Chi non mangia in compagnia è un ladro o una spia, ci dicevano da piccoli.
La faccenda del pasto diverso nella mensa di una scuola mi ha fatto venire in mente quello che ci ha insegnato mia madre quando eravamo piccoli: non si mangia davanti agli altri qualcosa se non puoi condividerlo con gli altri, perché gli altri desiderano quello che stai mangiando e non è bello. Credo che la questione possa essere risolta così, non è bello. Non è questione politica o elettorale: è l’umanità dell’uomo che condivide con il proprio simile.
Poi mi spiegate perché nella mensa scolastica DEVE ESSERE IL DOLCE, non sarebbe meglio eliminarlo e che tutti paghino la stessa quota? Il dolce si mangia a casa!
Ma non era una bufala?
Bufala? Ho appena googlato “bambini senza dolce mensa” e mi hanno riportato tutti i titoli di due giorni fa. Vorrei tanto fosse così, ma sembra che ci sia una delibera del 28 dicembre. Bello spirito natalizio!
Come potrebbe non concordare una che parla di frollini colazioni e cene? Sta cosa del dolce è tremenda, e farli più piccolini? O meno frequenti? Insomma un dolce per un bimbo poi spesso rappresenta una festa, un premio, non puoi toglierglielo così. Bacione
Non mi capacito per la pochezza umana di quell’amministrazione, ben diversa dalla nobiltà e l’umanità di Giorgio La Pira che si battè e ottenne che il latte prima dell’inizio delle lezioni venisse dato a tutti i bambini, compresi quelli ricchi, proprio per non offendere l’animo dei bambini poveri!