Essere borseggiati a Barcellona #2

Bagnante degno di Tipi da spiaggia
Bagnante degno di Tipi da spiaggia

Eccoci qua per la seconda puntata delle nostre avventure a Barcellona.  Diciamo disavventure, perché non tutto è andato liscio. Nel bel mezzo della vacanza siamo stati borseggiati. Era la mia paura più grande e nonostante le precauzioni prese, purtroppo siamo stati colpiti comunque. L’azione si è svolta proprio come scritto nella guida di Barcellona. “A causa dell’allarmante aumento delle aggressioni e dei borseggi, dovete prestare attenzione mentre camminate in città. I borseggiatori lavorano in coppia: uno vi distrae e l’altro vi strappa la borsa dalla spalla o dal collo. Non riponete denaro e carte di credito nelle borse, ma piuttosto nelle  tasche interne degli abiti, meglio avere con sé solo la fotocopia dei documenti”. Come avrete notato nella guida si confondono i borseggiatori con gli scippatori. Noi siamo stati borseggiati e non scippati, meno male. E’ stato meno traumatico.

Spiaggia lunga lunga lunga
Spiaggia lunga lunga lunga. Il cielo non è granché!

 

L’azione è avvenuta come da manuale, ce ne siamo accorti solo dopo dieci minuti! E ci ha rovinato l’intera giornata. Il terzo giorno  del viaggio siamo stati a Barcelloneta, la zona del mare e del quartiere olimpico.  Durante la lunga passeggiata abbiamo notato come il mare non fosse tanto bello, ma che le spiagge erano molto ben organizzate. Per riposarci ci siamo seduti in una panchina. Abbiamo tirato fuori la bottiglia di succo di frutta, la guida e la cartina. Eravamo molto rilassati. Ad un certo punto si è avvicinato un ragazzo in bici che ci ha chiesto ,in inglese, dove si trovava una strada. Noi premurosi gliela abbiamo cercata nella cartina. Nel frattempo il complice, che noi non abbiamo visto, né sentito, è arrivato da dietro, ha messo le mani nello zaino e addio al mio borsellino.  Mentre andavamo alla fermata della metro mi sono resa conto che lo zainetto era più leggero e tutto è cambiato. Nel borsellino c’erano il bancomat e una carta ricaricabile, 80 euro, la carta magnetica della stanza dell’albergo, le Barcellona card per le visite ai musei, le fotocopie dei documenti. Abbiamo salvato: 110 euro, la barcellona card di 5 giorni per la metro, i documenti, i telefonini, la macchina fotografica, l’altra carta magnetica per la stanza dell’albergo. Tutta roba che che avevamo in altre tasche. Inizialmente pensavo di aver lasciato il borsellino al bar vicino all’albergo, dove facevamo colazione. Quindi per prima cosa siamo tornati lì, appurato che non lo avevamo scordato lì, siamo andati in albergo dove ci hanno fatto un’altra carta magnetica. Poi siamo andati alla stazione di polizia più vicina, ma ormai era l’una e ci hanno detto di tornare dopo le 17.

Gabbiani spagnoli
Gabbiani catalani

 

Tornati lì a quell’ora abbiamo aspettato per un’ora l’interprete, e meno male che è arrivato, altrimenti ci avrebbe rovinato anche la domenica mattina! Insomma abbiamo perso poco, dal punto di vista materiale, perché intanto avevamo bloccato le carte tramite il numero verde della banca. Ma dal punto di vista morale abbiamo perso un’intera giornata di vacanza e la possibilità di fare l’escursione a Montserrat, di mangiare in alcuni ristoranti che mi ero appuntata e la gioia di fare shopping nei negozi Barcellonesi, che facevano l’ultima settimana di sconti estivi.

Pensieri confusi
Pensieri confusi e arrabbiati

All’inizio ero furibonda, mi sentivo una cretina, mi sentivo povera e cercavamo delle soluzioni per non rinunciare a niente. Il giorno dopo abbiamo deciso che potevamo farcela, rinunciando a tutto il superfluo, godendoci la città per quello che ci offriva gratuitamente. Il primo giorno abbiamo pranzato spendendo tre euro con panini e prosciutto comprati in uno spaccio aperto 24h, un’altra volta abbiamo mangiato facendo la spesa al Cortes Ingles. La sera ci siamo permessi di mangiare in locali poco costosi. Insomma con un po’ d’ingegno ce l’abbiamo fatta. Alla fine al duty free ho persino comprato il ventaglio che mi aveva chiesto mia madre e riportato a casa la bellezza di venti euro!

Colombo ci indica la strada
Colombo ci indica la strada

Questa avventura poco simpatica non ha intaccato minimamente la nostra voglia di viaggiare o la simpatia verso Barcellona. Anzi, penso che al prossimo viaggio torneremo lì per concluderlo e vedere quello che abbiamo lasciato in sospeso. Stando più attenti e non mettendo niente nel borsellino!

Non tutto abbiamo visto, molto ci rimane da vedere. Hasta luego, Barcellona
Non tutto abbiamo visto, molto ci rimane da vedere. Hasta luego, Barcellona

8 pensieri riguardo “Essere borseggiati a Barcellona #2

  1. Pure io giravo con lo zaino sempre davanti, e quasi tutto nelle tasche interne. Eravamo sempre all’erta. Chi lo avrebbe detto che ci fregassero mentre eravamo seduti in una panchina? Tutta esperienza!

  2. Perfino chi vive lì da una vita, almeno una volta, è stato scippato. Dicono sia la grande rottura di Barcelona, dicono che se ci vai, lo devi mettere in conto almeno una volta, a poco serve sentirsi più furbi o più attrezzati degli altri. Se non riescono, tirano fuori il coltello, e la gente di lì dice, stai tranquillo, gli dai il portafoglio e pace, successo niente. Vedi che poi magari per molti aspetti l’Italia non fa schifo….

    1. Ah, tutto il mondo è paese. Noi ci diamo la zappa nei piedi ogni secondo e non apprezziamo quello che abbiamo. Io cerco di essere un po’ fuori dal coro, perché amo il mio Paese e vorrei contribuire a migliorarlo. Pazienza per quello che è successo, staremo più attenti la prossima volta.

  3. cavoli che sfortuna….
    Io porto sempre una tracollina dove ripongo tutto, quindi è appiccicata al corpo e non la tolgo mai, nemmeno se vado al bagno. Non so se faccio bene, ma per ora l’ho scampata, è uno dei miei incubi quello di venire borseggiata in vacanza.

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