Con questo post chiudo la serie dedicata alla visita di Papa Francesco.
Eravamo rimasti che avevo visto la papamobile andare verso l’aeroporto ed essere inghiottita da due ali di folla festanti. Erano circa le 18,30, mi fiondo come un razzo alla stazione dei treni, che è a due passi dal Largo. Preventivamente avevo comprato i biglietti per tutti i mezzi di trasporto pubblici che arrivano al mio paese o anche per quelli vicini. Salgo nel treno che sarebbe dovuto partire alle 19,30. E’ già pieno come un uovo, ci sono pure dei miei compaesani. Ok è il treno giusto. Facciamo comunella con altri passeggeri e ci raccontiamo la giornata. Continua a salire gente, c’è un caldo terribile: caldo umido tropicale. Sudo come non so che cosa. Dai finestrini vediamo un altro treno, pieno pure quello, salutiamo i nostri compaesani. Noi partiremo prima, chissà a che ora partiranno? Intanto il nostro capotreno si arrabbia con quelli che stanno sul pianerottolo, non possiamo partire in queste condizioni. Arrivano i poliziotti e alcuni cominciano a scendere. L’altro treno intanto parte e nostri compaesani ci fanno ciao ciao ridendo. Boh? Il capotreno sudatissimo e agitato ci spiega che il treno si sarebbe fermato solo a Macomer? MACOMER??????????? Ma come è possibile noi abbiamo letto la tabella degli orari. C’è stato un cambiamento ed è stato annunciato. CHI LO HA SENTITO? NOI ERAVAMO IN TRENO! Fate come volete, scenderete a Macomer! Scendo dal treno sbraitando denunce e ricorsi. Poi mi sono calmata e sono rientrata in me stessa: non mi devo rovinare la giornata, quando arrivo arrivo! Io e alcune migliaia di persone siamo state lì sulle banchine più di un’ora ad aspettare un segnale, un treno, un annuncio. Nulla di nulla. Meno male che c’era un gruppone di scout che cantava sfottò. Quando loro sono stati zitti mi sono preoccupata: cominciavamo tutti ad essere stanchi della situazione. Poi improvvisamente abbiamo sentito ben tre annunci uno di seguito all’altro. Io avrei preso un treno che mi avrebbe portato in un paese vicino al mio, quello che avrei dovuto prendere sarebbe partito un’ora dopo il primo! Così ho fatto. Nel treno eravamo tutti stanchi: una mamma con due bimbe di sei e otto mesi era fuori di casa dalle 8,30 e quella piccola creatura sorrideva e faceva ciao ciao a tutti!
Passa la controllora dei biglietti, non vorrà controllare i biglietti? Si ferma a parlare con noi spiegandoci che: il treno su cui eravamo era stato messo in moto, vista la situazione, dal prefetto, che i macchinisti stavano facendo straordinario dopo 10 ore di lavoro e che avrebbero dovuto pernottare in una cittadina diversa da quella prevista! Non avevano neppure il cambio della roba o lo spazzolino da denti!
Ho avuto pena per tutti quei dipendenti di trenitalia che si sono trovati a fare un altro turno massacrante, dopo tutte quelle ore di lavoro. Ne andava pure della sicurezza! Ho avuto pena per noi sardi: trenitalia aveva finito i treni! Già da anni stanno dismettendo le linee e lo abbiamo toccato con mano in questa occasione. Poveri noi!
Quando ho visto Mylove alla stazione del paese vicino, mi sembrava di non vederlo da duemila anni. Lui aveva seguito, rilassato al massimo, la giornata papale dalla tv: videolina ha ripreso tutto, anche l’impossibile. Mi ascoltava incredulo per le mie prodezze ed era felice di non essere venuto: ognuno aveva fatto quello che riteneva giusto senza obbligare l’altro. Lui certe cose non le avrebbe proprio fatte!
Ciao Speranza, mamma mia che avventura! Ma dai, ne è valsa la pena! Te lo ricorderai per sempre! Meno male che YourLove non è dovuto andarti a prendere a Macomer! E’ stato un miracolo di papa Francesco? SANTO SUBITO…ancora vivo! Tanto ormai con le vicende dei Papi non ci stupiamo più di niente!
SI SI SI. E’ un santo e spinge anche noi alla santità.