducia mi ha già detto che non farà più assistenza su di loro se si romperanno quindi appena parte il tubo catodico o i colori posso buttarle. Anche questo non mi sembra corretto perché io avrei anche speso per mantenerle e trovarmi costretta a cambiarle non è corretto

  10. Se tutti noi facessimo veramente qualcosa di concreto credo che si può rendere e migliorare questo nostro mondo, ma dobbiamo tutti aziende politici e noi tutti con piccoli accorgimenti. Le generazioni future sperano nel nostro fare

  11. Io credo che ormai non si possa fare più niente per aggiustarlo, abbiamo toccato il mondo, ma sono sicura che la natura alla fine si ribella e il ciclo ricomincerà da capo…

  12. Articolo molto interessante che fa anche riflettere io normalmente se posso cerco sempre di dare una seconda possibilità alle cose rotte o vecchie perché se e fattibile preferisco rimettere in piedi più tosto che ricompare 😉 concordo con te che i nostri politici dovrebbero avere più coscienza a rispetto per il mondo in cui viviamo anziché pensare ai soldi che guadagnano.

    1. Questa situazione tocca anche i politici, non è che se ne possono andare in un altro pianeta. Per il momento non hanno altri mondi da vivere.

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