
Queste sono le parole che ci hanno ripetuto centinaia di persone per darci le condoglianze. Mio suocero se n’è andato sabato mattina e domenica c’erano i funerali. E’ partito insieme ad un suo amico. In entrambe le famiglie c’era la tristezza del distacco, ma la serenità che questi due piccoli e grandi uomini hanno trasmesso ai loro cari. Vite spese per garantire il sostentamento loro, delle mogli e dei figli. Vite di cui non si troverà traccia nei libri di storia, ma invece continueranno a trasmettere qualcosa di bello e positivo ai nipoti e pronipoti.
Mio suocero non lascia grandi eredità materiali, ma riteniamo un tesoro il suo modo di vivere la vita. Una vita slow, cadenzata dal lavoro e dal ritmo delle stagioni. E’ un tesoro anche il suo sacrificarsi per far diplomare i tre figli. E quanto gli è costato! Non è riuscito a costruirsi una casa di proprietà. Ma serenamente lo ha accettato e deciso che si poteva passare oltre e vivere bene lo stesso.
Ha vissuto serenamente anche la malattia, fiducioso nei medici e nella scienza. Se non potevano fare di meglio è perché non hanno trovato ancora il rimedio adatto a lui.
Con atteggiamento positivo ha strappato alla morte giorni, mesi e anni. Con orgoglio contava le Pasque, i Natali, i compleanni rubati.
La moglie lo ha assistito sempre, ma ultimamente era al suo fianco giorno e notte, per 20 giorni, con la forza misteriosa di chi non si fa domande ma agisce. Siamo stati tutti lì a sostenerli in quest’ultimo percorso di vita terrena. Testimoni di un grande amore, fatto di gioie e dolori, feste e malattia, di premure e litigi per un cuscino messo male. Fino alla fine. Un amore che nessuno racconterà, ma vero perché l’ho visto con i miei occhi.
A rivederti in cielo, sicuramente starai già organizzando qualche pranzo con tutti i tuoi parenti che non vedevi da tempo o bevendo una birra con gli amici che ti hanno preceduto.
Ci guardi da lassù sorridendo, grazie per tutto quello che ci ha trasmesso.
Cara speranza…leggo ora. In questi giorni due persone sono andate via, papà di miei amici, età dei miei genitori. Ho pianto per loro e la tristezza è prevalsa, ma come dici tu, poi l’esempio della loro vita mi ha consolato. Hai ragione su tutto, mi unisco a te, nel dolore, e ti abbraccio, nella speranza che la famiglia sia davvero motivo di sollievo per tutti voi.
Ti abbraccio tanto
Grazie! La tristezza c’è perché sentiamo la mancanza delle persone. Ma deve prevalere tutto quello che ci hanno lasciato.
Finalmente la sua sofferenza è terminata, certo ora sentirete la sua mancanza, soprattutto in questi periodi di festa, sarà più palpabile.
Un abbraccio fortissimo
Ancora non ci rendiamo bene conto e teniamo botta, forse perché siamo stanchissimi a livello fisico. Grazie carissima.
Piango, Speranzah per queste tue parole così vere, davvero. Ti abbraccio tanto.
Grazie, cara Sandra