La storia è questa

La storia è che mio suocero è da una settimana nuovamente in ospedale. La situazione sta precipitando. Le metastasi se lo stanno mangiando e sono arrivate ai polmoni. Non sta mangiando nulla o quasi, però è ancora in grado di camminare e di arrabbiarsi. Di chiamare alla moglie all’alba perché quell’ospedale non gli piace. Vuole tornare al suo ospedale, dove tutti lo conoscono e lo coccolano come un bambino. Non che non abbia ragione, quell’ospedale è tetro, i vicini di letto sono più mal messi di lui e domenica nella stanza di fronte è morto un suo conoscente. E questo certo non risolleva il morale. Oggi almeno stava un po’ meglio, ma non ci illudiamo. Sappiamo che è un fuoco di paglia. E noi stiamo un po’ qui e un po’ lì.

8 pensieri riguardo “La storia è questa

  1. Ti abbraccio anch’io, in questi casi un hospice dedicato ai terminali è una manna: stanze singole con accesso consentito a qualsiasi ora ai visitatori, e addirittura un posto letto per un parente in stanza e pasti. A me ha aiutato tanto.

      1. Certo, giustissimo, quella della nuora è una posizione molto delicata, ma sono certa che tu ti comporterai al meglio e saprai essere vicina e di conforto a tutti.

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